Tutti gli articoli di MARZIO DI MEZZA

Aggredisce compagna e poliziotti, 50nne in cella

La Polizia di Stato ha arrestato un 50enne a San Nicola la Strada, nel Casertano, per maltrattamenti nei confronti della compagna e resistenza a pubblico ufficiale. I poliziotti della Squadra Volante sono intervenuta a San Nicola per una lite tra una donna ed un uomo, e quando sono giunti sul posto hanno trovato solo la donna, che presentava sul volto evidenti segni di arrossamento, di cui in un primo momento ha però minimizzato; mentre la donna parlava con gli agenti, è sopraggiunto il compagno che, in uno stato di ira, ha provato ad aggredirla minacciandola di morte, e si è poi avventato contro i poliziotti. Il 50enne è stato bloccato e poi trovato in possesso di un coltello a serramanico. Gli immediati accertamenti svolti dai poliziotti hanno fatto emergere una situazione di continue violenze mai denunciate e maturate in ambito domestico, tanto nei confronti della donna che di sua figlia. Dopo aver ottenuto i riscontri, il 50enne è stato arrestato e condotto in carcere su disposizione della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere.

Dal Conservatorio di Benevento laurea honoris causa a Gigi D’Alessio

Il Conservatorio Statale di Musica “Nicola Sala” di Benevento rende noto che il cantautore Gigi D’Alessio sarà insignito martedì 30 aprile della laurea honoris causa, conferitagli in virtù del suo contributo alla disciplina Pop del Songwriting. La cerimonia avrà luogo presso il Teatro Comunale del capoluogo sannita, con inizio alle ore 19.

Soddisfazione è stata espressa dal direttore Giuseppe Ilario, che ha commentato: “Siamo lieti di offrire un così prestigioso riconoscimento a Gigi D’Alessio, artista dalla lunga e brillante carriera. Questo conferimento testimonia il nostro impegno – come Conservatorio –  nel riconoscere, valorizzare e promuovere la pluralità di linguaggi artistici esistenti nel panorama musicale contemporaneo”. Sulla stessa linea la presidente Caterina Meglio, che ha aggiunto: “Gigi d’Alessio ha saputo conquistare un successo internazionale grazie alla sua capacità di trasformare emozioni complesse in testi e melodie coinvolgenti. La sua musica ha attraversato confini culturali e linguistici, ispirando un senso di appartenenza e condivisione tra persone di diverse origini e background”.

L’ingresso sarà esclusivamente su invito, i biglietti d’invito saranno ritirabili gratuitamente presso il Conservatorio secondo modalità che saranno comunicate nei prossimi giorni.

“Siete fascisti”. Così la sinistra continua a perdere elezioni ed elettori

Fascista! Si vabbè… Sembra di rivivere lo scambio di accuse tra Fanfani e la sinistra in parlamento nel 1958. Fanfani rispose: “Un giorno verrò qui con l’elenco di tutti i fascisti che ci sono tra di voi”.

Oggi, per la sinistra italiana, se non ti proclami pubblicamente antifascista sei automaticamente un fascista. Che cretinata!

L’attenzione è tutta concentrata su questo, mentre l’inflazione e la instabilità geopolitica mettono a dura prova la nostra economia. Il deficit vola al 7,4%, il più alto d’Europa fa sapere Eurostat, mentre la Corte dei Conti avverte che situazioni debitorie eccessive espongono il sistema economico a rischi di instabilità.

Schlein, Fratoianni e intellettuali (e pseudo-intellettuali) vari discutono appassionatamente di Costituzione e antifascismo (benissimo!), disinteressandosi dei problemi reali che vivono gli italiani e che il Governo riesce a nascondere con l’abilità di chi fa il gioco delle tre carte nei pressi della stazione centrale di Napoli.

Come il riarmo, con la prospettiva di arrivare in Italia al 2/% del PIL per le spese militari. Che importa se l’Italia è ultima nella classifica Ue per tasso di occupazione femminile?

Il bello, poi, è che La Repubblica, La Stampa, Il Corriere della Sera, anziché occuparsene, impegnano pagine e redattori per scavare nei pensieri fascisti e pseudo-fascisti di chi non va in televisione a dire che è antifascista. E nel mentre nel Canale di Suez, a gennaio le entrate sono dimezzate (46% in meno, da 804 a 428 milioni di dollari) a causa della crisi del Mar Rosso. Ma lo scrive Shipping Magazine, mica lo trovi sui nostri principali quotidiani e mica lo denuncia la sinistra! E le navi che trasportano merci, sia quelle che importiamo che quelle che esportiamo, devono circumnavigare l’Africa per evitare il canale di Suez, con un aggravio di costi che, a cascata, pesa sulle famiglie.

Né la sinistra ha imparato qualcosa dopo la sconfitta in Abruzzo e poi con la brutta figura, e la successiva batosta, rimediata in Basilicata; né la stampa “anti-regime” ha rimodulato la narrazione finendo per danneggiare proprio chi avrebbe voluto sostenere. Da qui all’8 giugno un cambio di rotta è difficile ma non impossibile.

Stop ai rincari dell’olio di oliva, -1% dopo 2 anni di record

Sembra finita la corsa dei prezzi dell’olio extravergine di oliva che ad aprile mette a segno un calo dell’1% rispetto al mese precedente. Lo fa sapere all’ANSA la Bmti, la Borsa merci telematica italiana sui dati delle Camere di Commercio. Listini che comunque restano superiori del 50% circa rispetto al 2023. Dopo il forte rialzo registrato nel 2022 e proseguito lo scorso anno, le quotazioni hanno ritrovato a marzo una maggiore stabilità, a cui hanno fatto seguito ad aprile dei primi segnali di dominuzione. Bmti ricorda che la crescita dei prezzi era iniziata due anni fa a causa dalla forte riduzione della produzione italiana e spagnola per la grave siccità registrata nei due paesi. Una situazione che aveva portato a fine 2023 i prezzi dell’olio extravergine oltre la soglia dei 9 euro/kg su tutte le principali piazze di scambio nazionali. Già a febbraio 2024, fa sapere Bmti, si sono osservati dei primi segnali di stabilità, con un leggero aumento dello 0,2% su base mensile dell’olio extravergine di oliva con acidità max 0,8% e +0,7% per l’olio extravergine di oliva con acidità max 0,6%. Segnali confermati poi a marzo, con il prezzo su un livello medio di 9,58 euro/kg (+55% rispetto a marzo 2023), a cui ha fatto seguito una flessione nelle prime settimane di aprile. In un mercato caratterizzato da un volume limitato di scambi, rileva Bmti. Tale andamento è dipeso dai cali che hanno interessato il mercato spagnolo dove, a causa della revisione al rialzo dei dati sulla produzione 2023/2024 e delle piogge cadute nelle settimane che hanno preceduto Pasqua, si è registrata una netta diminuzione dei prezzi, scesi di oltre 1 euro/kg.

Spari in piazza ad Afragola dopo i battesimi, due feriti

Due persone sono rimaste ferite da alcuni colpi d’arma da fuoco esplosi oggi, intorno a mezzogiorno, in piazza Castello, ad Afragola, in provincia di Napoli. Poco prima che scoppiasse la lite – tra due gruppi di persone – sfociata prima in rissa a colpi di mazze da baseball e poi in sparatoria, nella vicina chiesa di San Giorgio si erano tenuti dei battesimi. Secondo quanto si appreso i due feriti sono stati colpiti uno alla gamba e l’altro anche all’addome. Altre persone sono rimaste ferite a causa dei colpi inferiti anche alla testa da corpi contundenti. Per uno dei due feriti dai colpi d’arma da fuoco si è reso necessario un intervento chirurgico in ospedale: le sue condizioni sarebbero gravi ma non rischierebbe la vita. Sul posto sono intervenute diverse ambulanze del 118, la Polizia di Stato e i carabinieri. Per ricostruire la dinamica dell’accaduto, che avrebbe potuto provocare il ferimento di persone estranee alla vicenda, sono in corso indagini da parte della polizia di Afragola e della squadra mobile della Questura di Napoli. Trovati a terra e sequestrati, alcuni proiettili inesplosi e alcuni bossoli. Sequestrato anche uno scooter.

Blitz contro i parcheggiatori abusivi a Napoli

Parcheggiatori abusivi nel mirino della Polizia locale di Napoli: durante una vasta operazione di contrasto condotta a Chiaia, ne sono stati sorpresi 11. Quattro sono stati sanzionati ai sensi del codice della strada e sette sono stati denunciati alla magistratura perchè recidivi. Sempre nella zona di Chiaia, la Polizia locale ha denunciato il titolare di un locale che in via Bisignano è stato sorpreso a somministrare alcool a un ragazzo di meno di 16 anni; lo stesso locale è stato sanzionato per aver venduto alcol a minori tra i 16 e i 18 anni. Sanzioni anche al titolare di bar che esercitava senza autorizzazione; ad altri due per occupazione abusiva di suolo pubblico; due per violazione delle norme sull’impatto acustico; tre perché privi di autorizzazione all’istallazione di tende ed insegne; uno per non aver ottemperato all’ordinanza di chiusura. Ad altri quattro locali è stato notificata la diffida a non reiterare l’occupazione abusiva di suolo pubblico. Ancora, in Largo Sermoneta, nell’ambito dell’operazione interforze con la Polizia di Stato “Alto Impatto”, sono stati controllati 18 veicoli e 7 quelli sanzionati per violazioni al codice della strada. Infine, personale dell’unità operativa Avvocata è intervenuta in via Supportico dove ha denunciato il titolare di un esercizio per invasione di aree pubbliche, danneggiamento e inottemperanza agli ordini dell’autorità; verbali per occupazione abusiva di suolo pubblico anche nei confronti di quattro locali.

