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Gli eroi di Bergamo. Monumentale vittoria al Gewiss Stadium

di Luca Muratgia.

Nell’immediato dopo kvara, con il georgiano ufficializzato dal PSG nella giornata di venerdì, il Napoli riesce nell’impresa di espugnare il Gewiss Stadium di Bergamo in una partita determinante per le ambizioni di altissima classifica delle due squadre. Ne è venuta fuori una partita di altissimo profilo dai ritmi “britannici” ad intensità elevatissima con gli azzurri che disputano una gara di sacrificio enorme, con un atteggiamento, una mentalità ed un coraggio ammirevole. Una vittoria che assume i connotati e le sembianze del proprio allenatore che si sta dimostrando il vero fuoriclasse, il leader assoluto di una squadra che, con i tre punti di ieri, si candida inevitabilmente alla lotta per il tricolore che vedrà i partenopei competere fino alla fine con la corazzata Inter che rimane comunque la favorita per la vittoria finale. I meriti del Napoli sono emersi in particolare nella capacità di leggere le varie fasi della partita, nel sapere quando era il momento di difendersi e giocare bassi e quando invece era il momento di alzare il baricentro per pressare la Dea nella sua metà campo con la capacità, inoltre, di andare a colpire al momento giusto. La mentalità degli uomini di Conte si è rivelata, in tutta la sua imponenza, dopo la rete del vantaggio orobico, realizzata al ‘16 da Retegui, con una prodezza balistica da campione, con un tiro scagliato da posizione defilata che finisce la sua corsa direttamente all’incrocio dei pali. Un gol che avrebbe potuto creare non poche complicazioni da un punto di vista psicologico anche nel ricordo della partita d’andata dove i nerazzurri si imposero per 0-3 al Maradona. Questa volta però, la reazione dei partenopei è da squadra di rango ed il pareggio perviene con una poderosa staffilata di Politano all’incrocio dei pali su un’iniziativa del sempre temibile Neres. Questa volta la palla entra in rete e non finisce sul palo come era invece capitato a McTominay nella partita d’andata. Il Napoli non si ferma e, approfittando di un momento di calo atletico degli avversari, ribalta il risultato con una giocata geniale di Neres che di tacco libera Anguissa, il camerunese dal fondo serve l’occorrente Mc Tominay che apre il piattone spedendo il pallone sotto la traversa imprendibile per il pur nravo Carnesecchi. La prima parte del secondo tempo rappresenta il momento più complicato per gli uomini di Antonio Conte, i padroni di casa pressano in maniera asfissiante e costringono i partenopei a trincerarsi in difesa; logica conseguenza di tale dinamica, è il pareggio di Lookman che, superato Di Lorenzo con un gioco di prestigio ed approfittando di un fortunoso rimpallo con il polpaccio di Politano, trova lo spiraglio giusto infilando Meret sul secondo palo. A questo punto l’Atalanta continua nel suo forcing asfissiante nel tentativo di vincere la partita e portare a casa l’intera posta ma, sul colpo di testa del subentrato De Ketelare, Meret sfodera una parata prodigiosa che salva il momentaneo pareggio. Dopo la sfuriata dei primi venti minuti del secondo tempo, gli orobici calano inevitabilmente ed il Napoli ne approfitta riuscendo a prendere nuovamente il controllo del gioco e realizzando la rete del definitivo vantaggio con Lukaku che di testa, su un cross di un immenso Anguissa, batte il diretto avversario Scalvini. Altro segnale di grande carattere e personalità è la gestione degli sofferenza, mantenendo sempre la gestione della palla senza concedere nessuna occasione agli avversari.
Vittoria del cuore, del carattere, della grinta e della determinazioni e con queste caratteristiche, qualora l’Inter decidesse di buttare via il campionato, si potrebbe davvero sognare.

Nessuna distrazione. La vicenda Kvara non impatta, Verona senza scampo

di Luca Muratgia.

