La giornata di ieri potrebbe aver definito in maniera irreversibile l’economia di questo campionato. Lo snodo presentato dalla trentesima giornata di Serie A, poteva rappresentare uno dei momenti chiave per la lotta scudetto… e così è stato.

Il derby di Torino ha regalato alla Juventus nuove (e ritrovate) certezze, mentre la sfida all’Olimpico tra Lazio e Milan ha rivelato che senza il suo bomber più prolifico, Ciro Immobile, i biancocelesti fanno tantissima fatica a creare occasioni da gol.

Se la Juve ha “passeggiato”, all’Allianz Stadium, contro i cugini del Torino; la Lazio è sprofondata sotto i colpi di un grande diavolo. La Juventus si aggiudica il derby della Mole grazie ad una prestazione autorevole e una condizione fisica che appare, ogni settimana, sempre più convincente. Il solito lampo di genio e di classe di Paulo Dybala sblocca la partita con uno slalom in area di rigore che permette all’Argentino di infilare la porta di Sirigu. Il 2-0 porta la firma di Juan Cuadrado, servito da Cristiano Ronaldo trova il modo di piazzare il pallone in buca d’angolo. Il colombiano è probabilmente l’uomo partita di questa Juventus: grinta, qualità, licenza di poter “esaltarsi” facendo il doppio ruolo e grande duttilità che permette ai bianconeri di sopperire la chiara mancanza di un terzino di ruolo. La reazione del Toro arriva su rigore di Belotti (fallo di mano di De Ligt), ma la Juve non si scompone. CR7 segna la sua prima punizione “italiana” poi un’autorete di Djidji chiude definitivamente il match.

In un giorno già di festa con: derby stravinto, 648ma presenza di Buffon in Serie A (record assoluto) e i tre punti conquistati, la Juve trova nel Milan il suo miglior alleato.

Che i rossoneri siano in netta crescita è innegabile, ma, la partita di ieri, ha regalato attimi di strapotere calcistico nei confronti di una Lazio spaesata, approssimativa e poco lungi dall’essere quella grande squadra vista prima del Covid. In poche parole la squadra di Pioli ha dominato la sfida dell’Olimpico. La sola presenza di Ibrahimovic risulta oro colato per i compagni; la personalità e l’esperienza dello svedese lo raffigurano come leader indiscusso, ma non è solo questo. Il Milan di Pioli ha, finalmente, trovato un’ideologia tecnica ben precisa e molti giocatori ne hanno giovato.

Non è un caso che a sbloccare il match sia stato Hakan Calhanoglu. Il turco, dopo stagioni poco convincenti, si è rinvigorito e gioca da vero jolly. Ibra mette a segno un calcio di rigore in maniera fortuita e Rebic, altro giocatore che con Pioli sta vivendo un momento straordinario, chiude i conti. Non mancano le note di lode per molti rossoneri. Si può tranquillamente dire che Theo Hernandez sia, attualmente, il miglior terzino della Serie A. L’ex Real Madrid è una forza della natura. Il francese vive di corse fatte ad alta velocità, fisicità e grinta, sbaglia anche un gol facile, ma nel complesso glielo si può perdonare.

La Lazio di Inzaghi recrimina l’assenza di Immobile e Caicedo. Senza i due attaccanti l’allenatore biancoceleste è stato costretto a reinventare la squadra e la tattica preparata contro il Milan è risultata più che insufficiente.

Ora i destini si invertiranno. La Lazio giocherà una partita, sulla carta, agevole con il Lecce; mentre la Juventus affronterà il Milan senza gli squalificati De Ligt e Dybala.

I bianconeri hanno completato l’allungo di +7 sulla Lazio, ma ad otto partite dalla fine dovranno ancora affrontare Atalanta, Lazio… e Milan.

Si, perchè questo Milan sembra, lentamente, iniziare a carburare e iniziare a rendere onore ad una gloriosa storia. La 30ma giornata non ha assolutamente detto che il campionato sia finito, ma ha raccontato a gran voce che il Milan, finalmente, sta tornando.

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