Tanto tuonò che piovve. La campagna elettorale entra nel vivo. Anche se una piccola premessa è doverosa. Scendere nei personalismi che hanno azzerato la politica allontanano il cittadino dalla vita pubblica. Chi vuol capire, capisca. Andiamo avanti. I fatti. Nella giornata di ieri il leader del centrosinistra Massimo Buonanno ha pubblicato sulla sua pagina ufficiale un post in cui si legge testualmente che

“da domani, 1 marzo, sei nuovi dipendenti pubblici lavoreranno presso il nostro Comune, 2 all’ufficio ragioneria, 1 all’ anagrafe, 1 all’ ufficio tecnico e 1 all’ elettorale, il tutto per garantire maggiore efficienza dei servizi ai nostri concittadini. All’indomani del mio insediamento, 2 anni fa avviammo un’interlocuzione con il Ministero dell’Interno per implementare il personale comunale e ci adoperammo, come si può evincere dagli atti pubblici, a stipulare una convenzione con il Comune di San Giorgio a Cremano per attingere personale idoneo da impiegare presso il nostro comune. L’impegno non è stato vano e la scelta, ritenuta giusta, è stata portata avanti dalla Commissaria che regge le sorti dell’ente, e da domani sarà realtà. Nei prossimi mesi saranno portate a termine le procedure per le assunzioni di altre 6 unità, linfa vitale per il nostro comune. Quando si programma e si amministra per risolvere i problemi risultati arrivano. Buon lavoro ai neo dipendenti comunali che porteranno, con la loro voglia di fare e l’innovazione dovuta anche alla giovane età, velocità e rapidità nella risoluzione delle problematiche amministrative.”

Avete capito bene. L’impegno profuso durante il primo anno di consiliatura ha generato assunzioni per il Municipio. Una roba impensabile di questi tempi soprattutto perché il comune versa in dissesto e l’iter per le assunzioni è stato frutto di un’interlocuzione con la Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali istituita presso il Ministero degli Interni. Altro discorso restano le scelte politiche. Che si possono condividere o meno. Tutto giusto. Tutto legittimo. Chi vince le elezioni governa, chi perde contesta e garantisce, se ci riesce, l’alternativa. E questo ragionamento vale per tutti i comuni del mondo. Ma dinanzi a un risultato che non lascia spazio a interpretazioni politiche, chi può non condividere tale scelta? Quale cittadino o forza politica può contestare nuove assunzioni al Comune? Lasciamo a voi qualsiasi tipo di considerazione. Pure perché con la scomparsa dei partiti il cittadino si “aggrappa” al sindaco, alle istituzioni affinché garantiscano i servizi essenziali per la città possibilmente senza scomodare i massimi sistemi. Il concetto è chiaro.

Anche perché risultati del genere mettono nell’angolo sterili polemiche politiche sorte in questi giorni. Anche qui. La contesa fa parte del gioco. C’è chi critica e chi risponde. Chi la spunta e chi è rimandato al prossimo round. Ma la sensazione è che la cittadinanza sia letteralmente stufa dei soli giochi politici, delle alleanze e via discorrendo. Nel tentativo di riconquista del primato della qualità i cittadini vanno convinti alzando l’asticella della discussione. Per esempio discutendo di viabilità, ambiente, urbanistica, periferie. E questo vale per tutti. Ma proprio tutti.

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