I carabinieri della Stazione di Teverola (CE), in quel centro, unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Gruppo di Aversa (CE) e della CIO di Napoli, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato per atti persecutori, di un quarantunenne di Carinaro (CE).

I carabinieri della Stazione di Teverola (CE), in quel centro, unitamente ai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile del Gruppo di Aversa (CE) e della CIO di Napoli, hanno proceduto all’arresto in flagranza di reato per atti persecutori, di un quarantunenne di Carinaro (CE).

L’uomo è stato fermato dopo una breve fuga dai militari dell’Arma, dopo aver lanciato 3 bombe carta, rispettivamente, 2 all’indirizzo dell’abitazione della ex compagna,  e la terza nel cortile dell’abitazione del di lei fratello.

Grazie anche alla denuncia della vittima i  carabinieri hanno immediatamente ricostruito la dinamica dell’episodio inserito in un quadro più ampio di reiterate minacce e maltrattamenti subiti dalla donna.

A seguito dell’esplosione degli ordigni non vi sono stati feriti ne danni a cose.

L’arrestato è stato accompagnato ai domiciliari, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

Boscoreale: Inseguimento che termina con impatto frontale. Carabinieri arrestano 2 persone, è caccia al terzo

A Boscoreale i carabinieri della sezione radiomobile della compagnia di torre annunziata hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e ricettazione un 65enne un 40enne. Sono entrambi del posto e già noti alle ffoo.
I militari dell’arma – allertati dal 112 – sono intervenuti a terzigno, in via carpiti. Era stata segnalata la presenza di persone sospette. I Carabinieri hanno notato 3 uomini scendere da un’auto, poi risultata rubata in mattinata a boscotrecase. Alla vista della “gazzella”, i 3 sono saliti su un’altra auto e sono fuggiti. Ne è nato un inseguimento che è durato 3 chilometri per poi terminare a boscoreale – in via settetermini – quando i malviventi hanno trovato nella direzione opposta un’altra pattuglia dell’arma che stava arrivando in supporto. L’impatto è stato frontale. Sono scesi dall’auto e 2 sono stati arrestati senza non poche difficoltà. Per i carabinieri rimasti coinvolti nell’incidente 30 e 15 giorni di prognosi anche se poteva andare molto peggio. I 2 carabinieri che invece hanno bloccato gli arrestati dopo la colluttazione se la caveranno con 15 giorni di prognosi. I malviventi – visitati da personale del 118 ed illesi – sono stati sottoposti agli arresti domiciliari in attesa di giudizio. E’ caccia al terzo che durante l’inseguimento è riuscito a fuggire.

I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni (CE), nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno proceduto

I carabinieri del Nucleo operativo e Radiomobile della Compagnia di Maddaloni (CE), nel corso di un servizio di controllo del territorio hanno proceduto, in Afragola (NA), unitamente ai militari della locale stazione, all’arresto in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione abusiva di armi e di D.L.L. cl. 1973D.L.G., cl. 1961.

I militari dell’Arma, nel corso della perquisizione domiciliare e veicolare eseguita a carico di D.L.L., hanno rinvenuto kg. 1,470 di hashish confezionati in buste di cellophane e kg. 1,01 di marijuana essiccata. Successivamente la perquisizione estesa anche all’abitazione di D.L.G. ha consentito di rinvenire  una pistola cal. 6.35.

La successiva immediata perquisizione eseguita presso l’abitazione di un ottantasettenne, deferito in stato di libertà, ha consentito di rinvenire nella disponibilità degli arrestati, ulteriori  kg. 2,8 di hashish suddivisi in 29 panettiuna pistola cal. 7,65 con matricola abrasa e 13 proiettili dello stesso calibro.

Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro.

Gli arrestati sono stati accompagnati presso la casa circondariale di Napoli Poggioreale, a disposizione della competente autorità giudiziaria.

Vico Equense: Tutela del lavoro. Carabinieri denunciano imprenditore, trovati 5 lavoratori “in nero”

A vico equense i Carabinieri della locale stazione insieme a quelli del nucleo ispettorato del lavoro di napoli hanno denunciato a piede libero per intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro un 41enne del posto. I militari hanno ispezionato l’attività commerciale dell’uomo a via avellino.
5 i lavoratori “in nero” trovati al suo interno. I carabinieri hanno sospeso l’attività e sanzionato il 41enne per 23mila euro.

