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Chiude il sipario sugli europei. Spagna meritatamente Campione d’Europa 

di Luca Muratgia.

Termina con il trionfo della Spagna la kermesse di Germania 2024, gli iberici si aggiudicano con merito il loro quarto titolo risultando così la nazionale più vincente nella competizione. La conquista dell’ambita coppa, giunge al termine di un torneo che ha notevolmente deluso le aspettative, offrendo poco spettacolo, e mostrando, tendenzialmente, un evidente livellamento verso il basso. È parso un europeo privo di stelle, privo di acuti e dove i giocatori più rappresentativi, quelli che avrebbero dovuto fare la differenza, Mbappe e Bellingham su tutti, sono clamorosamente mancati. La vittoria delle furie rosse, seppur sofferta in taluni frangenti, non è altro che la risultante di una molteplicità di fattori, tutti convergenti verso una politica calcistica che ha mirato, a livello nazionale, alla valorizzazione di giovani talenti, sugli investimenti sui vivai e sulla crescita serena dei campioni locali, rinunciando, con cognizione di causa, all’invasione incontrollata di calciatori stranieri spesso di qualità scadente. Un esempio virtuoso da seguire insomma, soprattutto per l’Italia che ha disputato uno dei peggiori europei della sua storia, un percorso straziante figlio di una politica gestionale del calcio nostrano da dimenticare è completamente asservita agli interessi economici delle squadre di club sostanzialmente divergenti da quelli della nazionale. La finale contro l’Inghilterra, giunta in finale apportando del tabellone favorevole, è stata comunque una partita equilibrata, in bilico fino alla fine e vinta per 2-1 dalla Spagna con tanto di salvataggio sulla linea nei minuti finali giusto per conferire maggiore suspence al match. Come largamente anticipato però, gli iberici hanno meritato ampiamente soprattutto in considerazione del difficoltoso percorso intrapreso con vittorie contro compagini seriamente candidate alla vittoria finale, Germania e Francia su tutte. Finisce probabilmente il percorso internazionale di grandi campioni del passato come Cristiano Ronaldo, kane, Kroos e Lewandosky che presumibilmente lasceranno le rispettive nazionali per ovvie ragioni anagrafiche.

Juve Stabia in ritiro a Telese Terme. Langella consegna al sindaco Caporaso la maglia numero uno

La Società Sportiva Juve Stabia, neo promossa in serie B, ha iniziato il mini ritiro a Telese Terme. Ieri allo Stadio Comunale Cesare Alterio di Telese il secondo giorno di allenamenti per gli uomini di Pagliuca. E sempre ieri è arrivato nella città termale anche il presidente Andrea Langella, il quale ha voluto consegnare la maglia numero 1 al sindaco Giovanni Caporaso. 

“Sono felice ed emozionato – ha dichiarato il sindaco di Telese, Caporaso -. Custodirò gelosamente questa maglia, ringrazio il presidente per aver scelto la nostra città e spero con tutto il cuore che Telese porti fortuna alla Juve Stabia. Per noi – ha aggiunto – non poteva esserci modo migliore per inaugurare lo stadio rimesso completamente a nuovo dopo di aver tagliato il nastro, appena una settimana fa, con il presidente De Laurentiis. Forza Juve Stabia!”.

“Voglio dire il mio grazie alla comunità di Telese e all’amministrazione comunale, in primis al sindaco che ci ha accolto a braccia aperte – ha detto Langella -, ho sempre apprezzato questa località, oggi grazie anche alla calorosa accoglienza che abbiamo ricevuto non posso che apprezzarla ancora di più. Spero che riusciremo a regalare delle soddisfazioni anche a Telese con le nostre prestazioni nella stagione 2024-2025”.

 

Inizierà a Bari il campionato di serie B della Juve Stabia, che debutterà nella settimana del 16 agosto allo stadio San Nicola per poi far tappa, una settimana dopo, al Ceravolo per affrontare il Catanzaro dell’ex Fabio Caserta. Ai sorteggi ha partecipato anche il presidente Langella.

