E’ un format esclusivamente dedicato ai ricercatori under 40 nel campo delle neuroscienze: l’età più proficua per contribuire al progresso delle scoperte. Si tratta di BraYn, il congresso che si conclude a Napoli nell’aula Magna del Cestev in via T. de Amicis 45 e che quest’anno ha raggiunto la 6ª edizione. “La ricerca nelle neuroscienze ha compiuto progressi eccezionali, negli ultimi 15 anni – spiega Giovanni Ferrara, PhD e ricercatore presso l’Experimental Neurosciences lab dell’IRCCS Ospedale Policlinico San Martino di Genova, e principale promotore del format di BraYn -. Grazie alle tecniche di optogenetica, per esempio, è possibile controllare l’attività di specifici neuroni, stimolandoli o inibendoli; ciò ha portato alla scoperta di circuiti che gestiscono comportamenti anche complessi come l’appetito. La sempre maggiore interazione fra macchina e uomo, aiutata dai progressi nell’ambito dell’AI Intelligenza Artificiale, ha portato, inoltre, alla genesi di impianti e tecnologie capaci sia di trasformare stimoli sensoriali in messaggi neuronali, sia di generare risposte motorie inviando stimoli nervosi. Questo ha avuto un enorme impatto sulla qualità della vita delle persone con diverse disabilità sensoriali e motorie, dagli impianti cocleari alle più recenti protesi che hanno permesso ad un paziente paralizzato di riprendere un’attività autonoma. Infine, la macro-connettomica promette di regalare una vera e propria svolta nella comprensione del cervello, mettendo in risalto l’interazione tra le aree dell’organo dalle quali sappiamo, con sempre maggior certezza, dipendere le funzioni superiori”.

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