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Incontro De Laurentiis-Kvara, verso rinnovo contratto

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha effettuato oggi un blitz in Germania, dove la Georgia sta giocando gli Europei, per un primo incontro con Kvitcha Kvaratskhelia, l’attaccante che il club azzurro vuole tenere.

Il patron degli azzurri ha risposto in prima persona alla richiesta netta del nuovo allenatore Antonio Conte, che nella sua conversazione prima della firma ha preteso la permanenza del fantasista georgiano. De Laurentiis è andato a Dusseldorf, si apprende, insieme al ds Manna e all’ad del club Chiavelli: i tre hanno avuto un primo dialogo diretto con Kvaratskhelia, parlandogli del rinnovo del contratto e ottenendo una prima disponibilità del giocatore. L’idea del club azzurro è di aumentare notevolmente il suo ingaggio attuale di 1,7 milioni a stagione e fissare probabilmente anche una clausola di rescissione, molto alta, che potrebbe aprire per il futuro un mercato su Kvaratskhelia con grandi offerte. Ora il prossimo passo per il club sarà convincere Di Lorenzo a rimanere in maglia azzurra, considerato incedibile da Conte insieme a Lobotka e Anguissa. Intanto il club azzurro ha ufficializzato il programma della squadra a Dimaro in Trentino, prima parte del ritiro estivo che comincerà l’11 luglio fino al 24. Il 13 luglio ci sarà la prima conferenza stampa di Conte dopo gli allenamenti, poi sono previste conferenze stampa di calciatori e due amichevoli, una il 16 luglio e una il 20 luglio con squadre ancora da definire. Domani Aurelio De Laurentiis parteciperà alla inaugurazione di uno stadio a Telese Terme, in provincia di Benevento, dove ad attenderlo ci saranno tanti tifosi sanniti e il locale club Napoli, tra i più attivi della regione.

Aurelio De Laurentiis a Telese Terme per inaugurare lo stadio comunale

Domani sarà una giornata speciale per i tanti tifosi del Napoli della valle telesina e del Sannio. Infatti alle 17 arriverà Aurelio De Laurentiis per inaugurare il locale stadio dopo i lavori di ristrutturazione necessari per rimettere a nuovo l’impianto dopo anni di impraticabilità.

Insieme al presidente della Società Calcio Napoli e di Filmauro, Aurelio De Laurentiis, ci saranno il presidente dell’Unione Industriale di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci e il sindaco di Telese Terme, Giovanni Caporaso.

Alle ore 17 il taglio del nastro e, poi, all’interno dell’impianto l’incontro con il numero uno del calcio Napoli.

Dopo la attesa presentazione del nuovo allenatore Antonio Conte che si è svolta ieri a Napoli, quella di domani sarà la prima uscita pubblica del patron azzurro. Sarà interessante scoprire se avrà nuove notizie per i tifosi, soprattutto dopo aver incontrato l’agente di Kvaratskhelia in Germania.

Per i tifosi che vorranno assistere all’evento è stata predisposta la tribunetta centrale dello stadio.

Seguirà, alle 18.30 la Santa Messa officiata da S.E. il Vescovo della diocesi, Mons. Giuseppe Mazzafaro, con la consegna da parte del sindaco Giovanni Caporaso delle chiavi della città al Santo Patrono “Santo Stefano”.

Finalmente Conte!La firma del tecnico salentino ribalta gli umori all’ombra del Vesuvio

di Luca Muratgia.

