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Cina: Xi visita il Tibet, prima volta in veste presidenziale

 Il presidente Xi Jinping ha fatto la sua prima visita in Tibet da quando è a capo della Repubblica popolare, riaffermando il controllo di Pechino sulla regione in cui rafforzamento militare e politiche di assimilazione etnica hanno suscitato critiche internazionali, fa sapere l’Ansa. Secondo l’agenzia Xinhua, Xi è arrivato ieri nel capoluogo Lhasa, mentre il network statale Cctv ha riferito l’ispezione alla ferrovia Sichuan-Tibet. Xi, uscendo dall’aereo ha salutato la folla che indossava costumi etnici e sventolava bandiere cinesi, tra un tappeto rosso di benvenuto e le esibizioni dei  ballerini  presenti.

 Fonte: ANSA

Minibus esce di strada a Capri: un morto e 28 feriti

Una vittima, l’autista del minibus precipitato e  28 feriti registrati al pronto soccorso dell’ospedale di Capri. Questo  il bilancio dell’incidente verificatosi ieri, riporta l’ANSA. Si chiamava Emanuele Melillo ed  era ausiliario della Croce Rossa Italiana e, precisamente, era iscritto nei ruoli dei sottufficiali, con il grado di milite, dal 2011. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, la sterzata, improvvisa, che ha determinato il grave incidente, potrebbe essere riconducibile a un malore. Si tratta, al momento, di una mera ipotesi, sulla quale gli investigatori stanno indagando senza trascurare nessun’altra pista. La causa del decesso di Melillo dovrà essere accertata dall’esame autoptico. Al vaglio del magistrato di turno della Procura di Napoli recatosi sul posto e della Polizia di Stato dell’isola,  la dinamica del grave incidente.

Per la maggior parte si tratta di persone ferite in modo lieve, che non si trovavano sull’automezzo ma  investite da detriti provocati dalla caduta. Quelli in condizioni più gravi sono i passeggeri del minibus. Due dei feriti, tra cui un ragazzo, sono  stati trasferiti in elicottero a Napoli, rispettivamente nell’ospedale del Mare e al pediatrico Santobono.  Altri due feriti sottoposti ad intervento chirurgico  in attesa di trasferimento. Altri assistiti con cure e in fase di stabilizzazione emodinamica e assistenza respiratoria, sempre in attesa di trasferimento. Delle persone coinvolte nell’incidente quattro sono di nazionalità straniera, francese e libanese.

Ancora in corso i rilievi da parte della polizia scientifica di Napoli sul luogo del disastro a Capri. Gli esperti, con l’ausilio dei vigili del fuoco, stanno cercando di ricostruire la traiettoria del minibus finito nel dirupo. Sulle cause del disastro, fanno sapere gli investigatori, al momento è prematuro formulare qualsiasi ipotesi. Il quadro potrebbe essere più chiaro solo quando il mezzo verrà recuperato e verranno evidenziati i punti di impatto.

Il pulmino sarebbe precipitato per 5-6 metri. Il bus di linea precipitato a Capri è caduto da un’altezza di alcuni metri, rompendo la barriera di protezione della strada: è accaduto nella zona della spiaggia libera di Marina Grande. Sul posto le ambulanze del 118 per il trasporto  dei feriti nell’ospedale dell’isola.

Sul posto anche i carabinieri dell’isola.  Il minibus, dell’azienda Atc, era impegnato nel servizio di trasporto pubblico sull’isola e pare che a bordo avesse una decina di passeggeri.

Ancora sconosciute le dinamiche  del minibus rimasto incastrato tra la scogliera e una struttura metallica, su un tratto di spiaggia libera, nei pressi del porto commerciale, non lontano da uno stabilimento balneare. Molta paura ma nessun ferito tra coloro che si trovavano sull’arenile, alcuni dei qual raccontano di essere intervenuti per confortare i feriti in attesa delle ambulanze.

Una scena straziante per i soccorritori e curiosi poco dopo le 11.30 di ieri: un ragazzino di 15 anni messo sulla barella piangeva a dirotto. Una mamma facendosi largo tra la folla cercava disperata il proprio figlio temendo il peggio. Le sirene spiegate delle ambulanze  man mano che arrivavano sul posto.

“Sul luogo dove un minibus del trasporto pubblico è precipitato finendo la propria corsa a ridosso di un lido. Un morto e numerosi feriti il bilancio. A raccontarle è Giuseppe, un ragazzo del posto, tra i primi ad accorrere sul luogo del disastro. E’ qualcosa che difficilmente dimenticherò – racconta all’ANSA – specialmente la scena del ragazzino, avrà avuto 15/16 anni, che strillava dal dolore mentre lo fissavano sulla barella dopo averlo estratto dal pullmino. Un’immagine che, non lo nego, mi ha messo ko. Attorno tanta gente richiamata dalle urla e dal tonfo del sinistro”. “Una tragedia così  da queste parti non me la ricordo. Il pullman è rotolato fino ad andare a impattare contro le cabine doccia dello stabilimento e nella cunetta che fa da spartiacque tra la spiaggia libera e il vicino stabilimento privato. Ancora un metro è il bilancio sarebbe stato ancora più pesante. C’era tanta gente a farsi il bagno visto il caldo torrido!”.