“Da poche ore sto tornando da La Spezia dove c’è stata la bellissima kermesse del sorteggio del calendario della serie B – ha raccontato -. Avevamo fatto delle richieste motivate dalla necessità di adeguare il nostro impianto, siamo stati accontentati e disputeremo le prime due partite fuori casa. Ringrazio anche il sindaco di Castellammare che si è attivato fin dal primo giorno per noi.

Certo non sarà una partita facile, proprio la prima – ha aggiunto Langella -, il Bari è una squadra importante, una piazza importante e quest’anno punterà ai piani alti della classifica. Ma sappiamo che è un campionato tosto, impegnativo, variegato, noi faremo il nostro lavoro al meglio come abbiamo sempre fatto, consapevoli che l’obiettivo principale è restare in B. Dopo 4 anni siamo riusciti a ritornarci e vogliamo starci, presenti e vivi. Anzi, faccio una promessa: se raggiungiamo questo obiettivo sicuramente torneremo a Telese anche il prossimo anno”.

Tutto come previsto. Tutte le favorite accedono alle semifinali fatta eccezione della Germania

di Luca Muratgia.

L’Europeo di Germania 2024 volge al termine e, nonostante le difficoltà, la fatica e l’equilibrio dei quarti di finale, tutte le squadre pronosticate come ipotetiche vincitrici della competizione, accedono alle semifinali. Gli unici che alla vigilia venivano dati come papabili alla vittoria finale e che invece hanno visto interrompere bruscamente il proprio percorso ai quarti di finale, sono stati proprio i padroni di casa della Germania, i quali, sono usciti non tanto per demeriti propri, ma per le strane e discutibili alchimie del calendario che li ha visti competere nella parte alta del tabellone, al cospetto di una Spagna che, almeno fino ad ora, sembra la compagine più meritevole, per qualità del gioco e per individualità di rilievo, di vincere l’ambito trofeo. Proprio il tabellone è risultato decisivo negli accoppiamenti con la parte alta molto impegnativa e con sfide importanti che avrebbero potuto rappresentare scenari degni di una finale; basti pensare che tra Spagna Germania Francia e Portogallo, solo una ne uscirà vincitrice e avrà accesso alla finale di Berlino ed una parte bassa, evidentemente più abbordabile con Inghilterra, Svizzera, Olanda e Turchia a giocarsi l’accesso alle semifinali. Lo spettacolo offerto è stato caratterizzato da grande equilibrio se si considera che tre partite su quattro, nei quarti di finale appunto, hanno avuto bisogno dell’extratime per sentenziare la semifinalista. Le semifinali si disputeranno martedì 9 luglio tra Francia-Spagna e Inghilterra-Olanda con i tulipani a godere del titolo di vera sorpresa del torneo e che proprio contro gli inglesi (gli incompleti per antonomasia), potrebbero realizzare l’impresa di una finale assolutamente impensabile alla vigilia. Francia-Spagna invece, rappresenta una vera e propria finale anticipata con gli iberici al momento leggermente favoriti e che fino ad ora hanno impressionato per la manifesta superiorità sugli avversari incontrati.

Che umiliazione! Italia sbattuta fuori dalla Svizzera. Azzurri indecorosi

di Luca Muratgia.

