Gaza/Teheran, 29 giugno 2025 — La crisi in Medio Oriente continua a mietere vittime civili. Secondo fonti mediche locali, almeno 47 persone sono state uccise oggi a Gaza a seguito di una serie di attacchi aerei israeliani, che avrebbero colpito anche zone dove civili erano in attesa di aiuti umanitari. Tra le vittime, riferiscono i medici, ci sono donne, bambini e sfollati in cerca di cibo e assistenza.

La giornata si aggiunge a una lunga serie di bombardamenti su Gaza, che nelle ultime settimane ha visto un’intensificazione delle operazioni militari israeliane in risposta al lancio di razzi da parte di gruppi armati palestinesi. Le autorità israeliane non hanno ancora commentato direttamente l’attacco odierno, ma fonti dell’esercito parlano di “obiettivi terroristici neutralizzati”.

Intanto, emergono nuovi dettagli sul controverso raid israeliano della scorsa settimana contro la prigione di Evin, a Teheran, una struttura tristemente nota per la detenzione di prigionieri politici e oppositori del regime. Secondo quanto riferito dal portavoce della magistratura iraniana, Asghar Jahangir, il bilancio dell’attacco è salito ad almeno 71 morti. Tra i deceduti figurano non solo detenuti, ma anche alcuni familiari in visita e membri del personale civile.

“È stato un attacco deliberato e brutale contro civili indifesi,” ha dichiarato Jahangir in una conferenza stampa, aggiungendo che l’Iran porterà il caso davanti alle Nazioni Unite e alla Corte Penale Internazionale.

Israele non ha rivendicato ufficialmente l’operazione a Evin, ma fonti anonime vicine al governo hanno confermato che l’obiettivo era una “rete di comando legata ai Guardiani della Rivoluzione” presente all’interno del complesso.

L’attacco alla prigione, sommato ai bombardamenti su Gaza, sta innescando una crescente indignazione internazionale. Le Nazioni Unite e numerose ONG hanno chiesto immediatamente l’apertura di indagini indipendenti e il rispetto del diritto internazionale umanitario.

Con la tensione ai massimi livelli tra Israele, Iran e i gruppi armati nella Striscia di Gaza, la comunità internazionale teme ora una nuova ondata di violenze e ritorsioni in una regione già profondamente destabilizzata.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

87news
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.