Il saluto romano commemorativo può essere un reato

Il saluto romano può essere reato anche se fatto durante una commemorazione. A definire il reato la valutazione del contesto ambientale, della ripetitività del gesto, della valenza simbolica e la possibile emulazione. E’ quanto sostengono le Sezioni Unite della Cassazione nelle motivazioni della sentenza con cui il 18 gennaio scorso hanno disposto un processo di appello bis per otto militanti di estrema destra che avevano compiuto il saluto nel corso di una commemorazione a Milano nel 2016. Una vicenda per la quale, precisa la Cassazione, la prescrizione è “maturata” nel febbraio scorso. Per stabilire la sussistenza di reato, in caso di saluto romano, osserva la Cassazione, il giudice deve “in concreto” e alla luce di valutazioni complessive, accertare “la sussistenza” di una serie di elementi, tra cui “il contesto ambientale, la eventuale valenza simbolica del luogo, il numero dei partecipanti, la ripetizione insistita dei gesti”, idonei a dare concretezza al pericolo di “emulazione”. Nella sentenza i Supremi giudici affrontano anche il tema del “saluto” in caso di commemorazioni. La Cassazione esclude che “la caratteristica ‘commemorativa’ della riunione possa rappresentare fattore” di “automatica insussistenza del reato”. Nell’atto gli ermellini ribadiscono quanto avevano affermato nel giorno della sentenza: la risposta “alla chiamata del presente” e il saluto romano “integra il delitto previsto” dall’articolo 5 della legge Scelba sulla ricostituzione del partito fascista “ove, avuto riguardo alle circostanze del caso” costituisca un concreto pericolo di riorganizzazione del disciolto partito fascista. Questa condotta, inoltre, “può integrare anche il delitto di pericolo presunto, previsto” dall’articolo 2 della legge Mancino sui crimini d’odio “ove tenuto conto del contesto” sia espressione “di manifestazione delle organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi” che hanno tra i loro scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi. I difensori degli imputati nel giorno della sentenza avevano sottolineato come la decisione degli ermellini sancisse che il saluto fascista “non è reato a meno che ci sia il pericolo concreto di ricostituzione del partito”. Una posizione ribadita anche alla luce della lettura delle motivazioni. “Le Sezioni Unite confermano l’indicazione della necessità di verifica nel caso concreto del pericolo per l’ordine costituzionale – commenta l’avvocato Domenico Di Tullio – che, se non può essere escluso dalla finalità genericamente commemorativa, richiede certo modalità e caratteristiche che esulano dalle circostanze usuali, composte e solenni, della cerimonia del Presente e dal saluto romano a fini commemorativi in essa adottato”.

Infermieri, strada in salita contratto sanità per scarse risorse

“Le scarse risorse sono il vero convitato di pietra che rende ancora più in salita la strada verso la firma di una intesa per il contratto del comparto sanità 2022-24”. Lo afferma all’ANSA il segretario del sindacato degli infermieri Nursind, Andrea Bottega, al termine dell’incontro all’Aran per la ripresa delle trattive.

Si tratta, spiega, di “1,5 miliardi di cui, però, a nostro parere, circa 1 miliardo è stato già impegnato con il decreto Anticipi di fine 2023 per l’anticipo delle remunerazioni che il nuovo contratto dovrà prevedere e portare a regime”. “Al tavolo – afferma Bottega – ci saranno a disposizione, dunque, solo circa 500 milioni con cui far fronte a tante esigenze, dall’indennità di specificità a notturni, festivi e pronta disponibilità. Inoltre, non sono previsti arretrati alla fine di questo triennio, mentre a causa dell’anticipo i nuovi aumenti sarebbero soltanto mediamente di circa 50 euro lordi mensili, invece di 150 ipotizzati, il che inciderà molto anche sulla percezione del risultato finale, frustrando le aspettative della categoria”. Inoltre, avverte, “diversi professionisti, soprattutto quelli che guadagnano una cifra lorda intorno ai 34-35mila euro annui, rischierebbero di vedersi completamente sterilizzati quei 150 euro medi ipotizzati di aumento contrattuale dalla contemporanea perdita del beneficio derivante dal taglio del cuneo contributivo”. Pertanto, “tutte le sigle sindacali al tavolo hanno chiesto di chiarire quali siano le risorse effettivamente disponibili”. La contrattazione, precisa ancora Bottega, “non è ancora entrata nel vivo e per gli infermieri sono diversi i nodi da sciogliere. Alcuni dei quali non dipendono neppure da questo tavolo”. Tra le richieste degli infermieri, anche quella che “materie che riguardano il rapporto tempo di vita e lavoro siano direttamente contrattate all’interno del tavolo per il rinnovo contrattuale e non demandate al confronto con l’azienda”. Il contratto del comparto sanità riguarda 500mila operatori del Ssn, esclusi i medici. Oltre la metà sono infermieri,, oltre a tecnici, operatori socio-sanitari e amministrativi.