Niente da fare, come ampiamente preventivabile, il cammino dell’Italia nell’europeo in Germania, si interrompe bruscamente agli ottavi di finale contro la Svizzera. Azzurri senza attenuanti, squadra inguardabile, dominati, sovrastati in lungo ed in largo da una compagine dignitosa, non squadroni come la Francia, la Spagna o la Germania, ma contro una squadra normale, che ha dettato legge dall’inizio alla fine della contesa. L’Italia non c’è, non c’è mai stata in questo europeo, qualificatasi fortunosamente con il miracolo di Zaccagni di cui si è già ampiamente disquisito, era prevedibile che questa squadra, con questo giocatori e con questa idea di gioco non sarebbe andata lontano. Eppure alla vigilia gli uomini guidati da Spalletti erano stati addirittura etichettati come favoriti dalla stampa nazionale e internazionale nonché dai vari opinionisti sparsi un po’ ovunque, a vario titolo, nelle tv libere o a pagamento.
Sin dai primi minuti del match è apparso subito chiaro però che i sopra citati pronostici formulati apparivano tutt’altro che attendibili. Non c’è mai stata partita, squadra messa sotto sul piano del gioco, sul piano atletico e caratteriale, incapace di reagire alle due sberle, una per tempo, che gli elvetici hanno rifilato senza apparire mai seriamente in difficoltà. Una pagina vergognosa per questa nazionale che mai, nella sua gloriosa storia, era apparsa tanto sottomessa ad una nazionale di seconda o terza fascia.
Si è già ampiamente disquisito sulla carenza di materiale umano, delle politiche relative ai settori giovanili, sulle problematiche nell’individuazione di giovani di valore da inserire nei club di prima fascia; ma qui c’è dell’altro, sarebbe riduttivo individuare le cause di questo ennesimo fallimento alle sopra riportate argomentazioni. Questa rosa, al netto dei limiti e delle indiscutibili carenze, non merita simili umilianti figure ed appare inevitabile che vengano messe in discussione molte, troppe scelte tecniche che hanno palesemente contribuito a determinare il calvario di questo europeo. Le scelte operate da Spalletti, risultati alla mano, appaiono, anche al più disinteressato dei tifosi, cervellotiche e poco comprensibili a cominciare dalla scelta dei giocatori. Non si comprende ad esempio la scelta di portare agli europei un giocatore come Fagioli, assente dal calcio che conta e dal clima agonistico da moltissimo tempo, per altro a causa di una squalifica maturata per calcio scommesse. Non si comprende, inoltre, la scelta di lasciare a casa giocatori come Orsolini e Politano che hanno dimostrato, nell’ultimo campionato grande qualità e che probabilmente hanno disputato, almeno fino ad ora, la migliore stagione delle rispettive carriere e che avrebbero fornito un contributo essenziale per la nazionale nell’ambito di questo europeo. Molti giocatori come hanno del resto dimostrato sul campo, non meritavano di disputare partite da titolari a cominciare da Di Lorenzo, apparso fuori forma fisica e mentale mentre al suo posto avrebbe sicuramente meritato qualche chance Bellanova, apparso pimpante in campionato e voglioso di mettersi in luce. Questa squadra, inoltre, è apparsa evidentemente molle, debole da un punto di vista caratteriale, lacunosa sotto l’aspetto mentale. La preparazione atletica è stata un altro aspetto caratterizzante il percorso azzurro, squadra stanca, sempre in ritardo sulle seconde palle, e con reparti slegati. La fragilità è emersa anche sotto l’aspetto tattico con una indecisione sul modulo da adottare che ha avuto l’effetto di creare una confusione deleteria nella testa e nelle gambe dei giocatori.
Dalla conferenza stampa di Gravina e lo stesso Spalletti, a seguito della debacle contro gli elvetici, è stata confermata in maniera inequivocabile, la fiducia al CT ma dovrà ovviamente cambiare registro altrimenti, in queste condizioni, il rischio di mancare al terzo mondiale consecutivo, appare una eventualità tutt’altro che remota.

Incontro De Laurentiis-Kvara, verso rinnovo contratto

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha effettuato oggi un blitz in Germania, dove la Georgia sta giocando gli Europei, per un primo incontro con Kvitcha Kvaratskhelia, l’attaccante che il club azzurro vuole tenere.

Il patron degli azzurri ha risposto in prima persona alla richiesta netta del nuovo allenatore Antonio Conte, che nella sua conversazione prima della firma ha preteso la permanenza del fantasista georgiano. De Laurentiis è andato a Dusseldorf, si apprende, insieme al ds Manna e all’ad del club Chiavelli: i tre hanno avuto un primo dialogo diretto con Kvaratskhelia, parlandogli del rinnovo del contratto e ottenendo una prima disponibilità del giocatore. L’idea del club azzurro è di aumentare notevolmente il suo ingaggio attuale di 1,7 milioni a stagione e fissare probabilmente anche una clausola di rescissione, molto alta, che potrebbe aprire per il futuro un mercato su Kvaratskhelia con grandi offerte. Ora il prossimo passo per il club sarà convincere Di Lorenzo a rimanere in maglia azzurra, considerato incedibile da Conte insieme a Lobotka e Anguissa. Intanto il club azzurro ha ufficializzato il programma della squadra a Dimaro in Trentino, prima parte del ritiro estivo che comincerà l’11 luglio fino al 24. Il 13 luglio ci sarà la prima conferenza stampa di Conte dopo gli allenamenti, poi sono previste conferenze stampa di calciatori e due amichevoli, una il 16 luglio e una il 20 luglio con squadre ancora da definire. Domani Aurelio De Laurentiis parteciperà alla inaugurazione di uno stadio a Telese Terme, in provincia di Benevento, dove ad attenderlo ci saranno tanti tifosi sanniti e il locale club Napoli, tra i più attivi della regione.

