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David Neres Rapinato del Rolex Dopo Napoli-Parma: Momenti di Paura per l’Attaccante Azzurro

Attimi di terrore per David Neres, attaccante del Napoli, che è stato vittima di una rapina a mano armata subito dopo la partita Napoli-Parma, disputata allo Stadio Diego Armando Maradona di Fuorigrotta sabato 31 agosto 2024. Neres, che era entrato in campo nel finale del match e aveva fornito l’assist decisivo ad Anguissa per il gol della vittoria per 2-1, è stato aggredito mentre rientrava all’Hotel Parker’s, l’albergo di lusso in Corso Vittorio Emanuele dove alloggia temporaneamente.

Mentre viaggiava a bordo di un van scuro, Neres è stato affiancato da un gruppo di rapinatori che hanno rotto il finestrino del veicolo, puntando una pistola al volto del calciatore e sottraendogli un Rolex del valore di oltre 100mila euro. Neres, che in quel momento era in compagnia di alcuni familiari, ha vissuto momenti di grande paura ma fortunatamente non ha riportato ferite.

Il giocatore è poi riuscito a tornare all’hotel, dove è stato accolto dai tifosi del Napoli, che lo stavano aspettando per festeggiare insieme a lui la vittoria. I sostenitori azzurri, venuti a conoscenza dell’accaduto, hanno espresso la loro solidarietà al calciatore, cercando di confortarlo. Alcuni video che mostrano l’arrivo di Neres all’albergo, con il mini-van dai finestrini rotti, sono stati condivisi sui social, testimoniando l’accaduto.

L’episodio ha suscitato grande preoccupazione tra i tifosi e l’opinione pubblica, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei calciatori e delle loro famiglie a Napoli.

Calciomercato: McTominay il vero colpo dell’estate

Il vero colpo del calcio mercato estivo di quest’anno lo ha messo a segno senza dubbio alcuno il Napoli, acquistando dal Manchester United Scott McTominay, forte centrocampista 27enne alto 193 centimetri, perno della nazionale scozzese.

“È un mostro fisico”, aveva detto l’allenatore dello United Ole Gunnar Solskjaer, giocatore senior all’Old Trafford, di McTominay nel dicembre 2020, poco dopo il suo 24esimo compleanno. “Fa tutto il suo lavoro ogni singolo giorno meticolosamente, non si sottrae mai a nulla e ottiene la sua ricompensa dalla sua forma fisica. Anche il suo lavoro tecnico sta migliorando. Può fare tutto”.

Oggi quelle caratteristiche le ha consolidate e sotto la guida di Antonio Conte si candida a diventare uno dei centrocampisti più forti d’Europa.

Ma chi è il McTominay? E’ nato a Lancaster, aveva appena compiuto cinque anni quando ha giocato per la prima volta. attirò l’attenzione dello United al centro di sviluppo di Preston.

Giocatore con grande abilità con la palla, sa gestire anche le esigenze fisiche in mezzo al parco, intervenendo nei contrasti quando necessario, ed è utile in aria. Da quando ha condiviso l’incarico di numero 10 con un certo Marcus Rashford nell’Under 16 dello United, si è spostato più al centrocampo centrale, considerata la sua posizione più naturale, dove la sua forza è tornata molto utile.

McTominay, Lukaku, Neres, Buongiorno, Spinazzola, Conte. Non è chiaro se Manna metterà a segno un altro colpo, l’ultimo, entro sabato, ma già così merita applausi.

 

Napoli Calcio: un simbolo della cultura e dell’identità Campana

Scopriamo in che modo il Napoli Calcio rappresenta l’essenza della Campania, intrecciando passione sportiva e tradizione culturale, e come questa sinergia definisca l’identità di una regione fiera e vibrante.

 

Il Napoli Calcio non è solo una squadra di calcio, ma un autentico simbolo della cultura e dell’identità della Campania. In una regione dove il tifo è un aspetto essenziale della vita quotidiana, il Napoli rappresenta molto più di un semplice club sportivo: è un emblema di orgoglio e appartenenza. Dalle sue origini storiche alle vittorie recenti, il Napoli ha intrecciato il proprio destino con quello della Campania, riflettendo e amplificando l’intensità e la passione che caratterizzano la vita culturale regionale. Questo legame profondo sottolinea l’importanza del calcio come elemento centrale nella vita dei campani.