Il Napoli ritrova il sorriso dopo una settimana complicata, monopolizzata dalla notizia che il giocatore simbolo dello storico terzo scudetto del Napoli, Kvicha Kvaratskhelia, ha chiesto alla società di essere ceduto, destinazione Parigi dove, stante il flusso esasperante e continuo di notizie, sarebbero pronti ad offrire al georgiano un contratto monstre, con un ingaggio che si aggira attorno agli 11 milioni di euro annui. La bomba in realtà, era pronta a deflagrare già dalla scorsa estate quando, l’avvento alla guida tecnica di Antonio Conte sembrava averla definitivamente disinnescata ma, dopo sei mesi esatti, con l’apertura della sessione invernale del calcio mercato, l’illusione si è trasformata repentinamente in delusione, emozione questa che hanno percepito non solo i sostenitori azzurri ma, per sua stessa ammissione, lo stesso tecnico salentino. Senza entrare nei meriti e delle responsabilità, pare evidente che la spinosa questione, è stata gestita male, anzi malissimo se consideriamo che parliamo di uno dei pochi top player del campionato italiano che, nei due anni e mezzo appena trascorsi, ha percepito un ingaggio paragonabile ad un onesto operaio del pallone di una squadra di metà classifica. Più volte, dopo la conquista dello scudetto, l’entourage del calciatore ha cercato di intavolare una trattativa per il rinnovo con la società per un adeguamento del contratto e un ingaggio adeguato alle prestazioni ed al valore di Kvaratskhelia senza mai ricevere controproposte dal club che si è sempre trincerato dietro l’esistenza di un contratto in essere che evidentemente andava rispettato; solo a novembre il Napoli ha formalizzato una proposta di adeguamento di circa 5,5 milioni di euro annui quando evidentemente era ormai troppo tardi, laddove il georgiano, di concerto con il suo entourage, già avevano preso la drastica decisione di lasciare Napoli.
Nessun atto di accusa nei confronti di kvara che va anzi ringraziato per le emozioni indimenticabili che ha regalato a tutto il popolo azzurro ma, chiedere la cessione nel bel mezzo di un campionato dove la squadra è in lotta per traguardi prestigiosi, è parso quantomeno intempestivo oltre che ingeneroso nei confronti di una tifoseria che lo ha sempre osannato e idolatrato.
La vicenda sopra riportata, inoltre, avrebbe potuto portare effetti deleteri alla stessa squadra che, nel frattempo, era impegnata in una partita storicamente ostica, contro una squadra non semplice da affrontare e che, proprio all’inizio del campionato, ha inferto una batosta difficilmente dimenticabile, un 3-0 all’esordio nella prima partita di Conte in serie A sulla panchina del Napoli.
Eppure, nonostante i cattivi presagi, nonostante le inevitabili difficoltà ambientali, il Napoli ha asfaltato gli scaligeri, con una prestazione di grande autorità; la squadra azzurra infatti, complice il vantaggio realizzato quasi immediatamente grazie ad una prodezza di Di Lorenzo ed alla complicità di Montipó, ha disputato una partita di controllo e dominio assoluto con un risultato mai in discussione nonostante l’ottima organizzazione di gioco degli avversari guidati da un tecnico pragmatico come Zanetti.
In realtà, dopo il sopra citato vantaggio, i partenopei hanno sprecato una quantità impressionante di palle gol con Anguissa, con Lukaku e con Neres che, come ci ha abituato ultimamente, sulla corsia di sinistra, è stato devastante ed imprendibile. Al netto di qualche piccola incertezza difensiva, il Napoli non ha praticamente mai sofferto. Il tempo di archiviare la pratica con lo stesso Anguissa che, con una formidabile sassata dai 25 metri, si è fatto perdonare per il gol fallito clamorosamente nella prima frazione di gioco, che già si guarda, con grande trepidazione, alla sfida scudetto di sabato prossimo dove gli azzurri affonderanno l’Atalanta al Gewiss Stadium in una partita che potrebbe fornire indicazioni decisive sulla lotta scudetto.

