Tributi locali, Lepre: “adeguare aliquote al sud; aliquote fiscali diverse da resto del Paese”

Che il Sud del Paese, nonostante disagi e problematiche, paghi maggiori percentuali di tributi locali era assodato, ciò che però non lo era, riguarda la colpevole inerzia del governo centrale. Ne è convinto il prof. Gianni Lepre, opinionista economico del TG2 Rai ed esperto del tessuto produttivo del Mezzogiorno. “Nel nostro sud c’è un detto antico che recita: ‘il cane morde sempre lo stracciato’, per dire che ad andarci peggio sono sempre le persone che già stanno peggio di tutti – esordisce Lepre – un adagio tutto italiano che sintetizza in maniera mirabile la realtà”.
Il professore ha poi continuato: “Non è una leggenda metropolitana la maggiorazione sui tributi locali per le regioni meridionali, è un dato di fatto al quale nessuno ha mai messo un freno legislativo. Non esiste nulla del genere sui vari decreti e persino il decreto d’agosto, anzi il ‘contentino’ d’agosto, non ha alcun riferimento al livellamento delle tasse locali”. Lepre ha poi concluso: “ciò che chiediamo al governo ed al premier Conte, impegnato come è in una ‘excusatio non petita’ circa l’Italia in lockdown, è prevedere al più presto un vero e proprio decreto giustizia che equipari ‘ope legis’ i tributi del Mezzogiorno a quelli del resto del Paese. Non è solo una questione di giustizia sociale, ma è, e resta, un principio da salvaguardare alla stregua dell’unità nazionale”.

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