Aurelio De Laurentiis a Telese Terme per inaugurare lo stadio comunale

Domani sarà una giornata speciale per i tanti tifosi del Napoli della valle telesina e del Sannio. Infatti alle 17 arriverà Aurelio De Laurentiis per inaugurare il locale stadio dopo i lavori di ristrutturazione necessari per rimettere a nuovo l’impianto dopo anni di impraticabilità.

Insieme al presidente della Società Calcio Napoli e di Filmauro, Aurelio De Laurentiis, ci saranno il presidente dell’Unione Industriale di Napoli, Costanzo Jannotti Pecci e il sindaco di Telese Terme, Giovanni Caporaso.

Alle ore 17 il taglio del nastro e, poi, all’interno dell’impianto l’incontro con il numero uno del calcio Napoli.

Dopo la attesa presentazione del nuovo allenatore Antonio Conte che si è svolta ieri a Napoli, quella di domani sarà la prima uscita pubblica del patron azzurro. Sarà interessante scoprire se avrà nuove notizie per i tifosi, soprattutto dopo aver incontrato l’agente di Kvaratskhelia in Germania.

Per i tifosi che vorranno assistere all’evento è stata predisposta la tribunetta centrale dello stadio.

Seguirà, alle 18.30 la Santa Messa officiata da S.E. il Vescovo della diocesi, Mons. Giuseppe Mazzafaro, con la consegna da parte del sindaco Giovanni Caporaso delle chiavi della città al Santo Patrono “Santo Stefano”.

Miracolati! Zaccagni ci porta agli ottavi al ‘98

di Luca Muratgia.

L’Italia, con un’indicibile fatica, guadagna il pass per gli ottavi al termine di una rocambolesca partita contro la Croazia. Gli azzurri partivano dal vantaggio dei due risultati su tre contro una compagine che, dopo i fasti dell’ultimo decennio, si trova ormai a fine ciclo con i vari Brozovic, Peresic, Kovacic e soprattutto Modric, vicini al passo d’addio. L’Italia era reduce però da una sconcertante sconfitta contro la Spagna dove la prestazione offerta, avrebbe ingenerato giustificate preoccupazioni sul prosieguo della manifestazione, anche al più inguaribile degli ottimisti. Ad essere preoccupato, a quanto pare, è stato pure il CT Spalletti che, in vista della sfida decisiva, da dentro o fuori contro la formazione dalmata, ha optato per un sostanziale cambiamento negli uomini e nel modulo, cercando di rinforzare la fase difensiva con una difesa a tre e rinfoltendo il centrocampo. Anche in attacco si assiste ad un sostanziale rimpasto con due attaccanti di ruolo, Raspadori e Retegui, in sostituzione del deludente Scamacca. L’Italia riesce a trovare un equilibrio maggiore rispetto alla precedente partita, al netto del valore degli avversari, riesce quantomeno a rendersi pericolosa in un paio di situazioni e alla fine di in soporifero primo tempo, Donnarumma è costretto ad intervenire solo su un tiro a giro dalla distanza mentre ben più pericoloso risulta l’inzuccata di Bastoni che chiama il portiere Livakovic ad un intervento miracoloso. Nella seconda frazione di gioco la Croazia incalza, consapevole della necessità dei tre punti per il superamento del turno. La svolta potrebbe arrivare al ‘54 quando l’arbitro olandese Makkelie concede un calcio di rigore a seguito di un netto fallo di mano di Frattesi attenzionato dal VAR. Donnarumma ipnotizza Modric disinnescando il tiro dagli undici metri del capitano croato ma l’esultanza del popolo azzurro dura poco perché dopo appena due minuti lo stesso Modric ribadisce in rete un’altra respinta miracolosa del portierone stabiese con la retroguardia azzurra apparsa nella circostanza decisamente inguardabile. Gli spettri di una drammatica eliminazione appaiono cupi all’orizzonte, Spalletti tenta la mossa della disperazione inserendo un attaccante di peso come Scamacca al posto del solito, impalpabile Raspadori al fianco di Retegui e due esterni d’attacco di ruolo come Chiesa e Zaccagni. Nonostante le novità proposte dal tecnico di Certaldo, gli azzurri stentano a rendersi pericolosi e l’andamento del match sembra ormai orientato all’ennesima disfatta. Ma al ‘98 a circa 15 secondi dal triplice fischio finale dell’arbitro, un’azione caparbia di Calafiori, libera Zaccagni che di destro, con un tiro a giro da fenomeno indovina il gol della qualificazione che ormai sembrava irrimediabilmente fallita. Il pareggio ottenuto consente all’Italia di qualificarsi agli ottavi di finale contro la Svizzera sabato 29 giugno alle ore 18. Non sarà semplice per l’Italia il passaggio del turno, soprattutto per QUESTA Italia perché gli elvetici hanno dimostrato, nel loro girone, di riuscire a tenere testa ai padroni di casa della Germania che, a loro volta, sono riusciti a pareggiare in extremis a dimostrazione del fatto che sarà un ottavo di finale tutt’altro che abbordabile.

