Draghi, DL Covid: ” Green pass ‘obbligatorio’ non per tutti. Non vaccinarsi significa morire!”

Green pass sì, Green pass no: in vigore dal 6 agosto il nuovo dl Covid, il documento approvato dal Consiglio dei ministri riunitosi nel tardo pomeriggio di giovedì scorso. Le disposizioni non si applicano ai bambini e ragazzi esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica. Con una dose al tavolo e al chiuso in bar e ristoranti, non al bancone. Col certificato quarantena ridotta e accesso a palestre, teatri, cinema, terme, piscine, fiere, stadi e concerti. Capienza impianti sportivi al 50% all’aperto. Le discoteche restano chiuse. Stato d’emergenza fino al 31 dicembre. Obbligo di vaccino agli adolescenti dai 12 anni in su. Nuovi parametri per i ‘colori’ delle Regioni sulle percentuali dei ricoveri. Ipotesi tamponi gratis per under 18. Green pass obbligatorio ovunque ci siano assembramenti, compresi stadi e eventi, mentre con una sola dose di vaccino in tutti i luoghi al chiuso, come bar e ristoranti. Questi alcuni punti cardine  nel nuovo decreto giunto dalla cabina di regia di Palazzo Chigi.  Le regole d’uso del Green pass in bar e ristoranti: dovrà essere esibito solo al tavolo, se la consumazione avverrà all’interno del locale. Non all’aperto né tantomeno al bancone. Il pass in questione sarà valido già con una dose di vaccino, o in alternativa bisognerà dimostrare di aver fatto un tampone negativo nelle 48 ore precedenti o di essere guariti dal Covid nei sei mesi precedenti. Servirà il ‘passaporto vaccinale’ per l’accesso a palestre, cinema e teatri, compresi gli spettacoli all’aperto, ma anche per sport di squadra, centri termali, piscine, fiere, congressi e concorsi. Mentre le discoteche restano chiuse: nessun ingresso quindi nei locali da ballo, neppure col “certificato verde”. Nel dettaglio, per quanto riguarda “la partecipazione del pubblico – si legge nel testo del decreto – sia agli eventi e alle competizioni di livello agonistico riconosciuti di preminente interesse nazionale”. In zona bianca, la capienza consentita non può essere superiore 50 per cento di quella massima autorizzata all’aperto e al 25 per cento al chiuso. In zona gialla  non può essere superiore al 25 per cento di quella massima autorizzata e il numero massimo di spettatori non può essere superiore a 2.500 per gli impianti all’aperto e a 1.000 per gli impianti al chiuso.  Le Regioni hanno chiesto che i parametri per decretare il passaggio dalla zona bianca a gialla, con tutte le limitazioni del caso, prevedano il 30% dei posti letto occupati negli ospedali e il 20% nelle terapie intensive. Ma soprattutto hanno richiesto che in zona bianca il green pass si applichi solo ai grandi eventi sportivi e di spettacolo, discoteche, fiere e congressi. In sintesi, ricorrere al certificato verde per permettere la ripresa di attività fino ad oggi non consentite.
Tra le richieste legate all’uso del Green pass c’è anche quella portata avanti da numerosi parlamentari per introdurre l’attestato che certifica l’avvenuta vaccinazione contro il Covid o la guarigione anche per entrare alla Camera e al Senato. Mentre si attende che il governo discuta le modalità di utilizzo dello strumento, tra gli schieramenti si moltiplicano le voci per includere anche i palazzi della politica tra i luoghi dove la certificazione sarà obbligatoria per l’accesso. Divergente le intese  tra i gruppi parlamentari sulla necessità di avere il green pass per accedere a Montecitorio. Ho fatto questa proposta da qualche giorno e dico: facciamolo subito- ha spiegato la deputata Pd Alessia Morani.  Nel corso della cerimonia del Ventaglio, il presidente della Camera Roberto Fico  perplesso a riguardo, ha dichiarato-  “Il nostro problema rispetto all’aula e alle tribune è il distanziamento. Non mi sento molto vicino alla posizione di dire qui dentro si entra solo con il Green pass. Io sono contro le forzature e per le soluzioni ragionate!”

La variante Delta torna a mietere terrore.  Da qui a settembre  il governo intende indicare misure più stringenti circa l’uso del certificato verde, complice il rientro a scuola nonché il ritorno dalle vacanze estive. Al vaglio anche l’obbligo di certificato verde sui mezzi pubblici a partire da metà settembre, decisione quindi procrastinata.

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