Sulla vertenza Whirlpool il ruolo fondamentale è dei lavoratori, dei sindacati, della città di Napoli e delle istituzioni, la politica deve dotarsi di strumenti legislativi nuovi. L’idea è la nascita di un tavolo di lavoro comune per costruire un disegno di legge che impedisca oppure faccia pagare un prezzo alla multinazionale che arriva in Italia riceve i contributi pubblici e poi quando non gli conviene più delocalizza la produzione in altri Paesi dove non solo le fabbriche vengono finanziate dalla cooperazione europea ma i salari sono più bassi rispetto a quelli italiani”. Lo dice il senatore Sandro Ruotolo (Gruppo Misto) che stamane ha partecipato presso lo stabilimento napoletano della Whirlpool in via Argine, a una prima riunione operativa con i rappresentanti di Fim, Fiom, Uilm, Rsu e alle lavoratrici e lavoratori per avviare una discussione che sarà parte integrante di una iniziativa legislativa che si spera diventi bipartisan. “Occorre fare presto – sottolinea – la vertenza Whirlpool dello stabilimento di Napoli è al pari di quella dell’ex Ilva di Taranto, uno snodo fondamentale per scrivere il futuro del nostro Paese”. “Il 31 ottobre, data indicata dall’azienda per lo stop produttivo, è vicino – spiega Ruotolo – occorre scongiurare l’ennesimo disastro sociale, economico per Napoli. Qui è in ballo la vita di centinaia di famiglie. Il Governo deve impegnarsi e fare fino in fondo la propria parte”. “Nei vari tavoli ministeriali di questi mesi è emersa l’assenza di strumenti operativi rispetto alle decisioni delle multinazionali – rileva Ruotolo – un rapporto troppo squilibrato che fa soccombere la parte più debole”. “Allora l’esigenza, a maggior ragione nel dopo Covid dove tutti siamo più fragili, di dotarci di una cassetta degli attrezzi con dentro strumenti nuovi – sottolinea – di tutela dei lavoratori affinché si costruisca una visione e una pratica dei diritti per tutti”. “Ringrazio i rappresentanti sindacali, le lavoratrici e i lavoratori, le associazioni – conclude Ruotolo – che in momento così delicato in modo compatto, partecipato, propositivo e condiviso hanno accettato di dar vita a questo tavolo di lavoro perché la vicenda della vertenza Whirlpool è sindacale ma parallelamente è questione nazionale e riguarda la politica e le istituzioni tutte”.

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