 

Il Napoli Calcio e la sui identità culturale

Fondato nel 1926, il Napoli Calcio ha percorso un lungo cammino per diventare uno dei principali simboli della cultura campana. Dalla sua nascita, il club ha vissuto alti e bassi, ma è stato protagonista di momenti indimenticabili che hanno plasmato l’identità calcistica e culturale della regione. Gli anni ’80, in particolare, hanno segnato un’epoca d’oro grazie alla presenza di Diego Maradona, che non solo ha guidato il Napoli a due scudetti, ma ha anche elevato la squadra al rango di icona mondiale.

 

Il Napoli è molto più di una squadra di calcio; è un pilastro della vita sociale e culturale della Campania. Eventi come le celebrazioni dei trofei vinti e le tradizionali festeggiamenti per le vittorie sono momenti di unione per i tifosi. Anche le scommesse sportive, con piattaforme come NetBet.it, evidenziano quanto il calcio sia radicato nella vita quotidiana dei campani, rendendo ogni partita un evento che mobilita intere comunità. Inoltre, figure storiche come Maradona e, più recentemente, Lorenzo Insigne, sono diventate simboli non solo del calcio ma dell’orgoglio regionale, incarnando lo spirito e la passione che definiscono la Campania.

 

Il calcio come riflesso della vita in Campania

Il calcio ha un impatto profondo sulla vita quotidiana degli abitanti della Campania, diventando una parte integrante della loro routine e identità. Ogni partita del Napoli è un evento che riunisce famiglie, amici e colleghi, trasformando le domeniche in momenti di intensa partecipazione e condivisione. I bar e le piazze si animano durante le partite, creando un’atmosfera di festa che riflette l’importanza del calcio nella vita sociale locale. La passione per il Napoli è palpabile, con tifosi che seguono ogni partita con entusiasmo e si incontrano per commentare le performance della squadra.

 

La squadra gioca un ruolo cruciale nel rafforzare il senso di comunità e orgoglio regionale. I successi del Napoli, siano essi scudetti o vittorie in competizioni europee, diventano cause di celebrazioni collettive che uniscono i tifosi, indipendentemente dalla loro origine sociale o economica. Il club è un simbolo di speranza e coesione, spesso utilizzato per esprimere un sentimento di identità condivisa. In questo contesto, il Napoli diventa un punto di riferimento che promuove l’orgoglio campano e il senso di appartenenza, fungendo da catalizzatore per l’unità sociale e culturale.

 

Conclusione 

In sintesi, il Napoli Calcio non è solo una squadra sportiva, ma un emblema profondo della cultura e dell’identità campana. La sua storia e il suo impatto sulla vita quotidiana degli abitanti della Campania dimostrano quanto il calcio possa essere un elemento centrale nella definizione di un territorio. Il legame tra il Napoli e la sua regione va oltre il campo di gioco, rappresentando un punto di unione e orgoglio per tutti i tifosi. Questo profondo legame non solo celebra le conquiste sportive, ma rafforza anche il senso di appartenenza e di comunità tra i campani, rendendo il Napoli un pilastro fondamentale della loro identità culturale.

Prima da horror. La debacle di Verona che parte da lontano

di Luca Muratgia.

