La Presidente della Corte d’Appello di Napoli, Maria Rosaria Covelli, è intervenuta alla cerimonia di riapertura del Giudice di Pace di Capri: “La riapertura di un ufficio giudiziario in un contesto insulare assume una valenza particolare, visto che la distanza dal continente può rappresentare un ostacolo all’accesso alla giustizia. Si tratta non solo della restituzione alla cittadinanza di un importante presidio di legalità, ma anche di un segnale di attenzione delle istituzioni verso la comunità”.
“E’ un obiettivo conseguito – ha evidenziato Covelli – grazie a una sinergia istituzionale fra l’autorità politica, ossia l’Amministrazione Comunale, la Magistratura, il Ministero, le Forze dell’ordine e Militari, nonché l’Avvocatura isolana e di Napoli”.
La Presidente ha ringraziato il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, “per la sua presenza e la sua vicinanza al Distretto di Napoli”.
La massima carica del Distretto di Napoli ha, inoltre, evidenziato il prezioso lavoro svolto dalla Presidente del Tribunale di Napoli, Elisabetta Garzo per il raggiungimento del traguardo odierno.
La Presidente ha voluto, infine, rimarcare l’importante lavoro del “Coordinamento Interdistrettuale per i Sistemi Informativi Automatizzati, fondamentale per il buon funzionamento dell’attività di giurisdizione” ha concluso Maria Rosaria Covelli.
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Assoidroelettrica, riattivare piccoli impianti dismessi
Prevedere la possibilità di riattivare impianti idroelettrici esistenti e dismessi, fino a 100 kw, “piccole realtà importanti anche per un aspetto paesaggistico”: è quanto ha chiesto Assoidroelettrica in audizione davanti alle commissioni Ambiente e Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame dello schema di decreto legislativo in materia di regimi amministrativi per la produzione di energia da fonti rinnovabili. “Riattivarli con una procedura autorizzativa semplificata significherebbe, oltre che generare energia pulita, anche migliorare i paesaggi” ha sottolineato il direttore generale dell’associazione di categoria, Paolo Taglioli, chiedendo dunque che nel provvedimento venga inserita “anche la parola riattivazione” accanto alla previsione di nuovi impianti. L’altra richiesta avanzata da Assoidroelettrica è che le nuove norme “non si possano applicare negli iter in corso”, che hanno già ottenuto le autorizzazioni, così da “salvaguardare iniziative meritevoli della giusta attenzione” ed evitare “sperequazioni”.
Intelligenza Artificiale e Sistema Giustizia, Avv. Regardi: “Sfida stimolante ma dai contorni ancora non ben definiti”
“Ottima esperienza, da ripetere”. E’ unanime il giudizio dei partecipanti alla Summer School 2024 “Le nuove frontiere del Diritto” che si è svolta a Telese Terme dal 19 al 21 settembre, organizzata dall’Università degli Studi del Sannio insieme al Comune di Telese e con la collaborazione della Scuola di Formazione della Camera Penale di Benevento. Tanti gli studenti e anche gli operatori del diritto che hanno affollato le sale del Grand Hotel Telese, sede dell’attività di formazione. Abbiamo chiesto all’avv. Vincenzo Regardi, responsabile della Scuola di Formazione dell’avvocato penalista, di tracciare un bilancio di questa prima edizione nella Città di Telese.
“E’ certamente un bilancio estremamente positivo, per alcuni versi entusiasmante. Sia in termini di riscontro numerico dei partecipanti, sia in termini di rilievo assoluto della proposta offerta. E, devo dire, l’interesse manifestato dagli organi di stampa ne costituisce una oggettiva cartina al tornasole”.
Intelligenza Artificiale tra curiosità e timori. Cosa rappresenta per voi avvocati?
“L’intelligenza artificiale è già entrata nella vita quotidiana di tutti noi, anche se non ne abbiamo la consapevolezza. Riconoscimento facciale, programmi di editing, creazione digitale e tanto altro non sono più il futuro, ma rappresentano il presente.
Ovvio che anche tutte le professioni, non solo l’Avvocatura, devono fare i conti con questa realtà. Ma è tutto il “sistema Giustizia” che è chiamato a stare al passo con qualcosa che noi tutti, fino a pochi anni fa, potevamo “ammirare” solo grazie a qualche film di fantascienza.
