GUARDIA DI FINANZA NAPOLI. OMESSO VERSAMENTO DI RITENUTE NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI. SEQUESTRATI BENI PER 600.000 EURO A SOCIETA’ OPERANTE NEL SETTORE DELLA LAVORAZIONE DI FRUTTA E ORTAGGI.

Il Gruppo della Guardia di Finanza di Torre Annunziata ha dato
esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo finalizzato alla
confisca, per un importo di oltre 600.000 euro, emesso dal Giudice
per le Indagini Preliminari del Tribunale di Torre Annunziata su
conforme richiesta della Procura della Repubblica di Torre
Annunziata, nei confronti di una società operante nel settore della
lavorazione di frutta e ortaggi, con sede in Sant’Antonio Abate (NA).
A carico della società e del suo rappresentante legale pro tempore
sono stati sequestrati 406.000 euro di somme liquide giacenti su
diversi conti correnti e quote societarie per circa 200.000.
Il provvedimento ablativo è il portato degli accertamenti di natura
economico-finanziaria svolti dalla Compagnia della Guardia di
Finanza di Castellammare di Stabia su delega della Procura della
Repubblica di Torre Annunziata, avviati a seguito di un’attività
ispettiva di carattere fiscale che ha permesso di accertare che la
società destinataria del sequestro ha omesso il versamento di
ritenute operate nei confronti dei propri dipendenti per un
ammontare pari allo stesso importo sequestrato, commettendo il
reato previsto dall’articolo 10-bis del Decreto Legislativo 10 marzo
2000, nr. 74.
La condotta illecita, oltre all’indebito risparmio d’imposta, ha
consentito alla società di collocarsi sul mercato in una posizione di
assoluto rilievo e di privilegio nello specifico settore commerciale
provocando effetti distorsivi sulla concorrenza, particolarmente
dannosi nell’attuale periodo di crisi economica

GUARDIA DI FINANZA NAPOLI: OPERAZIONE “SAFE MASK”. TOLTI DAL MERCATO 143.000 DISPOSITIVI SANITARI CONTRAFFATTI E NON SICURI. 14 LE SANZIONI FRA DENUNCE ALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA E SEGNALAZIONI ALLA CAMERA DI COMMERCIO.

Il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli ha sottoposto a
sequestro, nel corso di distinti e contestuali accessi ispettivi operati su tutta l’area
metropolitana, 143.000 articoli sanitari contraffatti e non sicuri, tra mascherine,
visiere, guanti, privi delle certificazioni minime di sicurezza e di indicazioni per il
consumatore, quali l’importatore, il produttore e la descrizione delle caratteristiche
in lingua italiana.
In particolare, nel capoluogo sono state sequestrate, in due empori cinesi della
zona industriale, oltre 100.000 tra mascherine chirurgiche, visiere, termometri e
saturimetri non a norma, privi di marchio o con falso marchio di conformità CE.
In provincia, tra San Giorgio a Cremano ed Ercolano, sequestrati oltre 16.700 tra
mascherine e guanti in lattice privi di informazioni in lingua italiana in negozi di
casalinghi gestiti da cittadini cinesi e presso un disegnatore grafico.
A Marigliano, ad Acerra, a Torre del Greco e a Forio sequestrate oltre 5600
mascherine pseudo protettive prive delle indicazioni obbligatorie e con falso
marchio CE presso quattro negozi di articoli per la casa.
Anche tra Castellammare di Stabia, Pompei, Giugliano in Campania e Villaricca
sequestrate, in quattro negozi gestiti da cittadini di origine cinese, 12.200 tra
mascherine monouso e visiere con indicazioni esclusivamente in lingua cinese e
con falso marchio CE.
Denunciati nel complesso all’Autorità Giudiziaria per ricettazione e commercio di
prodotti falsi 7 soggetti, sia italiani che stranieri, e segnalati altri 7 alla Camera di
Commercio per violazioni di natura amministrativa.
L’operazione rientra nel quadro dell’intensificazione dell’attività di prevenzione e
repressione della contraffazione, uno dei fenomeni su cui maggiormente si
concentrano le speculazioni legate all’emergenza Covid-19, programmata dal
Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli a tutela dei cittadini in
concomitanza con il recente passaggio della Campania in “zona gialla”.

Fesica Confsal “le morti bianche non devono essere più la norma”

“Nella Giornata mondiale per la salute e la sicurezza sul lavoro, confidiamo nell’impegno di tutte forze associative, politiche ed istituzionali affinchè, non solo oggi in questo giorno di sensibilizzazione comunque fondamentale, possa essere dato un nuovo slancio all’impegno comune che fronteggi i limiti di questo Paese nel trovare ancora migliori e più efficaci soluzioni per scongiurare il terribile dramma delle morti bianche che rappresenta un problema, oramai, irrisolto da diversi anni”. Lo dice il Segretario Generale della Fesica Confsal Bruno Mariani, che continua: “Ci avviciniamo ad un’altra data importante che è quella della festa del lavoro, ma anche quella per essere veramente tale dovrà esprimere tra i propri protagonisti chi si impegna a tutelare il diritto alla vita ed al lavoro ogni giorno, non solo quel giorno.

“Purtroppo – continua Mariani – ad oggi quanto profuso non è bastato e non è retorico ma necessario appellarsi anche al Governo in carica affinchè consideri questa tra le priorità nel ventaglio di emergenze oltre la pandemia. Come Federazione siamo impegnati da tempo, su più fronti, su questo tema: non dobbiamo abbassare la guardia ed anzi ‘rincarare la dose’ delle iniziative, delle risorse economiche, della formazione in materia, delle sinergie e dell’impegno più generale per fare quel passo determinante che un giorno ci porterà a dichiarare che certe morti sono state solo un caso eccezionale e non più la norma”, conclude il Segretario generale della Fesica Confsal.