Napoli, quartiere San Lorenzo: In giro di notte con giubbotto antiproiettile e manganello. Carabinieri arrestano un 21enne e ne denunciano altri 3

I carabinieri del Nucleo Radiomobile di Napoli hanno arrestato per resistenza a pubblico ufficiale raffaele grossi, 21enne del quartiere san lorenzo e denunciato a piede libero per possesso di oggetti atti ad offendere in concorso 3 ragazzi, tra i 23 e i 25 anni di san lorenzo e di chiaia. Sono tutti già noti alle ffoo.
Sono le 2 e 30, i Carabinieri stanno percorrendo via carbonara nel quartiere san lorenzo. Notano un’auto – un’utilitaria – con a bordo 5 ragazzi. Gli intimano di fermarsi ma l’autista non accetta l’invito. Inizia l’inseguimento ma durerà poche centinaia di metri. Uno dei 5 ragazzi scende dall’auto e riesce a fuggire, gli altri no. I militari dell’arma controllano i 4 ragazzi e l’auto. Nelle tasche di 2 giovani una modica quantità di marijuana. Nel cofano dell’auto – sotto il tappetino – un giubbotto antiproiettile e un manganello telescopico. E’ stato tutto sequestrato, Grossi è in attesa di giudizio e sono in corso indagini per identificare il quinto ragazzo fuggito.

Napoli, quartiere San Giovanni a Teduccio: Controlli dei Carabinieri

Controlli a tappeto dei Carabinieri nel quartiere San Giovanni a Teduccio, nell’ambito di un servizio disposto dal Comando Provinciale di Napoli. I militari della Compagnia di Napoli Poggioreale, insieme a quelli del Reggimento Campania, hanno controllato 67 persone e 45 veicoli. Denunciato un 23enne di Melito perché sorpreso a chiedere denaro agli automobilisti in cerca di parcheggio, in via de Roberto. Un 54enne di Poggioreale, invece, dovrà rispondere di evasione perché non è stato trovato a casa nonostante fosse sottoposto ai domiciliari. Un 41enne del rione Villa, incensurato, è stato sorpreso immediatamente dopo aver rubato un monopattino elettrico. Anche per lui una denuncia. 3 le sanzioni per violazioni alla normativa anti contagio e 8 quelle per violazione al codice della strada.
I controlli continueranno anche nei prossimi giorni.

2 giugno “Giornata Mondiale Disturbi Alimentari” – Evento celebrativo a Roma

Mercoledì 2 giugno si svolge la Giornata Mondiale sui Disturbi del Comportamento Alimentare (World Eating Disorders Action Day). Anoressia, bulimia, obesità e altri DCA rappresentano tra i giovani (soprattutto tra i 12 e i 25 anni) la prima causa di morte tra le malattie. In Italia sono oltre 3 milioni le persone che ne soffrono. Il Covid ha peggiorato la situazione ed abbassato ulteriormente l’età media di chi ne soffre.

A Roma si è svolto l’evento di sensibilizzazione su questa patologia in presenza di Dario Salvatori (critico musicale), Michael Magnesi “Lone Wolf” (campione mondiale di pugilato), Chiara D’Alesio (ha combattuto e vinto anoressia), Gianni Benedetti di Cacio e Pepe (voce dei ristoratori) e con il supporto di Baz e Rossella Brescia (dagli studi di “Tutti pazzi per RDS”).

Si è affrontata la tematica dell’alimentazione e delle conseguenze che esercita sulla nostra salute sotto vari punti di vista, da quello sportivo attraverso la voce di Michael Magnesi, pugile pluridecorato che ha spiegato l’importanza dell’alimentarsi correttamente per ottenere un buon equilibrio psicofisico, a quello social con il giornalista Dario Salvatori che ha rilevato come sia pericoloso per i giovani il voler assomigliare ai modelli estetici proposti dalla rete, alla testimonianza di Chiara D’Alesio che a causa dell’anoressia è arrivata a pesare 25 kg rischiando la propria vita, ma è riuscita ad uscirne, fino all’elemento prettamente ristorativo con l’imprenditore Gianni Benedetti che ha evidenziato quanto sia importante per il benessere mentale uscire, andare a cena e come la pandemia abbia limitato questa opportunità.

Marco Sentieri ha presentato la canzone simbolo della “Giornata Mondiale Disturbi Alimentari” dal titolo “AliMentali”, che veicola il messaggio positivo che attraverso la forza della mente si possa combattere questa malattia, con il linguaggio della musica, quello più vicino ai giovani.