Il mondo tecnologico in senso lato, da qualche anno, ha cominciato a galoppare. E, certamente, gli Avvocati arrancano. La digitalizzazione degli atti, spinta anche dalla emergenza Covid, l’uso obbligatorio di programmi telematici per il deposito e la consultazione dei fascicoli hanno rappresentato passi decisivi verso una nuova dimensione della professione.
L’approccio (corretto) all’Intelligenza Artificiale è la prossima sfida. Stimolante come tutte le sfide, ma dai contorni ancora non ben definiti e definibili”.
Avvocato Regardi, i temi delle tre giornate sembrano suggerire una profonda trasformazione dei metodi di indagine e finanche del processo penale, alla luce delle nuove tecnologie. La classe forense è pronta? E i magistrati?
“Le nuove tecnologie di cui si avvalgono gli investigatori non sono una novità assoluta. Penso ad esempio al captatore informatico, meglio conosciuto come trojan, che trasforma telefonini, tablet o pc in vere e proprie microspie in grado di “ascoltare”, e in alcuni casi, anche di “vedere”, tutto ciò che avviene nelle vicinanze dello strumento informatico.
Ognuno di noi, oggi, ha un’intera vita racchiusa nella memoria del proprio telefonino. Non solo messaggi, telefonate e foto. Ma anche spostamenti, luoghi visitati, orari di attività, dati bancari, sanitari, fiscali. Persino la velocità raggiunta durante i viaggi in auto e l’itinerario percorso.
E’ agevole capire come tutto questo rappresenti una straordinaria fonte da cui raccogliere elementi di conoscenza decisivi per l’esito delle indagini.
Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla estrema “vulnerabilità” dei dati digitali. Per questo occorrono protocolli chiari, validati e regole certe di acquisizione ed utilizzazione, nell’ambito del processo penale in particolare.
Diciamo che il diritto processuale, in riferimento a ciò, è piuttosto indietro, tanto che eminenti giuristi, come il Prof. Giorgio Spangher, invocano un’urgente modifica del libro dedicato alle prove del Codice di Procedura Penale”.
Oggi molto è lasciato alla “sensibilità” della Giurisprudenza e alla competenza professionale dei diversi attori. Ovviamente, in ottica di “giusto processo” non è sufficiente. Quindi, per rispondere alla sua domanda, no, non siamo ancora pronti, ma ci stiamo “attrezzando”.
Attraverso l’utilizzo dell’IA si può giungere alle ipotesi di prognosi di una giustizia cosiddetta predittiva, dal grado di pericolosità di un individuo alla previsione della liberazione e così via. Saranno le macchine a determinare gli esiti dei processi?
“Mi auguro di no con tutto il cuore. Al centro del processo penale c’è e ci sarà sempre l’uomo. L’utilizzo di “macchine” non dovrà mai sostituire il giudizio di un Giudice in carne ed ossa. Certamente, se correttamente sviluppata, l’Intelligenza artificiale potrà rappresentare un valido ausilio per chi è chiamato a fare il mestiere più difficile del mondo.
Delegarle la decisione di “vita o di morte” rappresenterebbe non un passo avanti, ma un pericoloso salto verso un “medioevo giudiziario”.
Cosa diversa, ripeto, è il possibile sviluppo di programmi di ausilio. Che però risentiranno sempre dei “dati” che verranno inseriti manualmente. E torniamo sempre a lui, all’uomo”.
Cosa (se) cambierà nei trattati di criminologia dei futuri studenti di Giurisprudenza?
“Uno dei temi trattati durante la Summer School di Telese, che tra l’altro ha destato grande attenzione tra i presenti, è stato quello delle Neuroscienze.
Se, come dicevo, al centro del processo penale c’è l’uomo, è evidente che i moderni studi sulla genetica non potranno essere relegati a lungo fuori dal diritto. La capacità di intendere e di volere, base dell’imputabilità, presuppone la libertà di scelta da parte dell’individuo.
Le neuroscienze studiano come la genetica individuale, associata all’ambiente, incida o determini addirittura le nostre condotte.
E’ una tematica affascinante e allo stesso tempo particolarmente complessa con la quale non solo gli operatori del diritto, ma anche il nostro legislatore, dovranno confrontarsi sempre di più”.
