Se n’è andato, dopo una lunga malattia, Antonio Iuliano, storico capitano del Napoli, che ha legato la sua carriera agonistica alla squadra della sua città. Napoletano di San Giovanni, ha militato nel Napoli dal 1961 al 1978 per 17 stagioni, di cui 12 da capitano, e rimanendo a lungo il calciatore azzurro con più presenze in tutte le competizioni; con i partenopei ha vinto due Coppe Italia (1961-62 e 1975-76), una Coppa delle Alpi (1966) e una Coppa di Lega Italo-Inglese (1976).

Con la nazionale si è laureato campione d’Europa nel 1968 e vicecampione del mondo nel 1970.

Dopo la carriera da calciatore rientrò nel Napoli di Ferlaino come dirigente per vincere il campionato. Fu così che portò Krol e poi Maradona superando i dubbi di Ferlaino per il costo del giocatore. Il trasferimento del pibe sotto il Vesuvio grazie ad un colpo di mano e tutta l’astuzia napoletana.

Di Iuliano ne parlava Gianni Brera quando descriveva il Napoli di Vinicio: “Il suo gioco si fonda sulla regia di Iuliano, al quale i devoti gregari portano palla con assoluta diligenza. Il Capitano Azzurro fornisce, anche se a flebile ritmo, prestazioni stupende”. Mentre Dino Zoff scrive nel suo libro Dura solo un attimo, la gloria: “Uno che mi piaceva moltissimo era Antonio Juliano, Totonno. Un tipo tosto, persona autentica, con un temperamento da condottiero. Giocava un calcio concreto, senza concedere spazio alla teatralità. Un “napoletano atipico”, lo hanno definito, perché era il contrario dello stereotipo partenopeo”

“Totonno” il prossimo 26 dicembre avrebbe compiuto 81 anni.

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