Piccola Italia. Surclassati dalla Spagna. Ora serve fare risultato con la Croazia

di Luca Muratgia.

L’Italia non si desta e, nella seconda giornata dell’europeo, si lascia umiliare dalla Spagna molto più di quanto non dica il risultato. Troppo netto il divario tra le due compagini, con una Spagna ricca di giocatori di qualità e di talento che domina in lungo e in largo e mantiene dall’inizio alla fine l’assoluto controllo del match. L’Italia resiste, cerca di contenere il pressing mortifero degli Iberici ma alla fine cede per uno sfortunato autogol di Calafiori e che solo grazie a Donnarumma, evita il tracollo. A nulla sono serviti i poteri taumaturgici di mister Spalletti che, per quanto possa imprimere, istruire e motivare, non ha facoltà di friggere il pesce con l’acqua quando il materiale umano risulta, con tutto il rispetto, tanto carente. L’Italia possiede una rosa di giocatori appena accettabili, in alcuni singoli anche discreti ma che mai avrebbero avuto la fortuna di indossare la maglia azzurra della nazionale in altre epoche storiche con la presenza di elementi di ben altra caratura. Non si tratta di apparire eccessivamente pretenziosi, non si rimpiangono mostri sacri come Baggio o Totti, giocatori capaci, in talune circostanze, di riuscire a vincere le partite da soli, sarebbe già tanto possedere in rosa i vari Di Natale, Quagliarella o Miccoli e senza giocatori ALMENO di questa caratura, diventerà sempre più improbabile intraprendere percorsi dignitosi. Le cause che hanno portato a tale depauperamento di risorse umane e tecniche vanno ricercate nella politica gestionale del calcio in Italia già da molti, troppi anni. Discussioni e dibattiti al riguardo si sono sprecati fino ormai a diventare ormai inflazionati che vanno dagli scarsi investimenti nel settore giovanile, alla eccessiva presenza di stranieri nelle rose delle squadre di club. Dalla scarsa fiducia nei giovani, che non di rado vengono costretti ad una gavetta che poi alla fine disintegra qualsiasi chance di una carriera di discreto livello ai prezzi dei giovani italiani che risultano talmente altie poco competitivi da invitare i club a puntare su stranieri più a buon mercato ma di modesta qualità. Insomma i risultati sono quelli palesati nella partita di ieri dove la Spagna, che invece punta molto sui giovani e li mette nelle migliori condizioni per crescere e per esprimere al meglio le loro qualità, ha già archiviato in anticipo la pratica qualificazione.
Per il momento nulla è seriamente compromesso ma occorrerà almeno un pareggio nell’ultima giornata contro la Croazia per staccare il biglietto per gli ottavi di finale. Occorrerà dunque un altro risultato, ma soprattutto un’altra Italia perché quella vista ieri alla Schalke Arena di Gelsenkirchen rischia un’altra figuraccia e con essa l’eliminazione dal torneo.