Dopo un’estenuante trattativa, che ha tenuto col fiato sospeso per mesi l’intero ambiente partenopeo, finalmente, il 5 giugno alle ore 10.45, Antonio Conte ha apposto la firma sul contratto che lo legherà al Napoli fino al 2027. L’ingaggio dell’ex tecnico della nazionale azzurra può essere considerato il classico colpo di teatro operato dal presidente De Laurentis che si è visto costretto ad operare in tal senso dopo gli errori commessi senza soluzione di continuità da circa un anno a questa parte e che hanno poi comportato lo sciagurato percorso dell’ultimo campionato che ha visto gli ex campioni d’Italia qualificarsi decimi in campionato e fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni consecutivi. È risultata quindi indispensabile una brusca inversione di tendenza al fine di porre un freno al crollo verticale che, senza un deciso intervento, avrebbe potuto assumere i connotati dell’irreversibilità. Non sussistevano dunque margini di scommessa e, magari per la prima volta nei vent’anni della sua gestione, il presidente azzurro, come detto, si è visto costretto ad optare per le certezze. A tal proposito, Antonio Conte rappresenta una garanzia, un messaggio chiaro di chi è seriamente deciso ad una inversione di tendenza con la evidente volontà di riproporre il Napoli ai vertici del campionato con l’intenzione di recitare un ruolo da protagonista sia in Italia che in Europa. Il tecnico salentino, reduce da un anno sabbatico e desideroso di rimettersi in gioco, è riuscito, con il suo solo ingaggio, a riaccendere gli entusiasmi di una piazza ormai depressa e sbigottita dal calvario appena subito che, tutto d’un tratto, sembra per magia completamente dimenticato.
Le garanzie che Il tecnico risulta in grado di offrire, sono molteplici e multi direzionali, ovvero relative ad ogni singolo aspetto della gestione tecnica.
In primo luogo le capacità dal punto di vista squisitamente tecnico risultano indiscusse, Conte rappresenta il prototipo dell’allenatore vincente e il suo palmares risulta, a tal proposito, estremamente esemplificativo. Le sue qualità più rinomate sono la dedizione assoluta che esprime nel suo lavoro ma che esige anche nei confronti di tutti i coloro che, a vario titolo, collaborano con lui, giocatori in primis dai quali, facendo leva sulle sue esplosive capacità motivazionali, riesce sempre ad ottenere il massimo rendimento al netto delle rispettive capacità.
In secondo luogo, Conte “partecipa” alla creazione della squadra, non si limita ad allenare giocatori che altri scelgono sul mercato, ma recita un ruolo attivo e decisionale sia nella scelta quanto nelle relative trattative; a tal proposito, il suo profilo collima più con quella di un manager in stile inglese piuttosto che con un allenatore.
Infine, altro aspetto da non sottovalutare e che rappresenta anzi una qualità determinante, è l’intolleranza a qualsiasi forma di interferenza esterna nelle questioni di carattere tecnico. Questa qualità, in una società come quella partenopea, rappresenta un fattore indispensabile considerando gli enormi danni dovuti proprio alla ingombrante presenza presidenziale.
Sarà ora necessario però avere le dovute risposte anche in sede di calcio mercato che è ancora in fase embrionale e che subirà inevitabilmente delle alterazioni in vista degli ormai incombenti europei, infatti da un lato le trattative subiranno ovviamente un rallentamento e dall’altro le valutazioni dei giocatori ne saranno sicuramente condizionate.

Antonio Conte è il nuovo allenatore del Napoli

Il tweet del presidente De Laurentiis ha messo fine alla lunga attesa dei tifosi del Napoli. La firma del tecnico leccese sancisce l’inizio di un nuovo percorso, come ha ribadito lo stesso De Laurentiis.

“SSC Napoli dà il benvenuto ad Antonio Conte che assume l’incarico di allenatore della prima squadra avendo siglato un contratto che lo legherà al Club fino al 30 giugno 2027”, è l’incipit del comunicato ufficiale della società.

“Sono molto orgoglioso che il nuovo allenatore del Napoli sia Antonio Conte – afferma il Presidente Aurelio De Laurentiis -. Antonio è un top coach, un leader, con il quale sono certo che potrà partire quella rifondazione necessaria dopo la conclusione del ciclo che ci ha portato a vincere lo scudetto lo scorso anno dopo molte stagioni ai vertici del calcio italiano. Oggi si apre un nuovo importante Capitolo della storia del Napoli”.

L’entusiasmo del tecnico è visibile, evidente e convince tutti, anche i pochissimi sparuti che ancora non credevano nel suo arrivo.