ATITECH, PIU’ DI 2MILA PASTI IN 17 GIORNI: SI CONCLUDE LA QUINTA EDIZIONE DELLA MENSA SOLIDALE

Oltre 2mila pasti consegnati in 17 giorni, dal 21 dicembre al 6 gennaio, 5 persone impegnate in cucina nella preparazione e confezionamento, 15 volontari coinvolti nella distribuzione. 
Si chiude la quinta edizione della “mensa solidale” promossa da Atitech, la più grande azienda di manutenzione aeronautica presente sul mercato Emea (Europa-Medio Oriente-Africa) con quartier generale a Capodichino. Un appuntamento ormai consolidato con un menù rispettoso della tradizione e attento al calendario culinario delle “feste comandate”. Qualità e cortesia: la confezione ogni giorno è stata accompagnata da un bigliettino con il menu e una frase beneaugurante.
A fianco della società guidata da Gianni Lettieri, la cooperativa sociale Klarc e i ragazzi dell’associazione culturale Larsecche collabora all’iniziativa e da quasi dieci anni è attiva nella riqualificazione territoriale dei quartieri settentrionali di Napoli.
“Ringrazio i volontari che hanno scelto di donare tempo ed energie per aiutare chi ne ha più bisogno. Ogni sorriso ricevuto è stato un regalo prezioso, che ci ha ricordato quanto sia importante essere presenti per gli altri – dice Gianni Lettieri, presidente di Atitech -. Grazie a chi ci ha accompagnato in questo viaggio e a chi continua a credere che ogni piccolo gesto possa fare la differenza. Noi continueremo ad impegnarci per dare una risposta concreta al disagio sociale”.

Messaggio chiaro al campionato. I pretendenti al titolo dovranno fare i conti anche con il Napoli

di Luca Muratgia.

Prestazione sontuosa per il Napoli all’Artemio Franchi dove gli azzurri si impongono d’autorità contro una Fiorentina che si era presentata davanti al proprio pubblico con l’etichetta di squadra rivelazione del campionato. Una partita che rappresentava una sorta di spartiacque per concepire questo Napoli cosa avrebbe voluto fare da grande, quali sarebbero diventati, alla fine del girone d’andata, gli obiettivi di una squadra partita in sordina e sicuramente senza i favori del pronostico. Ebbene, il risultato finale pare estremamente semplificativo e sembra chiarire quali saranno le ambizioni dei partenopei, molto di più rispetto a qualsiasi analisi tattica, trasmissione televisiva, o articoli giornalistici dei più fini e raffinati professionisti del mestiere. Una vittoria dal valore enorme per almeno due ordini di motivi; indubbiamente per la portata del risultato rapportata al valore dell’avversario, la Fiorentina ha disputato, finora, un campionato di altissimo livello, ritrovandosi a ridosso delle primissime posizioni al punto da ingenerare, nell’ambiente viola, ormai sopite aspettative tricolori; non solo travi tifosi, ma anche qualche addetto ai lavori si è sbilanciato al punto da attribuire ai gigliati, eventuali crediti in ottica campionato. In secondo luogo, il Napoli si era presentato al Franchi con alcune defezioni importanti, oltre a Buongiorno, fermo ai box già da qualche settimana, si sono aggiunte anche quelle di Kvaratskhelia e Politano, eppure, nell’osservazione squisitamente tecnica della partita, questo handicap non si è notato, o quantomeno è stato mascherato in maniera egregia, segno di una squadra mentalizzata, con lo stesso atteggiamento, la stessa intensità e applicazione, indipendentemente dagli interpreti in campo.
La partita per larghi tratti è stata decisamente equilibrata e lo 0-3 risulta a tal proposito, ingannevole al cospetto dei valori emersi sul rettangolo verde. Il Napoli però si è dimostrato più squadra, più quadrato, più forte insomma meritando con largo margine la vittoria. Un primo tempo che, dopo la sfuriata iniziale dei viola, tanto veemente quanto improduttiva, vede gli azzurri prendere le redini e il comando delle operazioni che portano ad un gol annullato ad Oliveira per fuorigioco prima della prodezza da fenomeno di Neres che, approfittando di una sponda di Lukaku, taglia a fette la retroguardia viola, prima di scaraventare all’incrocio un pallone che De Gea fa appena in tempo a guardare.
Dopo la rete del vantaggio, a ridosso dei due tempi di gioco, il Napoli vive il momento peggiore della partita con fraseggi prevedibili, appoggi sbagliati ed una apparente perdita di equilibrio che sembra preludere al peggio. Dopo un gol giustamente annullato Kean, per un fallo di mano inizialmente sfuggito ai più, ci pensa ancora una volta Meret che, dopo le prodezze di Genova, si ripete con un doppio intervento tanto miracoloso quanto provvidenziale indispensabile per il mantenimento del risultato.
L’ulteriore e forse definitiva svolta del match, si ha al ‘53, e a rendersi protagonista, in negativo, è il difensore Moreno che dapprima si fa rubare, nella propria area, il pallone da Anguissa per poi stenderlo platealmente costringendo l’arbitro a fischiare il rigore che Lukaku realizza con la consueta freddezza, ritrovata dopo l’errore dal dischetto di domenica scorsa al Maradona contro il Venezia. La partita ormai sembra indirizzata in maniera definitiva ed ogni dubbio viene spazzato via dal destro a rimorchio di Mc Tominay che sfrutta come meglio non potrebbe un errore in disimpegno del giovane promettente Comuzzo e fissa il risultato sul definitivo 0-3.
Questa sera, insomma, Inter ed Atalanta, non saranno proprio entusiasti per quanto assistito a Firenze, perché questa vittoria certifica che, per la lotta al titolo, ci sarà anche il Napoli.