Parte l’Europeo. L’Italia c’è, può dire la sua

di Luca Muratgia.

Con i campionati nazionali fermi, a tenere banco è l’europeo in Germania che vede ai nastri di partenza i padroni di casa favoriti insieme alla Francia e alla Spagna. I tedeschi, si sono infatti resi protagonisti di un inizio col botto travolgendo la malcapitata Scozia con un rotondo 5-1. I teutonici hanno da subito chiarito che per la vittoria finale intendono proporsi seriamente sfruttando anche il fattore campo.
L’Italia guidata da Spalletti, pur non comparendo tra le favorite, ha la possibilità di disputare un ottimo europeo contando soprattutto sull’aspetto “umano”, motivazionale e caratteriale con il tecnico di Certaldo rinomato per le sue qualità “psicologiche” che lo hanno reso uno dei tecnici più carismatici dell’intero panorama calcistico mondiale, soprattutto a seguito dello storico scudetto conquistato appena un anno fa a Napoli. È anche vero che il materiale umano a disposizione risulta particolarmente limitato ed imparagonabile con altri periodi storici dove gli azzurri si fregiavano di annoverare tra le proprie fila giocatori di livello mondiale. La prima uscita ha visto la nostra nazionale esordire con una vittoria, sia pur risicata, che lascia in moderato ottimismo su il prosieguo della kermesse, considerando anche il valore dell’avversario. Un’Albania che comunque annovera tra le proprie fila giocatori di discreto livello alcuni dei quali, tra l’altro, protagonisti anche nel campionato italiano. L’unico obiettivo era comunque vincere considerando che, contro le altre squadre del girone, la Croazia e la Spagna, sarà compito ben più arduo racimolare punti importanti in chiave qualificazione. La partita si è decisa nei primissimi minuti di gioco con un inizio da incubo per gli azzurri che hanno concesso il vantaggio a Bahirami dopo appena 35 secondi di gioco per una gentile concessione di un disattento Di Marco. Il pareggio di Bastoni di testa su un assist al bacio di Pellegrini dopo appena tre minuti e la rete del vantaggio realizzata da Barella al quarto d’ora, archiviano la pratica. Dopo é solo attesa con qualche occasione da rete sprecata laddove risultava invece indispensabile sigillare il risultato al fine di vivere in finale di partita meno adrenalinico e più sereno e qualche occasione di troppo concessa con Donnarumma che salva il risultato in almeno un paio di circostanze. Sarà ora indispensabile verificare la bontà delle ambizioni italiche contro compagini francamente più impegnative, già la partita contro la Spagna di giovedì 20, costituirà un esame probante in grado di chiarire quanta strada potranno percorrere gli azzurri e se potranno eventualmente, recitare un ruolo da protagonisti.

Vela, approda a Sapri il Campionato Italiano Master

Dal 14 al 16 giugno nella Città della Spigolatrice protagonista la classe ILCA, in acqua anche il sindaco di Sapri Antonio Gentile
 
