Il debutto del circuito del Mugello nella classe regina delle ruote scoperte è stato, senza ombra di dubbio, indimenticabile.

Il primo Gran Premio della Toscana della storia della F1 consegna alla storia una gara caotica e imprevedibile, condita da tre uscite della Safety Car, due bandiere rosse e ben 8 ritiri.

La pista del Mugello si è dimostrata più che adatta nell’ospitare un gran premio di F1 grazie ad un mix di velocità e curve “tecniche” che hanno divertito i piloti fin dai primi giri del sabato. Impossibile dire se rivedremo mai questa pista in un calendario di Formula 1, ma, intanto, questa gara entrerà direttamente nella storia per vari motivi.

Uno dei quali è che il circuito toscano diventa il 28mo circuito in cui Lewis Hamilton taglia il traguardo per primo. La grande costante di questo Gran Premio è stata l’egemonia delle Mercedes che hanno dominato dal primo all’ultimo giro, trovando difficoltà solo nelle ripartenze. Ad inizio GP è Bottas a bruciare uno stranamente disattento Hamilton che rischia anche la terza posizione grazie ad una partenza ottima da parte di Leclerc. Poco dietro Verstappen perde subito potenza e si innesca una carambola che costringe l’uscita della Safety Car.

Ricordando che questa pista è stata aggiunta in via sperimentale, si sono notati i primi problemi proprio con la Safety Car fuori. La macchina spegne in ritardo le luci e Bottas, che guidava il gruppo, rallenta in modo da non dare troppa scia durante il rettilineo prima della ripartenza. La situazione crea confusione soprattutto dietro in cui la Williams di Latifi accelera in anticipo trainando con se anche Giovinazzi e innescando una pericolosissima seconda carambola che costringe alla bandiera rossa.

Al restart, questa volta, è Hamilton a trarre vantaggio e sopravanzare Bottas e condurre la gara. Per il finlandese arriva una seconda possibilità a causa di un violento fuori pista di Stroll che spinge la direzione gara ad optare, di nuovo, per la bandiera rossa e la partenza da fermo.

Il finlandese, però, riparte male e cede all’evidenza di dover lasciare la vittoria al compagno. Per Hamilton, sempre più leader del mondiale, è la vittoria numero 90 che lo porta a -1 dalla possibilità di eguagliare Michael Schumacher. Chiude terzo, per la prima volta in carriera, Alex Albon in Red Bull che sopravanza Daniel Ricciardo, in Renault, autore comunque di una gara straordinaria.

La gara di oggi verrà ricordata anche come la millesima gara della storia della Ferrari. Una storia che va ricordata e va onorata, ma che oggi è lontano ricordo. Anche oggi le due rosse, con livrea speciale per l’occasione, non vanno oltre una prestazione opaca. Leclerc chiude ottavo, Vettel decimo; con la consapevolezza di aver avuto anche un pizzico di fortuna grazie ai ritiri. La macchina è lenta e non bastano le “magie” dei piloti per salvare la situazione. Leclerc parte quinto e subito riesce a portarsi fino alla terza posizione ma il passo gara è disastroso. Pian piano il monegasco cede alla frustrante situazione di dover far passare tutti senza opporre la minima resistenza e l’ottavo posto è una magrissima consolazione.

Onore al Mugello per la sua prima, caotica, gara; onore a Lewis Hamilton e alla sua Mercedes per l’avvicinamento ad un record straordinario. Diverso il discorso Ferrari: nel giorno in cui c’era da onorare la storia di questa scuderia bisogna definitivamente arrendersi all’evidenza di un buio presente.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *