Recovery Fund: Anna Lepre (Centro Studi Lepre Group): “investire al Sud è investire per il Paese”

L’intera agenda governativa ha per obiettivo di far fiorire lo sviluppo del Mezzogiorno. Non lo ha detto un signore qualsiasi ma il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Il passato ha insegnato che certe promesse, anche se formulate ai massimi livelli istituzionali, possono essere smentite dai fatti. Sarà ancora una volta così? Lo chiediamo ad Anna Lepre, Direttore del Centro Studi di Lepre Group.
L’auspicio è che le risorse pubbliche, del Recovery Found e di altre fonti finanziarie, si dirigano effettivamente verso Sud
“E’ l’auspicio di chi ha a cuore gli interessi sia del Mezzogiorno e dell’intero Paese” – esordisce Anna Lepre.
“Sono in molti a non aver capito che le cose marciano insieme. Sembra invece che lo abbiano compreso Conte e Ministri come Amendola e Provenzano. Ma non si tratta di schieramenti politici. Molto apprezzabili, in questo senso, sono state ad esempio alcune decise prese di posizione di Giorgia Meloni. Su un altro piano, purtroppo, sta crescendo una divaricazione artificiosa tra un partito del Nord e un partito del Sud, che finisce per sovrapporsi trasversalmente agli schieramenti tradizionali”. Il direttore Lepre ha poi continuato: “Destinare al Sud una mole imponente di risorse pubbliche per infrastrutturarlo, migliorarne ed efficientarne i servizi pubblici, rinnovare e qualificare i quadri delle amministrazioni, potenziare trasporti e reti energetiche e di telecomunicazioni, non è soltanto una priorità nazionale, ma renderebbe il Mezzogiorno un territorio finalmente competitivo, alla stregua di altre aree d’Italia e d’Europa e, soprattutto, utilizzarlo strategicamente per una crescita non solo economica ma anche geopolitica del Paese”. Anna Lepre ha poi concluso: “Il Mezzogiorno d’Italia può diventare un tramite attivo tra Nord Europa e Paesi della sponda sud del Mediterraneo, anche se questa evoluzione strategica va costruita facendo decollare le Zone economiche speciali che sono e restano strategiche nelle aree retroportuali e non solo.
Siamo di fronte a un appuntamento epocale, e se si riuscisse ad evitare i danni della seconda ondata del Covid e a definire un Piano di ripresa e resilienza all’altezza delle aspettative e delle esigenze del Paese, si potrà per davvero far fare un salto di qualità straordinario al Paese e al Mezzogiorno”.

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