“Il Napoli è una piazza di importanza globale – dice Antonio Conte -. Sono felice ed emozionato all’idea di sedermi sulla panchina azzurra. Posso promettere certamente una cosa: farò il massimo per la crescita della squadra e della società. Il mio impegno, insieme a quello del mio staff, sarà totale”.

Finita un’attesa adesso ne comincerà un’altra per i tifosi del Napoli: il calciomercato. Ma quello è un altro capitolo e durerà fino al prossimo 30 agosto.

Finisce ufficialmente la stagione. Attenzioni ormai puntate esclusivamente al futuro

di Luca Muratgia.

Nella giornata di domenica, 2 giugno 2024, si conclude ufficialmente la stagione 2023/2024 con il Venezia che, a seguito del percorso play off, si aggiudica l’ultimo posto utile per le partecipanti al torneo di serie A 2024/2025, dopo aver battuto nella sfida decisiva l’altra pretendente, la Cremonese di Stroppa, al Penzo per 1-0.

Si è inoltre disputato l’ultimo recupero di serie A tra Atalanta e Fiorentina al Gewiss Stadium vinto dai gigliati per 3-2. Con la sconfitta interna, gli orobici falliscono l’aggancio al terzo posto che avrebbe suggellato una stagione entusiasmante soprattutto per la storica conquista dell’Europa League, il primo trionfo europeo nella storia della Dea e che avrebbe comportato ulteriore prestigio e un ritorno economico non trascurabile.
Per il Napoli, archiviata la disastrosa e disarmante stagione post scudetto, è giunto il momento di voltare decisamente pagina con una ristrutturazione importante a livello societario, con l’arrivo del giovane e progettuale DS Manna, scuola Juventus e, a livello tecnico, con una rivoluzione sensibile che vedrà molti protagonisti nel bene e nel male sia del memorabile trionfo che ha portato in terra partenopea il terzo storico scudetto dopo 33 anni, sia dell’ inaspettato e doloroso tracollo dell’anno successivo con una squadra, con tanto di scudetto cucito sul petto, arrivata decima in campionato e fuori dalle competizioni europee dopo 14 anni consecutivi, svestire la casacca azzurra per cercare fortuna altrove. Era necessaria una sferzata importante che riuscisse in qualche modo a riaccendesse gli entusiasmi dell’ambiente partenopeo e che risollevasse gli umori dei tifosi azzurri, pesantemente abbattuti e demoralizzati dalla sciagurata stagione appena trascorsa.

A tal proposito la presidenza, consapevole che quello attuale non risultava il momento adatto per le scommesse, come sovente avvenuto in passato, si è vista costretta a puntare sulla garanzia e ad adottare una politica societaria che raramente si era intravista a queste latitudini. Questa garanzia ha un nome ed un cognome ed è rappresentata dalla figura di Antonio Conte. Il tecnico salentino, già cercato disperatamente durante la stagione appena trascorsa prima dell’ingaggio di Walter Mazzarri, nel disperato tentativo di raddrizzare una barca ormai irreversibilmente alla deriva, sembra avere accettato, dopo lungo ed asfissiante corteggiamento, la proposta di De Laurentis e si attende, con enorme trepidazione, l’ufficialità attraverso il rituale tweet presidenziale.
Inutile sottolineare che la presenza di Conte rappresenta una garanzia per una molteplicità di motivazioni:
In primo luogo per le sue indiscusse capacità tecniche che gli hanno consentito di vincere tanto, sia in Italia che Inghilterra al punto da diventare il prototipo dell’allenatore vincente;
in secondo luogo parliamo di una personalità esplosiva, che da anima e corpo nelle esperienze in cui crede e che, oltre ad essere molto esigente con se stesso, lo è anche nei confronti di che coloro che collaborano con lui dal punto di vista lavorativo, nei confronti della società, alla quale chiede, in sede di calcio mercato, investimenti di livello e finalizzati al raggiungimento degli obiettivi, e nei confronti dei giocatori che allena, ai quali chiede tutto dal punto di vista tecnico e mentale facendo leva, tra l’altro, sulle sue enormi capacità motivazionali;
Infine la sua forte personalità chiede ampia autonomia gestionale, la necessità quindi di tenere al di fuori dell’ambito tecnico la ingombrante presenza della proprietà che già enormi danni ha fatto con la sua asfissiante intromissione.
I presupposti per ben figurare ci sono tutti, ma siamo ancora nella fase embrionale di in progetto quanto mai interessante.

