Gravina: “Coronavirus? Bisogna salvare risultato del campo”

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Il presidente della Figc Gabriele Gravina ha rilasciato importanti dichiarazioni in giornata sui possibili scenari del campionato. Dalle sue parole emerge la prima possibilità: andare avanti fino al 30 luglio. In caso di impossibilità nel percorrere una situazione del genere si valuterà tutto in consiglio federale. Da escludere ad oggi una soluzione di una Serie A a 22 squadre, sarebbe ingestibile anche in virtù dell’Europeo del prossimo anno.

Gravina: il calcio a disposizione dell’emergenza

Per fronteggiare l’emergenza Coronavirus, la Federcalcio si è resa protagonista di un gesto importante. È stato deciso di mettere a disposizione della Protezione Civile il centro tecnico federale di Coverciano. Queste le parole del presidente Gravina:

Il mondo del calcio sta mostrando grande sensibilità e forte senso di responsabilità. Siamo tutti scesi in campo contro l’emergenza coronavirus: Federazione, Leghe, Club, calciatori e allenatori. Stiamo raccogliendo fondi e amplificando i messaggi delle autorità governative. La salute è il bene primario che va tutelato, per questo la Figc apre agli italiani in difficoltà il Centro di Coverciano. Ora non si gioca a calcio. Per tornare a farlo vinciamo insieme la partita più importante contro il Coronavirus. Il calcio è migliore di come vogliono farlo apparire

Tornando sull’ipotesi di una non conclusione delle competizioni Gravina ha aggiunto:

“Se non si potrà giocare, faremo una serie di riflessioni per salvare comunque il valore della competizione sportiva finora raggiunta sul campo. Non abbiamo ancora dato grande attenzione a questa ipotesi perché, pure in un momento di grande difficoltà, mi va di essere ottimista. Scudetto ugualmente assegnato se non si riprenderà a giocare? Ne parleremo in consiglio federale“.

 

 

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