Sono in tutto 18 gli indagati di cui 13 minorenni. È questo il risultato delle indagini del commissariato di Chiavari, in provincia di Genova, che ha fatto luce su circa 20 reati commessi da una gang, lungo tutto il Levante Ligure.
Per lo specifico profilo criminale, 3 di questi giovani minorenni sono stati arrestati e condotti in una struttura minorile.
Tutto è cominciato subito dopo la riapertura seguita al lockdown: la banda, composta da giovani e giovanissimi, per affermare la propria supremazia nel Tigullio, si è macchiata di rapine, furti, lesioni, percosse, estorsioni più tutta una serie di comportamenti di bullismo; sempre in danno di coetanei.
Ovviamente tutto filmato e documentato sui profili social dei baby criminali che, in questo modo, proseguivano e amplificavano le loro gesta nella comunità giovanile della zona.
La gang, che si era data il nome di “HB” acronimo di Hellbanianz, inferno albanese, ha, tra i tanti reati, rapinato un giovanissimo su un treno pestandolo selvaggiamente in quattro mentre un quinto componente filmava, con il cellulare, l’impresa.
Non è andata meglio ad un altro ragazzino che era intervenuto in difesa di un’amica molestata dal branco: picchiato e fatto inginocchiare, è stato deriso e picchiato.
Pestati con calci e pugni e rapinati, anche due ragazzi che erano in spiaggia a prender il sole.
Umiliato, anche sui social, un altro adolescente al quale è stato spruzzato in volto il contenuto di un estintore, il tutto ovviamente davanti alle fotocamere dei cellulari degli appartenenti alla banda.
Nel bottino degli indagati tutto quanto poteva esser sottratto ai loro coetanei: zaini, catenine, orologi, cellulari, denaro e abbigliamento.
Vista la complessità delle indagini e la notevole sequenza dei reati commessi, gli investigatori non ritengono ancora conclusa l’operazione.
Le indagini sono state condotte con il supporto della Squadra mobile di Genova e la collaborazione della Polizia ferroviaria del capoluogo ligure e delle Stazioni carabinieri di Chiavari, Lavagna e Sestri Levante.
Ricordiamo che gli atti di bullismo e cyberbullismo possono esser segnalati, alla Polizia di Stato, anche attraverso l’App Youpol.