La Summer School di Telese può allargare il suo bacino di utenza? Si può pensare a un appuntamento nazionale per le prossime edizioni?
“Se per “nazionale” intendiamo il livello e la rilevanza dell’offerta, devo dire che, grazie all’impegno assoluto dell’Università del Sannio e del Comune di Telese, il risultato è già stato raggiunto. Tutti i relatori, che si sono alternati nelle tre giornate svolte presso il Grand Hotel di Telese, hanno profili di assoluta rilevanza nazionale nell’ambito delle loro materie, vantando, alcuni di loro, anche riconoscimenti internazionali.
La prossima vera sfida sarà quella far diventare la Summer School un appuntamento annuale e, magari, di allargare il bacino dell’utenza anche a realtà fuori dal territorio regionale. Ci sarà molto da lavorare, ma la cosa non spaventa di certo.
La qualità, la passione e l’abnegazione dei “visionari” che hanno fortemente voluto questo evento rappresentano garanzia certa di impegno. E, a tal proposito, mi consenta di ringraziare i professori dell’Unisannio Vincenzo Verdicchio, Antonella Marandola e Nicola Ruccia che, insieme all’assessore del Comune di Telese, Filomena Di Mezza, sono stati gli artefici ed il motore di questa entusiasmante prima edizione. Sarebbe davvero un delitto fermarsi ora. Sono certo che ciò non avverrà”.
A Siracusa il primo vertice mondiale degli agricoltori, dai paesi del g7 all’Africa
Le organizzazioni agricole mondiali fanno per la prima volta fronte comune per lanciare un messaggio forte ai Governi in apertura dei lavori del G7 dell’Agricoltura a Siracusa. Al centro del vertice, che vedrà un focus rivolto al continente africano, la necessità di sostenere il settore agricolo dinanzi agli effetti dei cambiamenti climatici che rischiano di pregiudicarne la capacità di garantire cibo a una popolazione mondiale in crescita, mentre guerre e tensioni internazionali pesano sui flussi commerciali e sulla vita stessa delle persone.
L’iniziativa, che vede come capofila e coordinatrice la Coldiretti, è promossa in collaborazione con la World Farmers Organisation, l’organizzazione mondiale degli agricoltori, e della World Farmers Markets Coalition, che riunisce i mercati contadini del globo. Assieme al presidente di Coldiretti Ettore Prandini e al segretario generale Vincenzo Gesmundo saranno presenti al summit i vertici delle organizzazioni agricole dei Paesi del G7: Nfu (Stati Uniti), Cia Agricoltori Italiani (Italia), Ja Zenchu (Giappone), Dbv (Germania), Nfu (Regno Unito), Cfa (Canada), Fnsea (Francia). Previsto anche l’intervento di Nosipho Jezile, presidente del Comitato per la Sicurezza Alimentare mondiale, dell’amministratore delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia e di Ron Hartman, direttore per l’impegno globale, i partenariati e la mobilitazione delle risorse dell’Ifad.
L’appuntamento è per domani, giovedì 26 settembre, dalle ore 9, nella sala dell’Ortea Palace, in via Nazario Sauro, a Ortigia di Siracusa (in allegato il programma). Al termine dei lavori sarà diffuso un documento comune che verrà consegnato al Ministro dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, presidente di turno del G7 agricolo e a John Steenhuisen, Ministro dell’Agricoltura del Sud Africa, per essere poi presentato ai ministri agricoli del G7 riuniti a Ortigia.
