Questa mattina, il mondo è stato scosso dalla triste notizia della morte di Papa Francesco, annunciata dal camerlengo, il cardinale Kevin Farrell, nella Cappella di Casa Santa Marta. Accanto a lui, il cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, il Sostituto mons. Edgar Pena Parra e il Maestro delle Cerimonie mons. Diego Ravelli hanno condiviso il profondo dolore di milioni di fedeli.
Le parole di Farrell risuonavano con commozione: “Carissimi fratelli e sorelle, con profondo dolore devo annunciare la morte di nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7:35 di questa mattina, il Vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre.” Un momento toccante che ha segnato la fine di un pontificato dedicato con passione al servizio della Chiesa e dell’umanità.
Papa Francesco, nato Jorge Mario Bergoglio, ha dedicato la sua vita a promuovere i valori del Vangelo, con un focus particolare sui più poveri e emarginati. La sua chiamata a vivere con fedeltà, coraggio e amore universale ha ispirato una generazione di credenti a mettere in pratica le sue parole. Il suo impegno per la giustizia sociale, la pace e l’ecologia ha lasciato un segno indelebile nella Chiesa e nel mondo intero.
Farrell ha proseguito: “Con immensa gratitudine per il suo esempio di vero discepolo del Signore Gesù, raccomandiamo l’anima di Papa Francesco all’infinito amore misericordioso di Dio Uno e Trino.” Questo appello alla misericordia riflette la missione di un Papa che ha sempre cercato di avvicinare la Chiesa al cuore della gente, rompendo le barriere e promuovendo un dialogo aperto e inclusivo.
La sua morte segna la fine di un’epoca, ma il suo messaggio continuerà a vivere nei cuori di coloro che hanno ascoltato le sue parole e seguito il suo esempio. La Chiesa cattolica si prepara ora a un nuovo capitolo, ma l’eredità di Papa Francesco rimarrà una guida per il futuro, un invito a continuare a lavorare per un mondo migliore, più giusto e più amorevole.