Il Napoli non riesce ad invertire il trend vergognoso della scorsa stagione e crolla rovinosamente contro una formazione, quella scaligera, che dovrebbe compiere un vero miracolo per riuscire ad ottenere, a fine stagione, la permanenza nella massima serie.
Per chi riteneva  che bastasse cambiare il nome dell’allenatore e giocare con gli stessi identici interpreti protagonisti della scabrosa stagione dell’anno scorso, (anzi in verità con numerosi elementi in meno considerando le cessioni di Zielisky, Lindstrom e Natan e giocatori fuori rosa come Osimhen, Gaetano, Mario Rui e Folorusho) per ottenere un esito diverso, è rimasto inevitabilmente deluso.
Conte è un allenatore, ed anche molto bravo, ma non è un santo e miracoli non è in grado di farne e, tra l’altro, non pare sia stato ingaggiato per questo.
Le sue parole nella conferenza stampa di ieri sono state molto criticate, ma, in realtà, il tecnico salentino, si è limitato a fotografare in maniera lucida ed obiettiva, lo stato dei fatti. Siamo al 18 agosto, si è disputata, nella giornata odierna, la prima giornata di campionato, ed il Napoli, allo stato, è un cantiere aperto senza capo né coda, incompleto in tutti i reparti del campo, che di squadra non ha nulla, una struttura tecnica che non esiste, neanche in forma embrionale.
Giungere a questo punto, con un ritardo tanto eclatante nella definizione della rosa, con soli due centrocampisti di ruolo, con Juan Jesus ancora al centro della difesa e senza un terminale offensivo decente, comporta inequivocabilmente conseguenze nefaste, come è accaduto oggi.
È evidente che, al di là degli evidenti limiti tecnici, questi giocatori mancano nella testa, non hanno fame, non hanno intensità come se la vittoria dello scudetto di due anni fa li avesse completamente svuotati mentalmente. Si è ampiamente compreso che non sono capaci o in grado ormai di esprimere di più di quello che esprimono, come intensità, come fame, come voglia di vincere al di fuori di qualsiasi disquisizione relativa alle rispettive capacità tecniche. Domenica a Bologna il Napoli è chiamato a reagire, esprimendo quella voglia di risorgere che, in verità, lo scorso campionato non si è mai neanche lontanamente intravista ma nella speranza che potrebbe essere inculcata dallo spirito feroce del nuovo tecnico azzurro. Nel frattempo il mercato chiude i battenti il 31 agosto, occorre far presto, perché il tempo a disposizione è già scaduto da un pezzo.

Aurelio De Laurentiis a Telese Terme per inaugurare lo stadio comunale

Domani sarà una giornata speciale per i tanti tifosi del Napoli della valle telesina e del Sannio. Infatti alle 17 arriverà Aurelio De Laurentiis per inaugurare il locale stadio dopo i lavori di ristrutturazione necessari per rimettere a nuovo l’impianto dopo anni di impraticabilità.

Insieme al presidente della Società Calcio Napoli e di Filmauro, Aurelio De Laurentiis, ci saranno il presidente dell’Unione Industriale di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci e il sindaco di Telese Terme, Giovanni Caporaso.

Alle ore 17 il taglio del nastro e, poi, all’interno dell’impianto l’incontro con il numero uno del calcio Napoli.

Dopo la attesa presentazione del nuovo allenatore Antonio Conte che si è svolta ieri a Napoli, quella di domani sarà la prima uscita pubblica del patron azzurro. Sarà interessante scoprire se avrà nuove notizie per i tifosi, soprattutto dopo aver incontrato l’agente di Kvaratskhelia in Germania.

Per i tifosi che vorranno assistere all’evento è stata predisposta la tribunetta centrale dello stadio.

Seguirà, alle 18.30 la Santa Messa officiata da S.E. il Vescovo della diocesi, Mons. Giuseppe Mazzafaro, con la consegna da parte del sindaco Giovanni Caporaso delle chiavi della città al Santo Patrono “Santo Stefano”.

Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli

Il tweet del presidente De Laurentiis ha messo fine alla lunga attesa dei tifosi del Napoli. La firma del tecnico leccese sancisce l’inizio di un nuovo percorso, come ha ribadito lo stesso De Laurentiis.

“SSC Napoli dà il benvenuto ad Antonio Conte che assume l’incarico di allenatore della prima squadra avendo siglato un contratto che lo legherà al Club fino al 30 giugno 2027”, è l’incipit del comunicato ufficiale della società.

“Sono molto orgoglioso che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte – afferma il Presidente Aurelio De Laurentiis -. Antonio è un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante Capitolo della storia del Napoli”.

L’entusiasmo del tecnico è visibile, evidente e convince tutti, anche i pochissimi sparuti che ancora non credevano nel suo arrivo.

“Il Napoli è una piazza di importanza globale – dice Antonio Conte -. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale”.

Finita un’attesa adesso ne comincerà un’altra per i tifosi del Napoli: il calciomercato. Ma quello è un altro capitolo e durerà fino al prossimo 30 agosto.

