Nei primi 9 mesi 9.272 chiamate sono state ricevute dal numero telefonico di emergenza 1522 e riguardavano richieste di aiuto o segnalazione di casi di violenza subita dalle donne. In circa 3 casi su 5 le telefonate erano relative a donne con figli per più della metà (54%) minorenni. Sono state quindi più di 3300 le chiamate che segnalavano casi di violenza sulle donne che coinvolgevano bambini, bambine e adolescenti vittime di violenza assistita, diretta o indiretta. In generale, considerando anche i figli maggiorenni, più di 3500 chiamate segnalavano figli che avevano assistito in prima persona alla violenza e, tra questi, quasi 1.500 l’avevano direttamente subita. Alla vigilia della Giornata Internazionale per l’Eliminazione della Violenza sulle Donne, Save the Children lancia un forte allarme per i gravi e duraturi effetti della violenza di genere domestica o intra-familiare sui figli delle vittime. E chiede un sistema di monitoraggio nazionale permanente sul fenomeno, un nuovo Piano Nazionale Antiviolenza che preveda misure specifiche per la violenza assistita e lo stanziamento di maggiori fondi per la presa in carico a lungo termine dei minori orfani di femminicidio. “Per un bambino o una bambina, le mura domestiche dovrebbero essere un luogo dove crescere al sicuro e sentirsi protetti. Quando i bambini assistono quotidianamente a comportamenti violenti perpetrati sulla madre, i loro modelli sono ribaltati e le conseguenze sono devastanti. Sono vissuti così gravi che dovrebbero spingerci a fare ogni sforzo possibile per prevenirli.Proprio per questo, Save the Children, già da anni porta avanti un impegno diretto a fianco di tanti centri antiviolenza e delle case rifugio, per far emergere i casi di violenza e proteggere le vittime coinvolte”, ha dichiarato Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children. Secondo alcune stime gli orfani di femminicidio sarebbero oltre 200 e tra i minorenni presi in carico dai Servizi Sociali, le vittime di violenza assistita rappresentano il 32,4% di tutti i minori.”Gli strumenti e i sistemi di tutela e protezione dei minori vittime di violenza assistita e orfani di femminicidio sono ancora ampiamente carenti- denuncia Raffaela Milano, Direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children- Occorre istituire un Osservatorio nazionale permanente che raccolga dati sistematici sulla violenza assistita (spesso ancora invisibile) per orientare efficacemente gli interventi, e definire, con assoluta priorità, un nuovo Piano Nazionale Antiviolenza pluriannuale che preveda interventi mirati in questo campo, per prendere avvio nel 2024 e così garantire continuità rispetto a quello in scadenza”.

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