Coronavirus: in fase di sviluppo un’app per tracciare i movimenti dei cittadini
Visto l’andamento della situazione, e considerato che a molti, in molte parti d’Italia, non riescono proprio ad afferrare il concetto di prevenzione del contagio da Covid-19, si fa sempre più pressante l’ipotesi governativa di un applicativo capace di tracciare i movimenti della gente. Cresce dunque l’esigenza di trovare un sistema tecnologico che permetta di monitorare gli spostamenti delle persone senza infrangere però il rispetto dei dati sensibili. Il lockdown disposto dal Premier Giuseppe Conte purtroppo non è sufficiente, basti pensare a cosa avviene nelle strade di Roma, di Napoli e della stessa Milano. Ma il ricorso all’intelligenza artificiale è l’unico mezzo a disposizione? Secondo gli esperti si, almeno che non si è pronti, come in è successo in Cina, a militarizzare un Paese chiudendo tutti in casa, spegnendo una provincia intera di 60milioni di persona in attesa che il virus vaporizzi da solo. In Italia la questione non è praticabile, ma per mille motivi: c’è ancora chi, come il governatore della Campania De Luca, e non solo, paventa i ceck point militari con la distribuzione dei viveri, scene che solo nei film abbiamo visto con la gente in fila in attesa ch arrivino questi camion di aiuti governativi a distribuire pasta, pane, olio, acqua. Forse solo al pensiero si accappona la pelle dello stesso Premier Conte. Allora? Allora si affida questo ennesimo target alla tecnologia, ed in particolare a quanto si legge sul quotidiano La Stampa, a due società Ghost Data e Logograb e ad un gruppo di ricerca di data analysis capeggiata dall’informatico Andrea Stroppa. Ovviamente l’esperimento, già condotto tra l’11 ed il 18 marzo scorso, ha riguardato i social ed in maniera particolare Instagram. Ghost Data e Logograb hanno condotto l’analisi dei dati resi pubblici sui social media, analizzando nello specifico il comportamento di 552mila profili e loro stories con relativa geolocalizzazione, quando questa viene resa pubblica. Analizzare i dati pubblici, quindi anonimi, ha permesso di non infrangere le regole del diritto alla privacy. La procedura è descritta in una nota: “Le immagini delle stories sono state selezionate e poi passate al vaglio dell’intelligenza artificiale che ha escluso tutte quelle precedenti alla data di inizio dell’isolamento per l’emergenza sanitaria. Un controllo su foto, video e sui testi attraverso la tecnologia Ocr, di riconoscimento ottico dei caratteri, ha permesso poi di capire se le persone si trovavano da sole o in compagnia, se in luoghi aperti o in prossimità di oggetti o dettagli particolari”.
Le regioni dove si “evade” di più per così dire, sono: Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio.
Tornando alla parte hiTech con la quale abbiamo iniziato, un di esperti, così come riposta l’Ansa, sta sperimentando un’app che, se installata sugli smartphone, permetterà di monitorare gli spostamenti delle persone positive al Covid-19 e di coloro con i quali questi siano entrati in contatto. In merito alla privacy si legge: “Con questa applicazione la privacy verrebbe tutelata in quanto non rivela dati personali. Le persone che la installano diventerebbero ‘un nodo di raccolta di dati georeferenziata’. L’app permetterebbe di aiutare tutti, oltre al singolo utente, ad avere informazioni più precise sul proprio stato. L’applicazione assumerebbe un ruolo pubblico, in grado di spiegare cosa sta accadendo sul territorio, sopratutto facendo parlare soltanto i numeri”.