Napoli-Conte, è fatta

Dopo più di due mesi di trattative un nuovo capitolo dell’era De Laurentiis si sta per aprire. L’approdo di Antonio Conte al Napoli solo un anno fa sarebbe stato impronosticabile e, al termine di una stagione da dimenticare, il presidente ha deciso di accontentare un tifo sempre più spazientito dagli scarsi risultati ottenuti in tutte le competizioni. Da Garcia, passando per Mazzarri fino ad arrivare a Calzona; nessuno è riuscito a risollevare le sorti di una squadra e di uno spogliatoio da ricostruire completamente. Il cambiamento radicale dunque è affidato al tecnico leccese che ha già affrontato situazioni del genere in carriera(basti pensare al suo approdo alla Juventus o al Chelsea) ed è pronto ad intraprendere anche questo percorso.

Per quanto riguarda le cifre l’accordo si aggirerebbe intorno ai 7 milioni  a stagione con alcuni bonus aggiuntivi, ad esempio un bonus scudetto e un bonus qualificazione Champions di 2 milioni. Verranno poi inserite anche alcune clausole per facilitare una eventuale risoluzione contrattuale prima del termine del contratto stesso che quindi tutelerebbe Conte in caso volesse separarsi dal Napoli già al primo anno. Nel caso al termine del primo anno sarà ottenuta la qualificazione in Champions e il tecnico sarebbe disposto a rimanere subentrerà un’altra clausola prevedente la firma di altri 2 anni di contratto. Per quanto riguarda lo staff il tecnico ha chiesto carta bianca, per cui tra gli altri Stellini, suo storico vice, Lele Oriali e il fratello Gianluca Conte saranno sicuramente presenti sulla panchina azzurra. Più che intricata quindi la situazione contrattuale tra le parti che giustifica la tanta attesa pre-ufficialità. Si pensa che la firma possa arrivare tra lunedì 3 e martedì 4 giugno, ma non è esclusa una sorpresa.

Sul caso Di Lorenzo il Napoli mette un punto: “Non è in vendita”

Sono in tanti a non spiegarsi quello che è successo tra Giovanni Di Lorenzo e la Ssc Napoli. Le motivazioni fin qui addotte sembrano tutte poco consistenti o, comunque, poco convincenti. Perché, a voler essere maligni, sembrerebbe più un capriccio del suo agente che la reale volontà del capitano. Sta di fatto che la querelle tra Giovanni Di Lorenzo e il Napoli vive una nuova puntata.

Dopo che nei giorni scorsi l’agente del capitano dei partenopei aveva manifestato l’intenzione del suo assistito di lasciare il club di De Laurentiis, ieri sera, attraverso i canali social ufficiali della società è arrivata la replica de Napoli che esclude una possibile cessione del giocatore: “Il club rileva con sorpresa che, per l’ennesima volta in pochi giorni, il signor Mario Giuffredi afferma che Giovanni Di Lorenzo lascerà il Napoli – si legge sul profilo X – Corre l’obbligo sottolineare che Di Lorenzo ha un contratto con il Napoli per altre 4 stagioni sportive, non fa parte del novero dei calciatori di cui la società valuterà il possibile trasferimento ad altro club ed è pertanto esclusa una sua possibile cessione”.

Calcio Napoli, Mercato in uscita e nodi da sciogliere

A causa dell’euforia portata dal possibile nuovo tecnico dei partenopei è passata in secondo piano un’altra firma molto importante, quella del nuovo Ds Giovanni Manna, incaricato della ristrutturazione di una rosa importante e di non semplice gestione, dato che nasconde casi intricati come ad esempio quello di Victor Osimhen o del più attuale “capriccio” di capitan Di Lorenzo.

Sembra che il destino del nigeriano sia lontano da Napoli e dall’Italia, ma se fino a qualche mese fa riecheggiavano per lui offerte faraoniche, ad aggi la situazione è cambiata. Sembra che tutti gli offerenti siano indirizzati su attaccanti di altri campionati e con ingaggio e prezzo di cartellino più basso rispetto a quello di Osimhen, valutato almeno 120 milioni dal presidente De Laurentiis. Il mercato in uscita è fondamentale per poi programmare successivamente un valido mercato in entrata e il nodo Osimhen va sicuramente sciolto il prima possibile, non appena il calciatore si sarà ristabilito dal suo ennesimo problema muscolare. Condizione che, al momento, costituisce un altro problema per una rapida cessione. Cessione per fare cassa, alla quale, sembra, sia favorevole anche il possibile nuovo allenatore degli azzurri.

