Anche le astronavi hanno punti deboli. La seconda tappa prevista nel circuito di Silverstone, in Gran Bretagna, ci regala un Gran Premio esaltante e imprevedibile dove a farne da padrone assoluto è stato il grande caldo e la conseguente usura delle gomme.

In quello che è stato denominato GP del 70mo anniversario della F1, l’egemonia della Mercedes ha dovuto cedere di fronte ad una incredibile ed inspiegabile mal gestione delle gomme da parte delle frecce d’argento. Già la settimana scorsa la foratura all’ultimo giro di Lewis Hamilton aveva dato il primo campanello d’allarme, ma oggi, con gomme diverse e pressione gomma diversa, la situazione è stata ben più grave.

Sia Bottas che Hamilton hanno a lungo patito problemi di “blister” e “graning” sulle gomme, vedendo le proprie Pirelli già consumate dopo soli 10 giri ogni stint. La Mercedes non è stata l’unica a soffrire il caldo. Il 90% della griglia schierata quest’oggi ha dovuto diversificare la strategia per non rischiare un’esplosione delle gomme e per molti questo ha comportato un netto peggioramento rispetto alle qualifiche del sabato.

Solo due piloti sono riusciti a destreggiarsi nella maniera migliore possibile e meritano, senz’altro, di essere gli MVP di giornata. Il primo è colui che ha portato a casa la vittoria ed ha rotto l’egemonia Mercedes: Max Verstappen. Il pilota della Red Bull parte con gomma hard e strategia diversa rispetto agli avversari, riuscendo a tenere un ritmo altissimo giro dopo giro senza “stressare” troppo le proprie gomme. Complice anche una Red Bull ben precisa come assetto e dal consumo gomme ben ridotto, il fenomeno olandese rifila più di 10 secondi alle due Mercedes vincendo la sua nona gara in carriera.

Finalmente la Red Bull si dimostra competitiva e, ancora una volta, il manico di Max fa sì che la Mercedes trovi nella sua strada il primo vero rivale nella lotta al titolo. Gara straordinaria anche per Charles Leclerc e la sua Ferrari. Nonostante il monegasco debba accontentarsi del quarto posto (dietro Hamilton e Bottas) la sua gara è di una classe sopraffina. Unico pilota a chiudere la gara con una sola sosta e mantenere un dignitoso ritmo gara che, per qualche giro, ha anche spaventato la possibilità delle Mercedes di ritrovarsi entrambe a podio. Il problema rimane sempre quello ormai noto. La Ferrari è una macchina lenta; il motore fa fatica e le prestazioni non arrivano.

La sensazione, quest’oggi, è che se Leclerc avesse avuto una macchina più dignitosa, sarebbe arrivato a podio e magari avrebbe lottato per la vittoria. Mentre il Monegasco salva la faccia alla Ferrari compiendo anche sorpassi incredibili (vedi quello su Norris); Sebastian Vettel prosegue con un altro weekend da notte fonda. Il tedesco complica la gara al primo giro andando in testacoda e finisce al 12mo posto lamentandosi di una Ferrari costruita malissimo.

Non si può dare torto al 4 volte campione del mondo, ma l’impressione è che anche lui stia guidando nel modo peggiore.

Grande rimonta della Red Bull di Albon che chiude quinto davanti a Lance Stroll e la sua Racing Point. Anche per Racing Point (penalizzata di 15 punti per lo scandalo sulla presunta irregolarità della macchina, simile alla Mercedes 2019) non è stata una gara facile a causa del consumo gomme e di una strategia strana.

Hulkenberg non replica lo straordinario terzo posto in qualifica a causa del consumo e di una ulteriore sosta ai box che sembra davvero inspiegabile e costringe il tedesco ad accontentarsi del settimo posto.

Chiudono la top 10: Ocon, Norris, Kvyat.

Verstappen lancia la sfida alle Mercedes, ma il rammarico è non poter vedere, in questa lotta, Charles Leclerc ed il suo incredibile talento.

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