Coronavirus, Rostan (IV): Oscillazione informativa destabilizzante, governo faccia chiarezza“
L’oscillazione informativa, anomala e destabilizzante, di cui si stanno rendendo protagonisti il governo, i tecnici, la Protezione Civile e i tanti improvvisati opinionisti nei principali programmi televisivi di intrattenimento e, ahimè, di approfondimento, rischia di vanificare tutti gli sforzi e gli immensi sacrifici che gli italiani stanno sostenendo in questi mesi. La verità è che sono in troppi a parlare, spesso in contraddizione tra loro. Il risultato è l’evidente stato confusionale che viene trasmesso alla cittadinanza che, per tutta risposta, sta iniziando ad allentare la tenuta sul rispetto delle disposizioni di isolamento in casa e riduzione dei contatti sociali ai soli casi di emergenza. Bisogna smetterla di giocare con i numeri e con le statistiche”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Affari sociali della Camera, Michela Rostan.
“Non è ammissibile – prosegue la deputata di Italia Viva – che il premier, Giuseppe Conte, al quale riconosciamo l’impegno non solo nell’affrontare le enormi difficoltà ma anche nel dar conto ai cittadini delle decisioni prese, venga puntualmente smentito da componenti dello stesso governo. Ricordiamo tutti la recente polemica con il Viminale sulla possibilità delle passeggiate intorno al palazzo, e le diatribe con i Presidenti di Regione che adottano decreti in totale autonomia e dissenso dalla linea del governo stesso. Mentre lui annuncia agli italiani la proroga fino a Pasqua dei provvedimenti restrittivi ecco che il giorno dopo esce il Capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, che parla di chiusura fino a maggio. Per non parlare di quanto sta accadendo in Regione Lombardia dove stiamo assistendo a un ‘tutti contro tutti’ tra Regione, comuni e Stato. Così non è possibile andare avanti. La catena di comando deve essere unica e autorevole. Deve avere una visione chiara sulla gestione dell’emergenza. Deve risolvere ad horas la mancata distribuzione dei Dpi al personale sanitario che conta oltre 60 morti e 10mila contagiati. Deve porsi da adesso il tema della ripartenza del Paese. Perché, tra le mille incertezze che si manifestano in questi giorni, una sola cosa è certa: non si può andare avanti così per molto tempo”.