La Corte d’Appello di Brescia ha sorprendentemente accettato la richiesta di revisione del caso riguardante la strage di Erba, avvenuta l’11 dicembre 2006, che aveva portato alla condanna all’ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano. Il pluriomicidio, che ha colpito il condominio di via Armando Diaz, causando la morte di Raffaella Castagna, il figlio Youssef Marzouk, la madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini, è stato oggetto di una sentenza definitiva emessa dalla Cassazione.

La Corte d’Appello di Brescia ha fissato un’udienza per il prossimo primo marzo, durante la quale saranno discussi i nuovi elementi emersi che hanno portato alla riapertura del processo. Questa decisione è stata presa in seguito all’accoglimento delle due istanze di revisione presentate dai legali dei condannati. La revisione del caso è stata autorizzata nonostante l’opposizione iniziale, poiché il sostituto procuratore generale di Milano, Cuno Tarfusser, aveva presentato la richiesta di revisione nel mese di aprile scorso, suscitando controversie sulla sua competenza nel farlo.

L’udienza del primo marzo sarà cruciale per decidere se approfondire alcuni temi centrali del processo. I giudici dovranno valutare attentamente le prove presentate dalla difesa, che afferma di contare su “nuove prove” basate sui progressi scientifici e tecnologici emersi dalle perizie.

Nonostante le confessioni iniziali, la condanna definitiva e la successiva ritrattazione, la difesa di Olindo Romano e Rosa Bazzi sostiene di avere nuovi testimoni e consulenze che potrebbero rivelare un’altra verità. Tra le prove citate, c’è un testimone mai sentito prima che avrebbe riferito di una faida con un gruppo rivale marocchino legato al marito di una delle vittime. Inoltre, un ex carabiniere avrebbe segnalato delle discrepanze nelle intercettazioni.

Gli avvocati dei condannati contano sulle nuove prove, comprese testimonianze e consulenze, per dimostrare l’incompatibilità della ricostruzione dei coniugi con quanto emerso dalle indagini. La strage di Erba, che ha scosso l’opinione pubblica per anni, si trova ora al centro di un inaspettato sviluppo giuridico, con il processo che potrebbe essere riaperto per esaminare attentamente le nuove prove presentate dalla difesa.

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