La situazione Di Lorenzo invece è stata un fulmine a ciel sereno non solo per la società ma soprattutto per i tifosi che non si aspettavano chiedesse di essere ceduto. Le motivazioni di questa scelta non sono ancora ben chiare, ma si parla di un possibile litigio con la dirigenza, accusata di mancanza di fiducia nei suoi confronti. Problema non di poco conto insomma e aggravato anche dalla richiesta esplicita di Conte che vorrebbe Di Lorenzo a disposizione tra i giocatori con cui ripartire.

Altra situazione da monitorare è quella di Kvicha Kvaraskhelia. Il PSG che già precedentemente aveva inviato un’offerta al Napoli per Victor Osimhen, poi ritirata, sembra aver cambiato strada e proposto invece 120 milioni per il georgiano. Kvara è fresco di contratto e non sembra intenzionato a lasciare il club ma di fronte a certe cifre una società non può far altro che pensarci su e il non esprimersi con fermezza di Adl fa riflettere anche i tifosi. Se dopo il nigeriano e Di Lorenzo dovesse partire anche Kvara il mercato sarebbe ancora più complicato e decisivo, senza considerare che l’affare Antonio Conte potrebbe cominciare a vacillare.

Manager Di Lorenzo conferma, “col Napoli è finita, andrà via”

Conte avrebbe detto “Di Lorenzo è incedibile”. Ma Conte non è ancora il tecnico del Napoli, e non è detto che lo sia, almeno fino a quando non avrà firmato il contratto. Di Lorenzo, per bocca del suo manager, avrebbe affermato “voglio andare via”.

Se non ci fossero state in precedenza così tante rotture tra calciatori e società, sembrerebbe quasi un giallo. Ma quando una delle parti è il patron del Napoli, sembra quasi naturale leggere notizie di litigi, rotture, addii.

Resta comunque da verificare come siano andate le cose nella realtà. Intanto, da una prima ricostruzione, le parole di Mario Giuffredi, agente del calciatore, somo un fulmine a ciel sereno. “Di Lorenzo ha avuto in questi giorni la conferma che la mancanza di fiducia del Napoli nei suoi confronti era diventata una realtà – ha detto nel corso di una intervista a Tv Play -. Ha quindi spiegato al ds Manna che senza la necessaria fiducia ha voglia di andare via da Napoli. Non può esserci un capitano sfiduciato dalla sua società”.

“Di Lorenzo – ha detto ancora Giuffredi – ha avuto un colloquio con Manna nei giorni scorsi, così come tutti i suoi compagni. Hanno parlato dell’annata che si sta chiudendo e delle prospettive della prossima stagione. Di Lorenzo ha espresso a Manna delle sensazioni circa una mancanza di fiducia da parte della società nei suoi confronti. A questa affermazione del capitano, Manna ha esternato la sua personale forte stima, ma c’è da parte del presidente De Laurentiis la volontà di vendere a fronte di un’offerta. A quel punto Di Lorenzo ha preso atto del pensiero del presidente, sentendo scarsa fiducia”. Di Lorenzo, 30 anni, è al Napoli dal 2019 e dal 2022 è capitano dopo l’addio di Lorenzo Insigne. Quest’anno ha firmato un rinnovo con il club azzurro fino al 2028, pensando di finire in azzurro la sua carriera. “Fino ad oggi – ha proseguito l’agente – non avevamo mai pensato di andar via. Non avremmo mai pensato di lasciare Napoli: abbiamo firmato un contratto per rimanere a vita. È sempre stato questo il desiderio di Giovanni. Cambia tutto, però, se la società esprime questo pensiero. Dopo le indiscrezioni sono arrivate diverse chiamate di top club. Noi la scelta l’abbiamo fatta dopo quello che ci è stato comunicato. È corretto chiudere un capitolo”.

Il procuratore si dice anche convinto dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina azzurra: “Conte – ha detto – è l’unica medicina per curare questo Napoli. Da napoletano e tifoso del Napoli si può essere solo che felici di Conte: è un vincente, un sinonimo di garanzia per il progetto. Gli facciamo un grande in bocca al lupo. Vogliamo, però, andare avanti per la nostra strada, cercando un altro progetto che dia grande fiducia a Di Lorenzo”.

E già si vocifera di un possibile scambio Di Lorenzo-Chiesa. Ma da qui alla fine del calciomercato ne sentiremo delle belle.