Emergenza Covid-19: Coldiretti, la carne e il latte italiano non hanno eguali nel mondo per bontà e sicurezza

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La carne e il latte italiani nascono da un sistema di allevamento che per sicurezza e qualità non ha eguali al mondo, consolidato anche grazie a iniziative di valorizzazione messe in campo dagli allevatori, con l’adozione di forme di alimentazione controllata, disciplinari di allevamento restrittivi, sistemi di rintracciabilità elettronica e forme di vendita diretta della carne attraverso le fattorie e i mercati di Campagna Amica” ha dichiarato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “scegliere carne Made in Italy significa anche sostenere un sistema fatto di animali, di prati per il foraggio e soprattutto di persone impegnate a combattere lo spopolamento e il degrado ambientale spesso da intere generazioni, anche in aree difficili”.
L’emergenza coronavirus ha fatto emergere tutta la centralità delle filiera nazionale di latte e carne dopo che stalle, ricoveri e ovili che si sono svuotati e la Fattoria Italia che nell’ultimo decennio ha perso – sottolinea la Coldiretti – solo tra gli animali più grandi, circa un milione di pecore e agnelli, oltre a quasi 800mila maiali e 200mila bovini e bufale. Un addio che – precisa la Coldiretti – ha riguardato soprattutto la montagna e le aree interne più difficili dove mancano condizioni economiche e sociali minime per garantire la permanenza di pastori e allevatori, spesso a causa dei bassi prezzi pagati per il latte e per la concorrenza sleale dei prodotti di dubbia qualità importati dall’estero. Ogni giorno 5,7 milioni di litri di latte straniero attraversano le frontiere e invadono l’Italia con cisterna o cagliate congelate low cost in piena emergenza coronavirus, proprio mentre alcune aziende di trasformazione cercano di tagliare i compensi riconosciuti agli allevatori italiani, con la scusa della sovrapproduzione, secondo una analisi della Coldiretti sulla base dei dati del Ministero della salute relativi ai primi quindici giorni del mese di marzo 2020 sui flussi commerciali dall’estero in latte equivalente.
Una tendenza preoccupate che va combattuta – conclude la Coldiretti – con un adeguato riconoscimento economico e sociale di quanti hanno la responsabilità in questo momento di garantire alimenti essenziali al giusto prezzo di fronte alla difficile esperienza della limitazione delle movimentazioni e del blocco di molte attività funzionali all’allevamento come la meccanica agricola.

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