Scoperto il più grande rettile marino, un ittiosauro di 25 metri

Scoperto quello che potrebbe essere il più grande rettile marino conosciuto finora: si tratta di una nuova specie di ittiosauro risalente a 202 milioni di anni fa, che secondo le stime dei paleontologi poteva arrivare a 25 metri di lunghezza, il doppio di un autobus. Frammenti della sua gigantesca mascella, lunga oltre due metri, sono stati recuperati da un’adolescente a caccia di fossili con il padre su una spiaggia del Somerset, nel Regno Unito. Lo studio è pubblicato sulla rivista Plos One da un team internazionale di esperti, guidato dall’Università di Manchester, a cui ha preso parte anche il paleontologo italiano Marcello Perillo all’Università di Bonn. Le sue analisi sulla struttura interna dell’osso confermano l’appartenenza al gruppo degli ittiosauri e rivela che l’animale era ancora in fase di crescita al momento della morte. La mascella ritrovata è simile per forma e dimensioni a un altro osso ritrovato pochi anni fa nella stessa formazione rocciosa a pochi chilometri di distanza. I paleontologi guidati da Dean Lomax ritengono che entrambi i reperti appartengano a una nuova specie di ittiosauro vissuta alla fine del Triassico che è stata denominata Ichthyotitan severnensis. Gli ittiosauri erano grandi rettili marini dall’aspetto simile a quello dei moderni delfini. I primi sono comparsi circa 250 milioni di anni fa, all’inizio del Triassico. Nel giro di pochi milioni di anni, alcune specie si sono evolute raggiungendo almeno i 15 metri di lunghezza. Alla fine del Triassico, circa 200 milioni di anni fa, erano già comparse le specie più grandi come Ichthyotitan severnensis, ma il loro regno è durato poco: la loro scomparsa, avvenuta durante l’estinzione di massa del Triassico-Giurassico, ha lasciato il posto agli ittiosauri più piccoli.

Garante, restituiti 122 milioni a 600mila consumatori

Oltre 122 milioni di euro restituiti a 600mila consumatori in 15 mesi: è il risultato dell’attività dell’Antitrust che – secondo il presidente Roberto Rustichelli che ha presentato alla Camera la Relazione dell’Autorità – tra gennaio 2023 e marzo 2024 ha esaminato oltre 34mila segnalazioni, ha concluso 102 procedimenti, di cui 40 con accertamento dell’infrazione e 48 con accoglimento degli impegni. Rustichelli ha ricordato le principali sanzioni comminate nell’anno sottolineando in particolare il caso Balocco-Ferragni e la penalizzazione subita dai consumatori con la commistione tra sponsorizzazione e beneficienza. “Meritano di essere richiamati – dice – i procedimenti volti alla repressione di comportamenti scorretti in relazione alle recensioni online e le istruttorie condotte nel settore dell’influencer marketing. Queste ultime hanno evidenziato come il comportamento dei consumatori possa essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere – contrariamente al vero – di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto”. Ma l’Autorità ha puntato il dito anche sulle piattaforma che “offrono servizi ai consumatori in assenza di un corrispettivo monetario”. In particolare riferendosi alla sanzione comminata a Tik Tok ha ricordato che ci sono stati “taluni contenuti pericolosi veicolati ai segmenti dell’utenza più esposti in termini di sicurezza, vale a dire i minori, attraverso un sistema di raccomandazione basato sulla profilazione e volto ad accrescere le interazioni e il tempo speso online”. Un’attenzione particolare è stata data ai settori dell’energia e del gas nei quali le pratiche commerciali aggressive, secondo il Garante della concorrenza, hanno interessato 4,5 milioni di consumatori e micro-imprese, con un danno prudenzialmente stimato – sulla base dei consumi minimi calcolati da Arera – di oltre 1 miliardo di euro”. I procedimenti chiusi con impegni hanno consentito il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500.000 consumatori ai quali sono stati restituiti oltre 115 milioni di euro I benefici a favore delle imprese e dei consumatori derivanti dall’attività dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel periodo 2015-2023 sono stati pari a circa 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell’ultimo anno. La relazione dell’Antitrust è stata apprezzata dai consumatori che hanno chiesto con il Codacons di “indagare a tutto campo sull’attività degli influencer” e con l’Unc di “potenziare il potere sanzionatorio dell’Authority, togliendo i tetti alle sanzioni e stabilendo che le multe siano sempre superiori all’illecito guadagno”.