Link videoclip “AliMentali”: https://youtu.be/XdtZfDugRCo

Marco Sentieri dopo aver portato sul palco dell’Ariston al Festival di Sanremo la tematica del bullismo con Billy Blu e nei mesi scorsi il brano #NonLasciamociBullizzareDalCoronavirus per invitare gli italiani a non subire il bullismo sociale dell’emarginazione esercitata dal Covid, prosegue il suo percorso di Musica Sociale con il brano AliMentali.

((VIDEO))Casoria: vittima innocente della criminalità. Il 19enne Antimo Giarnieri fu ucciso per errore perché confuso con un’altra persona. Carabinieri arrestano 2 uomini. Uno di questi sparò uccidendo il giovane e ferendo un minorenne

Questa mattina a Casoria (NA) i Carabinieri del Comando Provinciale di Napoli hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura partenopea nei confronti di due soggetti, Sannino Ciro, gravemente indiziato di estorsione aggravata dal metodo mafioso  e Russo Tommaso, gravemente indiziato di due episodi estorsivi aggravati dal metodo mafioso (di cui uno tentato e uno consumato), nonché dell’omicidio di Giarnieri Antimo (all’epoca diciannovenne) e del tentato omicidio di un soggetto minorenne (C.S.) , rimasto nell’occasione ferito al fianco sinistro.

L’evento si verificava in data 8 luglio 2020 a Casoria, in III Traversa di Via Castagna, comunemente nota come “Parco Smeraldo” e, sin dalle prime attività investigative, la vicenda ha presentato agli inquirenti i classici tratti di un agguato connotato dal carattere mafioso.
Quella sera, difatti, il killer disceso da una vettura guidata da una persona allo stato ignota, esplodeva all’indirizzo di un gruppo di persone ivi presenti  8 colpi di pistola cal. 7.65, di cui 4 colpivano il Giarnieri provocandone la morte e 1 colpo attingeva il soggetto minorenne (C.S.) scampato fortuitamente alla morte.

Le indagini condotte dal Nucleo Investigativo di Castello di Cisterna e coordinate dalla D.D.A. di Napoli hanno permesso di accertare che il reale obiettivo del Russo fosse un altro soggetto fatalmente scambiato per l’incensurato Giarnieri, risultato invece estraneo a dinamiche delinquenziali.
Il grave fatto di sangue, secondo gli elementi raccolti, va inquadrato in una violenta contrapposizione tra fazioni della criminalità organizzata in lotta per il controllo della piazza di spaccio del “Parco Smeraldo”, luogo in cui si è consumato il delitto.
In particolare al Russo Tommaso, individuato dalle investigazioni in corso quale soggetto gravemente indiziato per l’agguato presso il parco Smeraldo (oltre ad essergli contestato l’uso di armi), viene contestata l’aggravante del metodo mafioso, in quanto avrebbe agito per agevolare l’attività e gli scopi criminali del gruppo  camorristico di cui è referente territoriale Barbato Salvatore (alias “Totore O’ Can”, elemento contiguo al clan “Moccia” e allo stato detenuto per estorsione aggravata dal metodo mafioso), nonchè allo scopo di affermare il controllo di quest’ultimo sul territorio.

Nel corso delle attività investigative sono stati inoltre contestati al Russo ed al Sannino due episodi di natura estorsiva, di cui uno tentato e uno consumato, ai danni di due spacciatori del luogo che, per poter continuare nella loro illecita attività di spaccio, erano costretti a versare una quota imposta dal clan, altro elemento sintomatico della volontà di imporre un controllo capillare del territorio attraverso il cd racket sull’attività di spaccio.
La violenza e la ferocia mostrata da Russo Tommaso si palesa poi nella circostanza da cui risulta che il Russo, in uno degli episodi contestatigli, strappava parte del padiglione auricolare ad una vittima minacciandolo “di fare il bravo, perché ora ci siamo io e Totore O’Cane”.
Nella seconda estorsione poi Russo Tommaso e Sannino Ciro si facevano consegnare la somma di 500 €, quale quota mensile imposta dal clan, da un soggetto ristretto agli arresti domiciliari ricorrendo anche a violenza fisica per costringerlo a consegnare il denaro, il tutto dinanzi alla moglie della vittima, anch’essa aggredita brutalmente nel mentre cercava di reagire a difesa del marito.