Tutti in Italia hanno sentito parlare del fuoco di Sant’Antonio (o Herpes Zoster), il 64% conosce almeno una persone che ne ha sofferto e il 12% si è ammalato in prima persona. Tuttavia, solo il 10% considera molto probabile svilupparlo nel corso della vita. In molti cittadini, poi, sopravvivono luoghi comuni come il fatto che la malattia sia contagiosa (55%) o che non sia possibile riammalarsi in chi lo ha già avuto (39%). Sono alcuni dei dati per l’Italia di un sondaggio globale commissionato da Gsk e presentato alla vigilia della Shingles Awareness Week, che si celebra dal 26 febbraio al 3 marzo. “Entriamo in contatto con il virus dell’Herpes Zoster da bambini contraendo la varicella. Quando guariamo il virus si addormenta e riemerge quando il nostro sistema immunitario ha delle défaillance. Ciò può succedere in maniera naturale, con l’invecchiamento, o perché facciamo delle terapie immunosoppressive o perché abbiamo delle malattie croniche”, spiega Francesco Vitale, professore ordinario di Igiene all’università di Palermo. Il fuoco di Sant’Antonio è molto doloroso e può avere complicanze: la più comune è la nevralgia post-erpetica che causa un dolore molto forte che può protrarsi per mesi o anni. In casi poco frequenti può causare paralisi facciale, perdita dell’udito o della vista. “Tutto questo può essere prevenuto con un vaccino efficace e sicuro. Ha risultati di efficacia oltre il 90% e la durata della protezione è superiore ai 10 anni”, aggiunge Vitale. “Il vaccino è inserito nel calendario vaccinale per le persone over 65 anni, ma è autorizzato già dai 50 anni e dai 18 anni per le persone che hanno condizioni di rischio”. Dell’utilità del vaccino sono convinti anche gli italiani, che, secondo il sondaggio, per il 76% considerano la vaccinazione il modo migliore per prevenire il fuoco di Sant’Antonio. Il 30%, però, non ne conosce la disponibilità. “Occorre pertanto maggior informazione sull’Herpes zoster, sulla nevralgia post-erpetica che rappresenta la sua principale complicazione e sulle possibilità di prevenzione grazie alla vaccinazione”, sottolinea Sara De Grazia, responsabile medico scientifico GSK area vaccini.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *