Al via la selezione delle possibili sedi che dovranno ospitare la prima centrale a fusione europea di classe ‘gigawatt’, che cioè immetterà nella rete elettrica 1 gigawatt di energia, pari a 1 miliardo di watt. È stato siglato un accordo, infatti, tra Gauss Fusion, la società di energia verde fondata nel 2022 da aziende di Francia, Germania, Italia e Spagna, e l’Università Tecnica di Monaco, che ha ricevuto l’incarico di analizzare i vari siti: anche l’Italia è tra i candidati, insieme a Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Francia e Spagna. L’obiettivo è restringere la scelta a 5 sedi entro la fine del 2024, in modo da avviare la costruzione della prima centrale a fusione su scala industriale entro i primi anni 2040. Per sfruttare le infrastrutture esistenti, accelerare la costruzione e mantenere bassi i costi, lo studio prenderà in esame soprattutto le ex centrali nucleari a fissione o a carbone. Tra i criteri di selezione sarà particolarmente importante il fattore dell’approvvigionamento energetico: durante le fasi di avvio, test e messa in funzione, infatti, la centrale avrà bisogno di 300 megawatt di potenza per le operazioni dell’impianto. La centrale, inoltre, richiederà una quantità sufficiente di acqua di raffreddamento o altre opzioni di raffreddamento adeguate, e la valutazione dovrà tenere conto anche delle condizioni geologiche e sismiche. “Il nostro obiettivo è rivoluzionare il panorama europeo delle energie rinnovabili portando l’energia da fusione sicura e rinnovabile nel futuro mix energetico”, afferma Milena Roveda, amministratore delegato di Gauss Fusion. “La nostra visione è che la fusione diventi una fonte di energia affidabile – aggiunge Roveda – da affiancare alle altre fonti rinnovabili per fornire l’energia sostenibile di cui il mondo ha bisogno. È il momento di portare la fonte di energia del futuro dal laboratorio all’industrializzazione”.

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