Napoli-Conte, è fatta

Dopo più di due mesi di trattative un nuovo capitolo dell’era De Laurentiis si sta per aprire. L’approdo di Antonio Conte al Napoli solo un anno fa sarebbe stato impronosticabile e, al termine di una stagione da dimenticare, il presidente ha deciso di accontentare un tifo sempre più spazientito dagli scarsi risultati ottenuti in tutte le competizioni. Da Garcia, passando per Mazzarri fino ad arrivare a Calzona; nessuno è riuscito a risollevare le sorti di una squadra e di uno spogliatoio da ricostruire completamente. Il cambiamento radicale dunque è affidato al tecnico leccese che ha già affrontato situazioni del genere in carriera(basti pensare al suo approdo alla Juventus o al Chelsea) ed è pronto ad intraprendere anche questo percorso.

Per quanto riguarda le cifre l’accordo si aggirerebbe intorno ai 7 milioni  a stagione con alcuni bonus aggiuntivi, ad esempio un bonus scudetto e un bonus qualificazione Champions di 2 milioni. Verranno poi inserite anche alcune clausole per facilitare una eventuale risoluzione contrattuale prima del termine del contratto stesso che quindi tutelerebbe Conte in caso volesse separarsi dal Napoli già al primo anno. Nel caso al termine del primo anno sarà ottenuta la qualificazione in Champions e il tecnico sarebbe disposto a rimanere subentrerà un’altra clausola prevedente la firma di altri 2 anni di contratto. Per quanto riguarda lo staff il tecnico ha chiesto carta bianca, per cui tra gli altri Stellini, suo storico vice, Lele Oriali e il fratello Gianluca Conte saranno sicuramente presenti sulla panchina azzurra. Più che intricata quindi la situazione contrattuale tra le parti che giustifica la tanta attesa pre-ufficialità. Si pensa che la firma possa arrivare tra lunedì 3 e martedì 4 giugno, ma non è esclusa una sorpresa.

Sul caso Di Lorenzo il Napoli mette un punto: “Non è in vendita”

Sono in tanti a non spiegarsi quello che è successo tra Giovanni Di Lorenzo e la Ssc Napoli. Le motivazioni fin qui addotte sembrano tutte poco consistenti o, comunque, poco convincenti. Perché, a voler essere maligni, sembrerebbe più un capriccio del suo agente che la reale volontà del capitano. Sta di fatto che la querelle tra Giovanni Di Lorenzo e il Napoli vive una nuova puntata.

Dopo che nei giorni scorsi l’agente del capitano dei partenopei aveva manifestato l’intenzione del suo assistito di lasciare il club di De Laurentiis, ieri sera, attraverso i canali social ufficiali della società è arrivata la replica de Napoli che esclude una possibile cessione del giocatore: “Il club rileva con sorpresa che, per l’ennesima volta in pochi giorni, il signor Mario Giuffredi afferma che Giovanni Di Lorenzo lascerà il Napoli – si legge sul profilo X – Corre l’obbligo sottolineare che Di Lorenzo ha un contratto con il Napoli per altre 4 stagioni sportive, non fa parte del novero dei calciatori di cui la società valuterà il possibile trasferimento ad altro club ed è pertanto esclusa una sua possibile cessione”.

Calcio Napoli, Mercato in uscita e nodi da sciogliere

A causa dell’euforia portata dal possibile nuovo tecnico dei partenopei è passata in secondo piano un’altra firma molto importante, quella del nuovo Ds Giovanni Manna, incaricato della ristrutturazione di una rosa importante e di non semplice gestione, dato che nasconde casi intricati come ad esempio quello di Victor Osimhen o del più attuale “capriccio” di capitan Di Lorenzo.