Valditara: false le cifre sul precariato, piano per il sostegno
Ogni anno scolastico parte con i numeri delle cattedre assegnate a docenti precari. Questa volta è stato stimato il record di 250 mila insegnanti a tempo determinato. “Facciamo chiarezza – spiega il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in un’intervista al Messaggero -: si tratta di numeri del tutto gonfiati”. “Le vere supplenze, quelle coperte con contratti a orario pieno, a inizio anno saranno 165 mila. Entro dicembre arriveranno ulteriori 10 mila nuovi assunti con il concorso già bandito – prosegue – e quindi il numero scenderà a circa 155 mila supplenze. L’anno scorso erano 160 mila, pertanto quest’anno ci sarà una prima riduzione”. Sempre guardando ai numeri il ministro spiega che dei 165 mila contratti a tempo determinato, “ben 106 mila sono di insegnanti di sostegno. E la stragrande maggioranza, anzi quasi tutti, sono insegnanti di sostegno che non hanno la specializzazione e che ricoprono posti di organico di fatto. Ed è innanzitutto per questo che non possono essere assunti in ruolo”. “Visto che le università, soprattutto al Nord, non formano insegnanti di sostegno in misura adeguata alle esigenze della scuola, abbiamo deciso di coinvolgere Indire, ente di ricerca deputato alla formazione degli insegnanti – racconta -. Insieme all’Osservatorio per la disabilità, studieremo percorsi di specializzazione approfonditi e di grande qualità, da affiancare all’offerta formativa delle università così da colmare il deficit formativo che esiste da tempo”. Il parlamento sta approvando la norma che reintroduce il giudizio sintetico per le primarie. Torneranno gli ottimo, buono, insufficiente, una misura controversa. “È un atto che semplifica l’attività dei docenti, e che credo abbia una funzione educativa. Se sulla pagella scrivo ‘In via di prima acquisizione’ cosa capisce un bambino? – conclude -. Gli alunni hanno diritto di comprendere il proprio grado di preparazione in modo da poter orientare al meglio il loro impegno”.
Manovra, il governo lavora alla modifica dell’assegno unico
Il governo lavora al cambiamento dell’assegno unico per i figli, introdotto dall’esecutivo Draghi nel 2021. Lo riporta Repubblica, sottolineando come la misura valga circa 20 miliardi e riguardi ogni anno oltre sei milioni di famiglie e 10 milioni di figli. Il piano per rivederla andrà nella prossima manovra, scrive il quotidiano, ed è affidato alla ministra per la Famiglia, la Natalità e le Pari opportunità Eugenia Roccella che poi passerà il dossier al ministero dell’Economia. Secondo il quotidiano l’idea è quella di tagliare l’assegno base da 57 euro a figlio che oggi va alle famiglie che non presentano l’Isee o ne hanno uno troppo alto, sopra i 45mila euro. Questo per spostare più risorse alle famiglie molto numerose, con disabili, con una storia di lavoro radicata in Italia. E, come accaduto col reddito di cittadinanza, dovrebbe cambiare anche il nome, non più assegno unico dunque. Tra cancellazione di assegni familiari, detrazioni e vecchi bonus per 14 miliardi e l’aggiunta di 6 miliardi freschi – sottolinea ancora il quotidiano – l’assegno pesa sul bilancio dello Stato 20 miliardi strutturali e si rivaluta in base all’inflazione. Quest’anno vale il 5,4% in più dell’anno scorso, da un minimo di 57 euro a un massimo di 200 euro al mese per un minore, con maggiorazioni a figli non autosufficienti e disabili, mamme lavoratrici, figli oltre il secondo. Spetta anche per i figli tra i 18 e i 21 anni, seppur dimezzato nell’importo. Nel 2022, primo anno di erogazione, la spesa è stata di 13 miliardi, mentre l’anno scorso è salita a 18 miliardi. Quest’anno dovrebbe aggirarsi sui 20 miliardi, con l’Inps che nei primi sei mesi segna già 10 miliardi.
Rfi, risale la puntualità dei treni, ora in orario 8 su 10
Risale la puntualità dei treni negli ultimi giorni e, in particolare, nella giornata di oggi, mercoledì 7 agosto. E’ quanto risulta, dai dati di Rfi secondo cui il 93,6% dei treni regionali è arrivato puntuale o entro i cinque minuti dall’orario previsto di arrivo, mentre più di otto treni a lunga percorrenza su dieci, fra treni Alta Velocità e Intercity, sono arrivati in orario. “Dati che -si legge in una nota- migliorano il trend registrato negli scorsi giorni la cui puntualità era stata comunque condizionata da eventi esterni, quali maltempo e persone non autorizzate nelle vicinanze dei binari”. Sulla rete ferroviaria attualmente sono attivi circa 1.400 cantieri il cui incremento nel periodo estivo è legato alle ferie estive e alla chiusura delle scuole, con una sensibile riduzione di pendolari, studenti e della clientela business. Da lunedì 12 agosto partiranno due dei più importanti cantieri previsti in questo mese sulle linee Alta Velocità del Paese. Sulla AV Milano – Bologna inizieranno infatti i lavori di sostituzione di sei deviatoi con conclusione prevista il 18 agosto. Oltre ai tecnici Rfi, verranno impiegati circa 60 tecnici dell’impresa esecutrice distribuiti nei tre cantieri, con turnazioni che consentono di sfruttare le intere giornate ottimizzando quindi l’avanzamento delle lavorazioni. L’investimento economico è pari a cinque milioni di euro. Da lunedì 12 agosto partirà anche il cantiere di manutenzione di un viadotto della linea AV Roma – Firenze, fra Chiusi e Orvieto. La conclusione dei lavori è prevista per il 23 agosto. I sistemi di vendita sono stati aggiornati dai primi mesi dell’anno e i passeggeri sono stati informati delle modifiche prima dell’acquisto del biglietto.