Boccia Industria Grafica, “alleanza” artistica con Gennaro Regina per litografie d’autore

Un’opera originale antica e moderna al tempo stesso suggella il matrimonio culturale tra la Boccia Industria Grafica che fa capo al past president di Confindustria Vincenzo Boccia e la Voyage Pittoresque dell’artista Gennaro Regina: una litografia realizzata secondo il metodo utilizzato prima che s’inventasse la quadricromia. Nello specifico, stampando otto diversi colori pantone e impressionando la lastra per ciascuno di questi in modo da trasferirli direttamente sul rullo di caucciù e poi sul foglio in carta d’Amalfi ottenendo un particolare effetto di lucentezza e nitidezza.
Il soggetto prescelto, disegnato e creato per l’occasione da Regina, è uno dei più cari della sua ampia collezione e cioè un Vesuvio di diverse tonalità di rosso accompagnato dal Monte Somma che svetta sull’azzurro del mare con il sole che fa capolino e un fiume di lettere eruttate dal vulcano a comporre la scritta arti grafiche a onore di una disciplina da sempre molto apprezzata e che oggi trova una nuova dimensione.
Dell’opera sono state tirate cento copie sotto la supervisione dell’autore che le ha numerate e firmate una ad una appena rilasciate dalla macchina tipografica azionata dalle esperte maestranze dell’Industria Grafica fondata a Salerno nel 1950 da Orazio Boccia, Cavaliere del Lavoro scomparso di recente al quale il Comune ha dedicato lo slargo che porta allo stabilimento.

Primato strappato con i denti. Il Napoli torna in vetta dopo una vittoria molto sofferta

di Luca Muratgia.

