Una star internazionale della musica, diplomata al conservatorio di San Pietro a Majella e che venerdì 30 luglio tornerà lì per festeggiare i suoi 80 anni. E’ Riccardo Muti che ha accettato l’invito del conservatorio nel mezzo di una propria vicenda musicale ancora del tutto in corso, nei teatri di tutto il mondo, ma portando nel cuore la sua Napoli, recita l’Ansa.

La storia di Muti si intreccia infatti in modo assiduo e decisivo con quella di Napoli, la città in cui è nato il 28 luglio del 1941. Era un giovane che amava la musica e che si diplomò nella classe di Pianoforte di Vincenzo Vitale a San Pietro a Majella. Il conservatorio e l’Associazione degli ex allievi della scuola l’hanno invitato per l’ottantesimo compleanno e Muti ha subito accettato: sarà al “suo” Conservatorio per ricevere gli auguri della città. Il Maestro è atteso alle 18 e presenzierà all’inaugurazione di due mostre. La prima, allestita in Sala Muti, si intitola “Tutto iniziò da qui” ed è una rassegna multimediale fotografica dedicata ai suoi trascorsi napoletani e curata dall’Associazione Ex Allievi di San Pietro a Majella con gli archivi fotografici RMM Music, Carbone, Romano, Conte. L’altra mostra, intitolata “L’architettura della musica”, troverà spazio nel Chiostro grande e illustrerà il passato glorioso, il presente laborioso e il futuro ambizioso di San Pietro a Majella attraverso otto grandi pannelli, che resteranno in esposizione fino al prossimo 30 novembre.
Il Maestro e il pubblico (composto solo da invitati per il distanziamento imposto dal Covid) si trasferiranno poi nella Sala Scarlatti. Qui Muti e il filosofo Massimo Cacciari converseranno con monsignor Vincenzo De Gregorio, preside del Pontificio Istituto di Musica Sacra ed ex direttore del Conservatorio napoletano, a proposito del libro “Le sette parole di Cristo”, scritto nel 2020 a quattro mani da Muti e Cacciari.
Infine ci sarà spazio alla musica suonata, con il concerto dell’Orchestra Barocca del Conservatorio di San Pietro a Majella diretta da Antonio Florio, barocchista insigne.

Fonte: ANSA

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