“Che la giustizia in Italia non funzioni lo attesta l’Europa. Quello che perde alla fine è il sistema, cioè la democrazia. Che poi una riforma vada fatta dialogando coi magistrati, è ovvio. Come il fatto che, con tutti i limiti, sia meglio la situazione attuale di qualunque assoggettamento all’esecutivo”. A dirlo, in un’intervista a QN, Clemente Mastella, sindaco di Benevento ed ex ministro della Giustizia. Quanto al processo di riforma che era stato avviato da Marta Cartabia afferma: “Io pure avevo cominciato un lavoro sul massimo di otto anni per incarico. Forse ho pagato anche per quello. È una guerra punica che deve finire”. Per Mastella, “mentre la magistratura va avanti secondo le proprie idee, la politica è divisa. In questa logica di Orazi e Curiazi, i Curiazi, cioè i partiti, perdono sempre. Questa sorta di ipocrisia tra i partiti non porterà mai a una riforma, perché va fatta col consenso di tutti”. Poi aggiunge: “Invece che accade? Che quando qualcuno prende lo scalpo di Mastella si gongola, ma quanto poi tocca a te ti accorgi delle difficoltà”. E l’ex guardasigilli sottolinea anche: “Sa qual è il limite di Crosetto e gli altri? Sono come quelli che guardano distrattamente a chi ha un tumore perché loro non ce l’hanno. E quando poi viene a loro si rendono conto di tutta l’angoscia che si prova”.

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