Un nuovo collegamento che porti velocemente dal parco urbano di Bagnoli alla Tangenziale, con un lungo e ampio tunnel. E’ questo il progetto di viabilità, in due lotti, che il Comune di Napoli ritiene prioritario per un futuro di maggiore sicurezza e in particolare per una più rapida evacuazione per l’area di Fuorigrotta, Bagnoli e Agnano e Pozzuoli in caso di disastro ai Campi Flegrei per il bradisismo o l’eruzione.

L’opera è prevista dalla legge 887 del 1984 che fu emanata per il bradisismo ’82-’84 ma che non è poi mai stata realizzata. Il primo lotto prevede un tronco di strada tra il Parco di Bagnoli che nascerà nell’area ex Italsider e la viabilità principale di Fuorigrotta, con la costruzione di una nuova arteria che eviti di dover affrontare due semafori e un passaggio al livello, consentendo una circolazione più veloce, in quanto sarà una strada a due corsie per carreggiata.

Il secondo lotto sarà il collegamento di viale Giochi del Mediterraneo alla Tangenziale, che prevede la costruzione di un sottopasso in cui potrà confluire tutto il traffico delle auto che dal lungo viale di Fuorigrotta va verso la Tangenziale. Sarà, si legge dal progetto, una strada ad almeno due corsie con banchine e aree per la manovra. Il progetto prevede un tratto iniziale, le gallerie artificiali, una galleria naturale per una lunghezza complessiva di 712,5 metri.

Il progetto di collegamento con sottopassaggio tra Parco Urbano di Bagnoli e viale Giochi del Mediterraneo e poi Tangenziale di Napolinacque come idea per il bradisismo degli anni ’80 ed era considerato una priorità: fu progettato dalla struttura commissariale della Regione ma non venne poi realizzato. Attualmente il Comune, spiega nella relazione l’assessore ai Trasporti Edoardo Cosenza, ritiene, e lo ha esposto al Ministro Musumeci nella riunone a Pozzuoli, che si debba dare priorità nazionale alle opere della zona flegrea ancora non terminate o realizzate; un vuoto considerato oggi dal Comune di Napoli un vero assurdo a distanza di quasi 40 anni dalla precedente crisi bradisismica.

I due tratti negli anni ’80 venivano stimati di costo di costruzione rispettivamente di 31 e 40 milioni di euro, cifra che 50 anni dopo va aumentata almeno del 60%, per arrivare quindi a una valutazione di costo di circa 113 milioni attualmente.

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