Il Campionato Italiano Master di Vela, riservato alla classe ILCA, torna nel Cilento. Sarà la splendida Baia di Sapri, nel Golfo di Policastro, ad ospitare nel prossimo weekend, dal 14 al 16 giugno, oltre 100 velisti per un appuntamento sportivo, previsto annualmente nel calendario velico nazionale FIV, dedicato ad una classe velica monotipo, tra le più diffuse a livello mondiale, che ogni anno vede la partecipazione di oltre 100 atleti della categoria master, provenienti dai principali circoli velici italiani.
Palermo (2020), Rimini (2021), Agropoli (2022) e Marsala (2023) sono alcune delle località che hanno ospitato la flotta italiana ILCA master negli ultimi anni. A Sapri le classi in gara saranno ILCA 7 e ILCA 6, maschile e femminile. Tra i partecipanti d’eccezione alla regata ci sarà anche il sindaco di Sapri, Antonio Gentile, da sempre appassionato velista, che sarà di scena nella classe ILCA 6.
La manifestazione è organizzata dal Circolo Nautico Sapri, anno di fondazione 1973, con il coordinamento del Comitato V Zona della Federazione Italiana Vela e dell’Associazione di classe ILCA Italia e con un progetto organizzativo che ha coinvolto sin dall’inizio il Comune di Sapri, pronto a ricevere il titolo di “Città della vela e del mare”, progetto della Federvela Campania ideato con i circoli organizzatori di eventi nazionali ed internazionali per valorizzare il mare e la costa campana. La manifestazione gode dei patrocini, oltre che del Comune di Sapri, della Regione Campania, del Flag “I porti di Velia”, della Proloco Sapri e di Confesercenti Salerno e  del coinvolgimento del Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP che fornirà mozzarella di bufala campana nei momenti di ristoro dedicati agli atleti
Quest’anno la bandiera “Città della vela e del mare” sventolerà, quindi, su Sapri che insieme a  Sorrento, Napoli, Salerno, Torre del Greco, Torre Annunziata, Forio di Ischia e Agropoli, garantiranno oltre 3000 presenze tra atleti, tecnici, accompagnatori e dirigenti sportivi in occasione delle regate in calendario.
Sono previste 8 prove con un massimo di 3 al giorno venerdì e sabato e di due prove nella giornata di domenica su un percorso quadrilatero realizzato nello specchio d’acqua antistante la baia saprese.
La prima regata è prevista per venerdì 14 giugno alle 12 con il primo segnale di avviso di giornata. Si procederà con lo stesso programma nelle giornate di sabato 15 giugno e domenica 16 giugno, quando si terranno anche le premiazioni finali.
“Il Campionato Italiano ILCA Master a Sapri rappresenta un’occasione importante per ampliare le capacità organizzative dei circoli affiliati campani e la scelta di Sapri premia un circolo che in più occasioni ospitato eventi nazionali di rilievo ed ora è pronto per lanciare nuove sfide. La partecipazione attiva dell’Amministrazione Comunale di Sapri al progetto ‘Città della Vela e del Mare’ è un incentivo per il mondo sportivo, importante per promuovere l’organizzazione dei grandi eventi legati al mare e per fare rete con le altre città costiere della Campania” afferma il presidente della Federvela Campania, Francesco Lo Schiavo.
“Una tre giorni di vela nazionale nel Golfo di Sapri è un bellissimo riconoscimento per una città ormai riconosciuta come ‘Città della Vela e del Mare’. Questo evento è un omaggio alla lunga tradizione velistica di Sapri e ai cinquant’anni di attività del Circolo Nautico Sapri, che ha avvicinato tanti giovani a questo fantastico sport. Ringrazio la V Zona FIV e il presidente Lo Schiavo per aver fortemente creduto in Sapri e il Circolo Nautico Sapri per il lavoro che sta svolgendo. Dopo tanti anni, torniamo a ospitare regate di grande rilevanza nazionale, e la classe ILCA, una delle più tecniche e prestigiose, ne è la testimonianza” aggiunge il sindaco di Sapri, Antonio Gentile.
“È una sfida veramente importante e un grande onore l’incarico ricevuto dalla Federazione Italiana Vela e dall’Associazione di Classe ILCA ed un  grazie particolare al Comitato V ZONA che ha fortemente voluto che il Circolo Nautico Sapri tornasse alle sue meravigliose origini ospitando grandi eventi velistici. La nostra baia è perfetta per questo tipo di manifestazioni, e abbiamo messo cuore, anima e preparazione per organizzare al meglio questa importante edizione del Campionato Italiano Master ILCA. Abbiamo realizzato tutte le infrastrutture necessarie e curato ogni dettaglio organizzativo per garantire un evento di alto livello. La collaborazione con tutte le strutture locali, l’Amministrazione comunale e la Capitaneria di Porto Guardia Costiera è stata incessante e quotidiana e siamo sicuri di poter vivere una splendida tre giorni” conclude il presidente del Circolo Nautico Sapri, Leonardo Pascarella.