Sarà un ottimo capodanno per i tifosi partenopei che ritrovano inaspettatamente la loro squadra del cuore in vetta alla classifica al termine di un complesso 2024. Era evidentemente una giornata favorevole agli azzurri che avevano la possibilità di accorciare in classifica in considerazione anche di alcuni importanti scontri diretti come quello tra Lazio e Atalanta e Juventus e Fiorentina. La sfida contro il Venezia, dal risultato apparentemente scontato, almeno sulla carta, si è mostrata più insidiosa del previsto, del resto i lagunari hanno creato importanti difficoltà alla corazzata Inter, dove sono usciti sconfitti solo grazie ad una rete di Lautaro e ad un gol annullato al ‘97, e alla Juventus dove hanno pareggiato 2-2 allo Stadium dopo aver cullato addirittura il sogno di portare in laguna l’intera posta in palio. Lo stesso allenatore degli azzurri, Antonio Conte, aveva, nella conferenza stampa del pre gara, messo in guardia l’ambiente circa le problematiche e le difficoltà che si sarebbero inevitabilmente configurate al cospetto di una compagine ben disposta in campo dall’allenatore Eusebio Di Francesco e che la cui classifica si palesava assolutamente non veritiera al cospetto del gioco proposto e delle prestazioni fornite. Ed in effetti l’andamento del match, non ha fatto altro che confermare i timori della vigilia. Una partita dove però il Napoli ha sciorinato un fraseggio importante, ha creato un numero impressionante di occasioni da rete e dove gli episodi, tutti sfavorevoli, hanno ingenerato uno stress ed una tensione che si sarebbe potuta tranquillamente evitare con un briciolo di fortuna in più. C’è comunque da rimarcare come gli azzurri abbiamo ampiamente meritato la vittoria molto di più di quanto non dica il risultato; già il primo tempo, se si fosse concluso con un 2-0 appannaggio dei partenopei, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire. Infatti lo striminzito 1-0 con cui si è conclusa la sfida del Maradona, potrebbe far storcere il naso a chi vorrebbe delle vittorie più nette e definite, ma sottoponendo la prestazione dei partenopei alla lente di ingrandimento, pare evidente un percorso di crescita evidente, continuo, costante. Le vittorie ottenute nelle ultimissime giornate, sono ben diverse dalle “partite sporche” con cui il Napoli era riuscito comunque ad avere la meglio nelle primissime giornate di campionato. Una squadra dominante, la cui unica pecca, semmai, è quella della scarsa cinismo sotto porta che avrebbe consentito agli uomini di Conte di evitare inutili patemi ed apprensioni.
Dopo pochissimi minuti infatti il Napoli avrebbe già la possibilità di trovarsi in vantaggio con una conclusione di Rahmani sventata miracolosamente dal portiere Stankovic che si ergerà, nel corso della gara, a protagonista assoluto. Dopo pochi minuti infatti, lo stesso portiere veneziano, sventa un rigore calciato da Lukaku con un tiro violento. Poco prima della prima frazione di gioco, Anguissa, da due metri, spedisce in curva il comodo pallone del possibile vantaggio.
Da segnalare anche una prodezza di Meret, che di piede, sventa miracolosamente un tiro a a botta sicura di Yeboah che avrebbe reso ancora più difficile la partita degli azzurri già complicata di per se.
Il secondo tempo procede sulla falsa riga del primo, con i partenopei alla ricerca continua del gol che viene evitato nuovamente da Stankovic che spedisce sul palo una conclusione di Lukaku, dopo che lo stesso belga si era liberato a modo suo e che devia miracolosamente un diagonale di Oliveira alla mezz’ora. La svolta del match all’ ‘80, quando un cross di Neres, deviato da un difensore lagunare, viene scaraventato in porta da Giacomo Raspadori, da poco subentrato ad un esausto Anguissa. La partita si conclude qui con una certezza in più per mister Conte, quella di avere a disposizione un giocatore capace di determinare e che che ha nelle proprie corde la realizzazione si gol importanti. Ulteriore indicazione insomma per chi voleva Raspadori in lista di sbarco già nel mercato di gennaio. Gli azzurri insomma si regalano un felice capodanno nella speranza che il 2025 si delinei in maniera più chiara, con un percorso di crescita costante e continuo.

NATALE: COLDIRETTI/IXE’, SPESI 2,8 MLD A TAVOLA, VINCONO TRADIZIONE E MADE IN ITALY

Tra cibi e bevande gli italiani hanno speso 2,8 miliardi per la tavola di Natale, con una larga preferenza per i prodotti della tradizione e di origine nazionale, anche se è diminuito il tempo trascorso ai fornelli per cucinarli. E’ il bilancio tracciato dalla Coldiretti per l’appuntamento clou delle feste che quasi nove cittadini su dieci (88%) hanno scelto di passare in casa propria o di parenti e amici, mentre il resto si è diviso tra ristoranti, agriturismi o altre soluzioni dell’ultim’ora. 

Se il numero medio dei commensali si conferma grosso modo sui livelli dello scorso anno (quasi otto a tavola), quest’anno si è registrato un calo delle ore trascorse ai fornelli, da 2,2 a 2,7, che non ha però interessato gli abitanti delle Isole, con ben 3 ore di media. Ma c’è anche un 9% di chi mangia a casa che ha deciso di ordinare d’asporto o mangiare quello che portano amici e parenti, secondo Coldiretti/Ixe’. L’alternativa sono ristoranti e agriturismi, verso i quali si sono indirizzati 4,5 milioni di italiani. 