Sembra che il destino del nigeriano sia lontano da Napoli e dall’Italia, ma se fino a qualche mese fa riecheggiavano per lui offerte faraoniche, ad aggi la situazione è cambiata. Sembra che tutti gli offerenti siano indirizzati su attaccanti di altri campionati e con ingaggio e prezzo di cartellino più basso rispetto a quello di Osimhen, valutato almeno 120 milioni dal presidente De Laurentiis. Il mercato in uscita è fondamentale per poi programmare successivamente un valido mercato in entrata e il nodo Osimhen va sicuramente sciolto il prima possibile, non appena il calciatore si sarà ristabilito dal suo ennesimo problema muscolare. Condizione che, al momento, costituisce un altro problema per una rapida cessione. Cessione per fare cassa, alla quale, sembra, sia favorevole anche il possibile nuovo allenatore degli azzurri.

La situazione Di Lorenzo invece è stata un fulmine a ciel sereno non solo per la società ma soprattutto per i tifosi che non si aspettavano chiedesse di essere ceduto. Le motivazioni di questa scelta non sono ancora ben chiare, ma si parla di un possibile litigio con la dirigenza, accusata di mancanza di fiducia nei suoi confronti. Problema non di poco conto insomma e aggravato anche dalla richiesta esplicita di Conte che vorrebbe Di Lorenzo a disposizione tra i giocatori con cui ripartire.

Altra situazione da monitorare è quella di Kvicha Kvaraskhelia. Il PSG che già precedentemente aveva inviato un’offerta al Napoli per Victor Osimhen, poi ritirata, sembra aver cambiato strada e proposto invece 120 milioni per il georgiano. Kvara è fresco di contratto e non sembra intenzionato a lasciare il club ma di fronte a certe cifre una società non può far altro che pensarci su e il non esprimersi con fermezza di Adl fa riflettere anche i tifosi. Se dopo il nigeriano e Di Lorenzo dovesse partire anche Kvara il mercato sarebbe ancora più complicato e decisivo, senza considerare che l’affare Antonio Conte potrebbe cominciare a vacillare.

Manager Di Lorenzo conferma, “col Napoli è finita, andrà via”

Conte avrebbe detto “Di Lorenzo è incedibile”. Ma Conte non è ancora il tecnico del Napoli, e non è detto che lo sia, almeno fino a quando non avrà firmato il contratto. Di Lorenzo, per bocca del suo manager, avrebbe affermato “voglio andare via”.

Se non ci fossero state in precedenza così tante rotture tra calciatori e società, sembrerebbe quasi un giallo. Ma quando una delle parti è il patron del Napoli, sembra quasi naturale leggere notizie di litigi, rotture, addii.

Resta comunque da verificare come siano andate le cose nella realtà. Intanto, da una prima ricostruzione, le parole di Mario Giuffredi, agente del calciatore, somo un fulmine a ciel sereno. “Di Lorenzo ha avuto in questi giorni la conferma che la mancanza di fiducia del Napoli nei suoi confronti era diventata una realtà – ha detto nel corso di una intervista a Tv Play -. Ha quindi spiegato al ds Manna che senza la necessaria fiducia ha voglia di andare via da Napoli. Non può esserci un capitano sfiduciato dalla sua società”.

“Di Lorenzo – ha detto ancora Giuffredi – ha avuto un colloquio con Manna nei giorni scorsi, così come tutti i suoi compagni. Hanno parlato dell’annata che si sta chiudendo e delle prospettive della prossima stagione. Di Lorenzo ha espresso a Manna delle sensazioni circa una mancanza di fiducia da parte della società nei suoi confronti. A questa affermazione del capitano, Manna ha esternato la sua personale forte stima, ma c’è da parte del presidente De Laurentiis la volontà di vendere a fronte di un’offerta. A quel punto Di Lorenzo ha preso atto del pensiero del presidente, sentendo scarsa fiducia”. Di Lorenzo, 30 anni, è al Napoli dal 2019 e dal 2022 è capitano dopo l’addio di Lorenzo Insigne. Quest’anno ha firmato un rinnovo con il club azzurro fino al 2028, pensando di finire in azzurro la sua carriera. “Fino ad oggi – ha proseguito l’agente – non avevamo mai pensato di andar via. Non avremmo mai pensato di lasciare Napoli: abbiamo firmato un contratto per rimanere a vita. È sempre stato questo il desiderio di Giovanni. Cambia tutto, però, se la società esprime questo pensiero. Dopo le indiscrezioni sono arrivate diverse chiamate di top club. Noi la scelta l’abbiamo fatta dopo quello che ci è stato comunicato. È corretto chiudere un capitolo”.