Commissione d’accesso a Caserta, l’ira del sindaco
E’ bufera a Caserta per l’invio al Comune – dato per imminente – di una Commissione d’accesso da parte del Ministero dell’Interno per fare luce su eventuali condizionamenti di carattere camorristico sull’azione dell’ente locale guidato dal sindaco Pd Carlo Marino. “Un atto gravissimo, di barbarie, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città”, commenta a caldo sui social Marino, con un riferimento implicito al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Una reazione smussata in serata, quando il sindaco affida a una nota ufficiale la posizione dell’ente. “Metteremo a disposizione della Commissione d’Accesso tutti gli atti amministrativi prodotti da questa Amministrazione – assicura – che dimostreranno la piena trasparenza del lavoro svolto, compiuto esclusivamente al servizio della comunità casertana e per conseguire il bene comune”. La decisione del Viminale, non ancora ufficiale ma confermata da fonti della prefettura di Caserta, fa seguito alla bufera giudiziaria che ha travolto il Comune nel giugno scorso, con l’indagine della procura di Santa Maria Capua Vetere, relativa a un presunto sistema di appalti comunali dati in cambio di voti e altre utilità, che ha coinvolto due assessori, uno dei quali vicesindaco, quattro tra dirigenti e dipendenti comunali, e diversi imprenditori, alcuni ritenuti vicini al clan Belforte. Marino, che non è indagato, ha prima incassato nelle scorse settimane le dimissioni di tre assessori, poi a fine luglio ha azzerato la giunta sperando di rilanciare l’azione amministrativa. Ora questa doccia fredda, di cui il sindaco dà una lettura politica. Nella reazione affidata a Facebook, infatti, punta chiaramente l’indice contro “un parlamentare della Lega” (il casertano Giampiero Zinzi, ndr) accusandolo di voler far cadere la Giunta “non con una giusta battaglia politica ma con l’infamità di un marchio” legato alla camorra. Al parlamentare leghista Marino rinfaccia la vicinanza politica negli anni scorsi ai due ex assessori coinvolti nell’indagine, Massimiliano Marzo e Emiliano Casale, quest’ultimo vicesindaco fino a pochi giorni fa. Per Zinzi “la reazione rabbiosa del sindaco Marino alla notizia della nomina della commissione di accesso in Comune, voluta dal Viminale probabilmente a seguito di una serie di inchieste che in questi anni hanno coinvolto la classe dirigente politica e amministrativa del Comune di Caserta, sindaco in testa, è preoccupante. Così come imbarazzante è il vano tentativo di scaricare i suoi vecchi amici”. Da Forza Italia professione di garantismo. Il presidente della Provincia Giorgio Magliocca auspica che “i giudizi politici si facciano al termine del lavoro della Commissione”. L’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere il 13 giugno scorso portò alle manette per l’allora assessore comunale ai Lavori Pubblici Marzo, per i dirigenti del Comune di Caserta Franco Biondi e Giovanni Natale, per il dipendente comunale Giuseppe Porfidia, per l’imprenditore Gioacchino Rivetti (tutti poi rimessi in libertà), mentre furono solo indagati il vicesindaco Emiliano Casale, accusato di voto di scambio, e diversi imprenditori; tra gli accusati di essere “portatori di voti” alcuni personaggi legati al clan Belforte di Marcianise. Per tutti gli indagati è già arrivato qualche giorno fa l’avviso di chiusura indagini dalla Procura, atto che precede la richiesta di rinvio a giudizio. Lo stesso Marino – estraneo a questa vicenda – è sotto processo al tribunale di Santa Maria Capua Vetere insieme ad altri ex dirigenti e dipendenti comunali per un’altra vicenda di appalti, scoppiata nel 2021 e condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.
