LA SMENTITA: “Coronavirus, in Campania le imprese rifiutano di svolgere operazioni funebri” NON E’ VERO!
In relazione alla notizia di stampa comparsa questa mattina su un quotidiano locale, e ripresa dal mondo dell’informazione mediatica, secondo la quale alcune imprese funebri si sarebbero rifiutate di svolgere servizi nei confronti di deceduti per coronavirus, l’Osservatorio Intersindacale delle Imprese funebri della Campania intende informare i cittadini della nostra Regione che non risultano casi di rinuncia a svolgere servizi funebri in caso di decesso, o anche sospetto decesso, per coronavirus. Anche la donna deceduta il 9 marzo scorso a piazza Carlo III ha trovato degno servizio da parte di una impresa napoletana.
Tali notizie sarebbe bene verificarle prima di diffonderle, soprattutto se rese da una impresa funebre che si vanta poi di essere l’unica, o una delle poche, a sacrificarsi ed essere disponibile a svolgere questo tipo di servizio.
Premesso che è auspicio di tutti che la nostra Regione non debba contare ulteriori decessi per coronavirus, è bene che tutti sappiano la verità e che anche l’Amministrazione Comunale di Napoli e la Regione Campania si rassicurino che tutte le imprese funebri della città e della Regione operano in assoluta consapevolezza del loro ruolo e funzione di interesse sociale.
Resta incomprensibile il motivo che ha spinto l’impresa protagonista della diffusione di tale fake news a generare inutili allarmi, sollevando accuse ai colleghi che operano correttamente in questo settore.
Piuttosto corre l’obbligo di sollecitare la Regione Campania nella pubblicazione del Registro regionale delle imprese funebri previsto dalla legge regionale 7 del 2013 e non ancora pubblicato.
Questo strumento è fondamentale nella promozione delle legalità e trasparenza in questo settore. Burocrazia e interessi oscuri ne hanno purtroppo ritardato sinora la pubblicazione, sebbene questo registro fu voluto per impedire ad abusivi ed irregolari di svolgere un servizio tanto delicato e importante per le famiglie dolenti. Auspichiamo la rapida pubblicazione del registro e invitiamo inoltre la stampa responsabile a verificare prima e correttamente le notizie che si veicolano con leggerezza e superficialità pubblicitaria.