Il procuratore si dice anche convinto dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina azzurra: “Conte – ha detto – è l’unica medicina per curare questo Napoli. Da napoletano e tifoso del Napoli si può essere solo che felici di Conte: è un vincente, un sinonimo di garanzia per il progetto. Gli facciamo un grande in bocca al lupo. Vogliamo, però, andare avanti per la nostra strada, cercando un altro progetto che dia grande fiducia a Di Lorenzo”.

E già si vocifera di un possibile scambio Di Lorenzo-Chiesa. Ma da qui alla fine del calciomercato ne sentiremo delle belle.

Finalmente! Calvario finito e finale degno della stagione. Dopo 14 anni Napoli fuori dell’Europa

di Luca Muratgia.

Cala il sipario, termina così il capitolo della vergogna, dopo una stagione farsesca, si era ormai arrivati al punto di desiderare con tutte le forze che questo campionato terminasse il prima possibile. Non se ne poteva più di subire continuamente e costantemente la ormai rituale umiliazione domenicale.
Nonostante lo scempio durato circa nove mesi, nonostante le prestazioni sconcertanti e l’assenza pressoché continua di risultati, questo campionato aveva, nonostante tutto, regalato ai partenopei la possibilità, sebbene del tutto immeritata, di giocarsi le ultime chance di centrare l’Europa minore, una qualificazione in Conference League che, nell’eventualità fosse stata centrata, è bene chiarirlo, nulla avrebbe tolto e nulla avrebbe messo sul giudizio, estremamente negativo, che merita questa squadra per il percorso intrapreso durante questa stagione. Affinché questo “miracolo” si configurasse, era però necessario che il Torino non andasse oltre il pareggio contro l’Atalanta fresca di vittoria in Europa League. Ebbene, nonostante ill risultato favorevole della partita di Bergamo dove i la Dea ha letteralmente strapazzato gli uomini del partente Juric, il Napoli è riuscito nell’impresa di rimanere fuori, a seguito del pareggio interno contro un Lecce ormai salvo e che nulla più aveva da chiedere al campionato. Una partita che avrebbe dovuto essere giocata come la partita della vita, con un furore, un ardore che, come non si è visto mai nelle precedenti partite, non si è visto neanche nell’ultima. Un primo tempo deprimente, classica partita da ultimo giorno di scuola, ritmi blandi e nessuna occasione degna di essere rimarcata. Nel secondo tempo si è assistito ad una maggiore intensità, gli azzurri hanno tentato anche di vincerla la partita ma ci ha pensato il portiere Falcone e due pali colpiti rispettivamente da Cajuste e Ngonge a vanificare i tentativi degli uomini di Calzona, di acciuffare l’Europa per la coda. Quando tutto va storto, come spesso si è riscontrato, anche la fortuna è spietata. La partita finisce così, tra le sacrosante contestazioni di un pubblico esasperato e i fischi, all’atto della sostituzione, a capitan Di Lorenzo che proprio nelle ore che precedevano il match del Maradona, ha palesemente manifestato l’intenzione di andare via. Molti dei giocatori artefici sia dello spettacolare ed indimenticabile trionfo dell’anno scorso che dell’agghiacciante horror di quest’anno, partiranno e proprio oggi hanno disputato l’ultima partita con la maglia azzurra, a partire da Victor Osimhen, il nigeriano, artefice principe dello storico scudetto dell’anno scorso, saluta dopo quattro indimenticabili anni. Le macerie accumulate quest’anno andranno smaltite e, con l’insediamento del nuovo DS Giovanni Manna, su di esse dovrà ricostruirsi tutto daccapo, non sarà facile, ma non si scorgono strade alternative.