Carceri, il Ministro Nordio incontra il Presidente Meloni
Si è tenuta oggi pomeriggio a Palazzo Chigi una riunione presieduta dal Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, alla presenza del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del ministro degli Esteri, Antonio Tajani, del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, e del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano. Oggetto dell’incontro, fare il punto sul sistema carcerario che rappresenta un tema molto sensibile per il Governo.
“Ho prospettato al Presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario. Su questo tema chiederò un incontro al Presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio Superiore della Magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del Ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza“, ha dichiarato il Ministro Nordio.
Circa l’elevato numero di detenuti stranieri, il Ministro Nordio ha confermato “l’impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l’esecuzione della pena nei Paesi d’origine”.
“Auspico che l’opposizione, invece di polemizzare su posizioni sedimentate nei decenni, possa collaborare fattivamente per rendere più veloce questo percorso che riguarda, sia a livello normativo che organizzativo, la modifica della custodia cautelare necessaria per evitare la carcerazione ingiustificata, ma soprattutto per affermare la detenzione differenziata dei tossicodipendenti presso le comunità di recupero“, ha concluso il Ministro.
Archiviazione per l’ex consigliere regionale De Pascale – L’ex alto ufficiale: ” Ho riposto fiducia nella magistratura”
Archiviazione per l’ex consigliere regionale De Pascale
L’ex alto ufficiale: ” Ho riposto fiducia nella magistratura”
NAPOLI, 06 AGO – “Avevo riposto fiducia nella magistratura, con serenità. Ero sicuro del mio operato, sempre ispirato alla correttezza, all’onestà, al rispetto di tutti ed alla profonda dedizione al lavoro per il bene dei cittadini e del territorio della Campania. Così come è stato nei passati quarantadue anni di onorato servizio nell’Esercito, in Italia e nelle missioni internazionali.” A parlare è l’ex consigliere regionale della Campania, Carmine De Pascale, approdato in Regione nel 2015 dopo una lunga e prestigiosa carriera militare raggiungendo il grado di generale di corpo d’armata dell’Esercito Italiano. De Pascale aveva ricevuto un avviso di garanzia per traffico di influenze, in relazione alla sua attività di consigliere regionale, nell’ambito di un’ inchiesta focalizzata su Torre Annunziata per fatti risalenti al 2020. La sua posizione, fa sapere, dopo quattro anni di indagini è stata archiviata. “Non posso non ringraziare tutti coloro che con immutati sentimenti hanno continuato ad avere fiducia nella mia persona, convinti – come me – che la Giustizia avrebbe fatto il suo corso, e così è stato. Il tempo è galantuomo!”, aggiunge De Pascale. Originario di Mercato San Severino, nel Salernitano, nella sua lunga carriera nell’Esercito Italiano, De Pascale ha ricoperto importanti incarichi di comando sia all’estero che in Italia. E’ stato tra l’altro comandante della Brigata bersaglieri ‘Garibaldi’ di Caserta e impiegato a Nassirya, quale Comandante dell’italian Joint Task Force Iraq durante l’operazione Antica Babilonia. Successivamente consigliere Militare e Addetto per la Difesa presso la Rappresentanza Permanente d’Italia in seno all’Unione Europea, a Bruxelles. E poi nel 2014 Comandante del 2° Comando delle Forze di Difesa (Forze Operative del centro-sud Italia) di San Giorgio a Cremano (Na). “Anche durante la mia attività di consigliere regionale – dice De Pascale – mi sono sempre speso solo al servizio dell’istituzione e delle fasce più deboli”. In consiglio è stato promotore di diverse iniziative legislative tra cui quella per l’istituzione del ‘Premio Nassirya’ (che è un riconoscimento per gli operatori delle forze dell’ordine che si distinguono nella lotta alla criminalità sul territorio regionale). E ancora: è stato promotore delle leggi regionali sulla tutela e il benessere degli animali di affezione e dell’istituzione di un fondo regionale a favore delle vittime innocenti della criminalità.