Duchesca: sorpreso con merce contraffatta, arrestato.

Stamattina gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale, durante il servizio di controllo del territorio, hanno notato in piazza Mancini un uomo con delle buste in mano che, alla loro vista, ha tentato di eludere il controllo entrando frettolosamente in un palazzo di vico VI Duchesca.
I poliziotti lo hanno raggiunto e, dopo una colluttazione, bloccato nell’androne dello stabile; inoltre, hanno rinvenuto nei sacchi diversi capi di abbigliamento recanti marchi contraffatti di note “griffe” per un totale di 284 indumenti che sono stati sequestrati.
Ibrahim Mbaye, 22enne senegalese con precedenti di polizia e irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato per resistenza a Pubblico Ufficiale nonché denunciato per ricettazione, contraffazione e introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato.

Capodimonte: sequestrato carburante di provenienza illecita. Denunciate sei persone.

Ieri mattina gli agenti del Commissariato San Carlo Arena, nel transitare in via Miano, hanno notato quattro persone intente a sversare del carburante nella cisterna interrata di un distributore attraverso un tubo di gomma collegato ad un serbatoio occultato in un furgone.
I poliziotti le hanno fermate mentre un complice, a bordo di un’auto, ha tentato di allontanarsi per eludere il controllo ma, grazie all’intervento di due volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale, è stato bloccato; inoltre, poco dopo, è sopraggiunto il titolare della stazione di servizio e gli operatori hanno accertato che il prodotto petrolifero era sprovvisto di idonea documentazione di accompagnamento.
I sei uomini, napoletani tra i 26 e i 68 anni di cui cinque con precedenti di polizia, sono stati denunciati per contrabbando di carburante e mancato pagamento dell’accisa su oli minerali; infine, l’impianto di distribuzione, il veicolo e il serbatoio con 3600 litri di carburante sono stati sottoposti a sequestro.

Rione Berlingieri: arrestato uno spacciatore.

Ieri pomeriggio gli agenti del Commissariato Secondigliano, durante un servizio di contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, hanno notato in via De Pinedo un uomo a bordo di uno scooter che ha consegnato un involucro ad una persona in cambio di una banconota.
I poliziotti hanno bloccato lo spacciatore trovandolo in possesso di 16 involucri contenenti 8 grammi circa di cocaina e di 305 euro, mentre l’acquirente si è dato alla fuga.
Daniele Romano, 25enne napoletano con precedenti di polizia, è stato arrestato per spaccio e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Stamattina, inoltre, con il supporto degli equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Campania e dell’Unità  Cinofila dell’Ufficio Prevenzione Generale, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio a Secondigliano e San Pietro a Patierno.
Nel corso dell’attività sono state identificate 53 persone, di cui 27 con precedenti di polizia, e controllati 21 veicoli.

GIUGLIANO IN CAMPANIA: Carabinieri arrestano 3 persone per tentata estorsione

Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Giugliano in Campania e della Stazione di Varcaturo hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Tribunale di Napoli, nei confronti di LAMA Salvatore, PICCOLO Salvatore e LAMA Gianni Maria, rispettivamente 61, 48 e 27 anni, tutti residenti a Giugliano in Campania.
I tre sono ritenuti gravemente indiziati del reato di tentata estorsione aggravata dalle modalità e finalità mafiose commesso ai danni di un imprenditore della zona impegnato nel campo pubblicitario.
Secondo quanto raccolto nel corso dell’attività investigativa, gli indagati si sarebbero resi protagonisti di plurimi episodi estorsivi conseguenti ad un prestito in denaro con tassi usurai concesso alla vittima circa 20 anni fa.
E’ stato lo stesso imprenditore a rivolgersi ai carabinieri denunciando che, nell’estate del 2000, a causa di difficoltà economiche, era stato costretto a contrarre con il LAMA un debito di 50 milioni di lire, restituendo, nel giro di pochi mesi, la somma di 80 milioni.
Successivamente, a partire dal 2017, hanno avuto inizio le intimidazioni affinché consegnasse al LAMA una somma di denaro corrispondente a 100 milioni di lire, utilizzando come pretesto il prestito già onorato.
Al rifiuto dell’imprenditore, in maniera reiterata ed in diverse circostanze, i tre indagati, anche evocando la prossima scarcerazione di esponenti di rilevo del clan MALLARDO, gli hanno rivolto continue richieste di denaro con minacce di morte.