Lo spumante si conferma un prodotto imprescindibile sull’83% delle tavole, assieme alla frutta locale di stagione, scelta dall’88% degli intervistati. Il panettone, con il 77%, supera largamente il pandoro, fermo al 55%, ma ben il 56% ha optato anche per i dolci tradizionali locali. Inoltre, un 47% ha deciso di mettersi alla prova in cucina, preparando personalmente il dolce delle feste con farina e mattarello.

La maggior parte delle famiglie si è indirizzata comunque verso un menù a base di prodotti e ingredienti nazionali, con una spesa complessiva stimata dalla Coldiretti in 920 milioni di euro per pesce, carni e salumi, 600 milioni di euro per spumante, vino e altre bevande, 300 milioni per i dolci, tra cui panettone, pandoro e prodotti da panetteria. Inoltre, si stima una spesa di 580 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 200 milioni per pasta e pane, e altrettanti per formaggi e uova. 

Ma la feste rappresentano – conclude Coldiretti – anche un momento di riscoperta delle ricette della tradizione fatte con prodotti naturali, come alternativa rispetto al consumo “frettoloso” di cibi ultraprocessati che caratterizza gli altri periodi dell’anno, con effetti negativi sulla salute, sull’ambiente e sulla tutela della biodiversità.

Comitato ordine e sicurezza pubblica in Prefettura.Piano dei controlli per le festività di Capodanno. 

Si riporta la nota diffusa dalla Prefettura di Napoli per le azioni di prevenzione e controllo in vista del Capodanno.

Nella mattinata odierna, il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha presieduto una riunione delComitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, con la partecipazione dell’Assessore allaPolizia Municipale e alla Legalità del Comune di Napoli, Antonio De Iesu, del Questore, Maurizio Agricola, del Comandante provinciale dei Carabinieri, Biagio Storniolo e del rappresentante del Comando provinciale delle Guardia di Finanza.

E’ stato pianificato, per la prossima ricorrenza del Capodanno, un piano di interventi che prevede di attenzionare particolarmente i luoghi pubblici ove sono previste manifestazioni aggregative nonché gliesercizi pubblici ove si svolgeranno eventi con un numero rilevante di persone.

In particolare, è stata disposta l’intensificazione dei controlli da parte delle Forze dell’ordine, con il coinvolgimento della Polizia locale, nelle zone urbane con maggiore concentrazione di esercizi commerciali e in quelle ove, solitamente, si riscontraun movimento di persone più elevato, quali le aree della movida cittadina, i cd. baretti di Chiaia, il quartiere Vomero ed il centro storico.

E’ stata pianificata, inoltre, l’intensificazione dei servizi di controllo presso gli scali portuali, aeroportuali, ferroviari e nelle zone particolarmente a rischio, al fine della prevenzione del contrasto di eventi criminosi, nonché in prossimità dei luoghi di culto, ove sono programmate le tradizionali celebrazioni religiose.

Tra esse, assume altresì rilievo la festa ebraica della Chanukkà programmata tra il 25 dicembre e il 2 gennaio 2025, con riferimento alla quale pure sono state pianificate specifiche misure di controllo del territorio, anche in considerazione dei rischi connessi agli ultimi accadimenti internazionali.

Rimane alto il livello di attenzione delle Forze dell’ordine sul fenomeno della commercializzazione illecita dei prodotti pirotecnici e, in particolare, di quelli vietati, con attività di controllo, prevenzione e repressione degli illeciti. A tale riguardo, il Prefetto ha richiamato, con recente circolare, anche l’attenzione dei Sindaci del territorio affinché attuino ogni iniziativa utile a prevenire e contrastare la produzione e la commercializzazione di artifici pirotecnici illegali anche attraverso le Polizie Locali.

Ci si regala un Buon Napoli. Sofferenza a Marassi ma vittoria fondamentale

di Luca Muratgia.

