Gianni Molaro torna sulle passerelle romane dopo quasi dieci anni di assenza, con una collezione di abiti da sposa che ha sfilato nella Galleria del Cardinale Colonna, a Roma. Il couturier campano, divenuto noto al pubblico televisivo dopo le sue numerose partecipazioni al programma di Rai2 Detto Fatto, ha mandato in passerella anche una sposa in abito rosso fuoco (erano un abito che faceva parte della collezione di alta moda del 1999 con cui Molaro debuttò a Roma), come omaggio alla capitale e soprattutto come messaggio “contro la violenza alle donne”.

La collezione, presentata da Elena Parmegiani, direttore eventi della Galleria del Cardinale Colonna e del Coffee House di Palazzo Colonna, è caratterizzata da tessuti preziosi e ricami realizzati a mano. Cristalli, cannettè e perle impreziosiscono scenografici abiti a sirena realizzati in mikado, cady di seta, organza e leggiadri chiffon. Nella nuova collezione 2024 sono protagonisti gli accessori: guanti ricamati o di pizzo, manicotti a palloncino, foulard in chiffon, veli preziosi appuntati nei capelli da candide perle. Sfilano anche gli abiti da sposa trasformabili, iconici delle collezioni sposa Molaro: da lungo a corto, da romantico a sirena, con maniche e décolleté staccabili. Creazioni che al momento del taglio della torta trasformano l’abito da sposa in un abito da sera, proprio come mostra lo stilista in passerella in una performance- intermezzo, circondato da un gruppo di ballerini.

Gianni Molaro, nato a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, ha aperto il suo primo atelier nel 1990. E’ stato definito più volte lo stilista dei record perché nel 1993 ha realizzato un velo di 326,70 metri. Subito dopo, un abito da sposa di dodici metri di diametro e infine raggiunge un altro primato con l’abito più prezioso del mondo tempestato da settemila diamanti. Nel 1999 debutta sulle passerelle dell’alta moda di Roma con una collezione ispirata alle tradizioni campane, la sua sfilata sarà una processione di fujenti della Madonna dell’Arco, alla quale era devoto suo padre. Nel 2004 presenta a Palazzo Venezia, a Roma, una collezione di dodici abiti scultura dipinti a mano.

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