Un Tavolo permanente nella sala del Ridotto del Mercadante. La prova di uno spettacolo dal vivo simbolica,quella che da ieri rende protagonisti 10 tra lavoratori e lavoratrici dello spettacolo, collegati con le piazze e i teatri della Lombardia, del Veneto, del Piemonte e del Lazio.
A seguito della mancato mantenimento della promessa del ministro Dario Franceschini sulla riapertura dei teatri, dei cinema e degli spettacoli dal vivo, un gruppo tra lavoratori del Coordinamento Arte e Spettacolo della Campania e studenti, dopo aver occupato ad oltranza il cortile esterno del teatro Mercadante, hanno creato vera officina del dibattito e del confronto per interloquire non solo con i rappresentanti del settore ma con chiunque voglia aderire per innescare sviluppi di lavoro e iniziative di confronto trasversali, per far luce su tutte le categorie professionali che ad un anno dalla pandemia, versano ancora in condizioni precarie. Lo scopo dell’ Assemblea permanente è quello di sensibilizzare ma soprattutto sollecitare il ministero del Lavoro con un dossier finalizzato non alla semplice riapertura dei teatri, ma bensì alla soppressione delimitante del sistema gestionale del comparto dello spettacolo, con una nuova riforma universale che tuteli non solo i grandi enti ma anche i piccoli spazi. Una trattativa forzata i cui punti salienti sono: la legge per l’Intermittenza,lo statuto delleArti, il riconoscimento giuridico delleProfessioni artistiche, la taxcredit, la rimodulazione delFus, il riconoscimento dei contributi figurativi utili ai fini pensionistici per il biennio 2020/21 ed in primis la progettazione relativa ai protocolli di sicurezza, necessari a garantire una totale riapertura del settore.
“Occorre creare un’atmosfera sociale e soprattutto politica che riconosca l’importanza e la storia del Teatro pubblico e privato in Italia, restituendo la dignità al lavoro artistico da sempre sottovalutato”- ha sottolineato Roberto Andò, direttore artistico del Teatro Mercadante di Napoli, durante la diretta zoom delle 15.00 di ieri- Il Teatro Pubblico deve alzare il tiro sulla qualità, le scelte e l’innovazione. Ho appoggiato in pieno questa iniziativa, affinchè nei prossimi giorni si possano ottenere segnali dall’ esterno forti e risposte risolutive”.
Un punto di ripartenza ottenuto a pochi giorni dalla Giornata nazionale del Teatro. Una chiave di volta affinchè il Teatro italiano non resti un “ghetto” chiuso, ma un palcoscenico aperto sul mondo.

Imma Amato

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