Vittoria del cuore a Genova, dove il Napoli, dopo una lunga partita giocata prima con la qualità e poi col sacrificio, porta a casa tre punti di vitale importanza per mantenere credibili le ambizioni di altissima classifica. Molte i timori alla vigilia del match all’ombra della Lanterna, non tanto e non solo per le qualità dell’avversario che, con la cura Viera pareva particolarmente rivitalizzato, ma soprattutto per il doloroso infortunio di Alessandro Buongiorno che, infortunatosi in allenamento, ha riportato la frattura di due vertebre che lo costringerà a restare lontano dal rettangolo verde per almeno un mese. Le preoccupazioni erano dovute, oltre alla consistenza ed alla qualità del centrale del Napoli e della nazionale, anche e soprattutto per le carenze che, proprio in quel ruolo, si sono palesate sin dall’inizio del campionato visto che i sostituti, Juan Jesus e Rafa Marin, non sono riusciti, almeno finora, a fornire adeguate garanzie e sicurezza.
Alla fine le scelte di Conte ricadranno proprio su Juan Jesus, centrale di lungo corso e grande esperienza, ma che nella scorsa sciagurata stagione, si è reso protagonista di prestazioni sconcetanti che hanno determinato la perdita di una consistente quantità di punti.
Partita dai due volti con un primo tempo senza storia, di dominio assoluto, ed un secondo tempo dove la squadra è parsa passiva e dedita esclusivamente al contenimento riuscendo ad alimentare le speranze di un Genoa che sembravano totalmente stroncate dopo la prima frazione di gioco e rischiando seriamente la messa in discussione del risultato che poi è stato preservato solo da almeno quattro prodezze di Meret, tra i protagonisti indiscussi della partita.
Come anticipato, il primo tempo di dominio totale per i partenopei che, dopo appena 20 minuti di gioco, parevano aver già messo in ghiaccio il risultato con due colpi di testa di Anguissa prima e di Rahmani dopo con la chiara ed evidente percezione di controllo assoluto con i rossoblu completamente annichiliti. Sembrava infatti che gli azzurri potessero alzare i ritmi a proprio piacimento per realizzare l’ipotetico e definivo terzo gol che avrebbe archiviato definitivamente la pratica. Nel secondo tempo, invece, sembra di assistere ad un’altra partita, il Genoa inizia una pressione continua, costante, mentre il Napoli sembra appagato, poco reattivo, passivo. E l’appagamento si trasforma in paura quando, sull’ennesima uscita dal basso fallita, al ‘51, Pinamonti riapre una partita che sembrava ormai ai titoli di coda. E proprio la paura sembra bloccare gli azzurri che subiscono durante l’intero arco della seconda frazione di gioco. Nella passività dei propri compagni di squadra, si erge a protagonista Meret che salva il risultato in almeno quattro episodi, quando Pinamonti tenta il tiro a giro con il numero uno azzurro che si allunga alla propria sinistra sventando in calcio d’angolo, alla mezz’ora, su un colpo di testa di Baideji, ancora una provvidenziale deviazione in angolo, quando su un tocco fortuito di Balotelli si salva con l’aiuto del palo ed, infine, su un tiro cross dello stesso Balotelli di nuovo Meret salva il risultato. Una vittoria di carattere, “sporca”, ma non avrebbe dovuto essere così, dopo una prima parte della gara di tale consistenza, con un risultato ormai al sicuro, il secondo tempo disputato dagli uomini di Conte lascia più di una perplessità su cui, l’ambiente squadra, avrà molto da riflettere.

Attentato di Magdeburgo, rafforzata vigilanza a Napoli

Il Prefetto di Napoli, Michele di Bari, ha convocato d’urgenza una riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica per l’immediato rafforzamento della vigilanza nelle zone maggiormente attrattive, sotto il profilo turistico e commerciale, dell’area metropolitana di Napoli, dopo l’attentato di Magdeburgo. 

In particolare, è stata richiamata l’attenzione delle forze di polizia sulla intensificazione dei servizi di controllo del territorio nelle zone in cui vengono allestiti mercatini e fiere natalizie, anche mediante il posizionamento di dissuasori nelle aree di accesso ai luoghi di maggiore aggregazione e presso i siti destinati ad ospitare i prossimi eventi di intrattenimento. 

 Le misure previste rafforzano il dispositivo in atto, già definito nel corso di precedenti riunioni del Comitato in vista delle festività natalizie, con servizi mirati nei luoghi della movida, presso le stazioni ferroviarie, lo scalo aeroportuale e quello portuale.

 Tutte le attività prevedono il concorso sinergico della Polizia Municipale e della Polizia Metropolitana di Napoli nonché dei militari impiegati nell’operazione Strade Sicure.