 

Fonte: ANSA

San Giorgio a Cremano: rintracciato latitante.

Ieri sera gli agenti del Commissariato di San Giorgio a Cremano, su segnalazione della Centrale Operativa, sono intervenuti presso un albergo di piazza Trieste e Trento a San Giorgio a Cremano dove hanno rintracciato Markeljan Haxhiu, 32enne albanese irregolare sul territorio nazionale, resosi irreperibile dall’aprile del 2019 quando si era allontanato dalla propria abitazione dove era sottoposto agli arresti domiciliari per violazioni del Testo Unico sull’Immigrazione commesse tra il 2017 e il 2019.
L’uomo è destinatario di un ordine di esecuzione per la carcerazione emesso lo scorso novembre dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza poiché condannato alla pena di 2 anni, 10 mesi e 16 giorni di reclusione.

SCUOLA CAMPANIA (UIL): RIFORMA SCUOLA SOTTOFINANZIATA. EQUITA’ E RECOVERY PER RIDURRE IL DIVARIO SUD-NORD

Dispersione scolastica in lockdown: il 34% degli studenti campani senza tecnologie ed infrastrutture per le connessioni. Obiettivo, rientro a settembre in sicurezza garantendo il diritto allo studio

Laura Patrizia Cagnazzo, Direttivo Uil Scuola Campania: “Il cambiamento del modello scuola, per essere perseguito, ha bisogno di risorse economiche e professionali”  

COMUNICATO STAMPA

Napoli, 23 giugno 2021. «La Campania da sempre presenta carenze infrastrutturali e tecnologiche, un incredibile tasso di dispersione scolastica accentuato dalla pandemia, perché il 34% dei nostri ragazzi non disponeva della strumentazione tecnologica idonea a collegarsi per le lezioni. La Scuola è il futuro. Il cambiamento, per essere perseguito, ha bisogno di risorse economiche e professionali, ma anche di equità, riducendo il divario in un sud sottofinanziato»: è l’allarme lanciato dalla professoressa Laura Patrizia Cagnazzo, in rappresentanza del Direttivo Ui Scuola Campania, in occasione della prima convention regionale promossa dalle sigle sindacali CGIL CISL e UIL, verso la manifestazione del 26 giugno a Bari.

Imprimere una svolta decisiva in Campania verso la ripartenza è la finalità dell’assemblea generale, focalizzata sui temi della scuola, del lavoro, della coesione e della giustizia sociale per l’Italia di domani, per ricostruire il Paese, contro la disparità sociale, la disoccupazione giovanile, la dispersione scolastica.

“Recuperare squilibri di genere e generazionali”, insiste il segretario generale nazionale della Uil, Giovanni Sgambati, presentando gli obiettivi delle 3 grandi manifestazioni che si svolgeranno in Italia: proroga del blocco dei licenziamenti, ammortizzatori sociali, pnrr-investimenti, pensioni, sanità, non autosufficienza, occupazione donne e giovani, fisco, scuola, rinnovi contrattuali, salute e sicurezza.

Una spinta riformista che investe anche l’universo scolastico, come evidenzia Laura Patrizia Cagnazzo“Ci sono molti temi sul tavolo della trattativa in questo momento al Ministero per gli emendamenti che dovrebbero essere finanziati dalla politica per la scuola, che gode di tantissima attenzione, ma dispone sempre di pochissime risorse. Disponiamo degli stessi organici dell’anno scorso come se nulla fosse accaduto, abbiamo assistito al turn-over di personale e ci ritroveremo con gli stessi problemi di sempre, ovvero la mancanza degli insegnanti, di aule. Nelle periferie ci sono ancora scuole allocate in appartamenti senza immissione di aria pulita, prive di ogni sorveglianza, se non quella degli insegnanti e personale ata”.

Problemi sulle disabilità, sulla comunicazione, carenze tecnologiche ed infrastrutturali, inoltre. “È vero, un modello non è per sempre, bisogna avere la cultura e l’intelligenza di rinnovarlo, bisogna sempre perseguire il cambiamento, lo si ottiene solamente attraverso le risorse economiche, la disponibilità delle risorse professionali e la forza di portare avanti le nostre idee. Non possiamo essere ancorati ad un sistema vetusto, ad un modello di scuola che tutti ci criticano, ma non abbiamo avuto più risorse. Tranne le mascherine ed il gel, i docenti si sono dati da fare, già collegati nel primo giorno di lockdown. La scuola è stata resiliente, ha cercato di offrire il suo sostegno attraverso tablet, pc e connessioni. Noi docenti abbiamo fatto auto-formazione, abbiamo spinto l’acceleratore spinti dal pensiero che i nostri ragazzi fossero soli. Il 34% a casa senza tecnologie, qui al sud, abbandonati, senza accesso alla connettività ed alle tecnologie”.

E insiste: “Vogliamo parlare di dispersione? O della storica differenza di investimento, a causa dell’autonomia differenziata, tra scuole del Nord e scuole del Sud? Vogliamo creare veramente equità oppure continuare a parlarci addosso senza far nulla? La scuola non può rimanere indietro, perché è il futuro. Se un Paese non investe sulla scuola, che è il suo futuro, non è un Paese degno di nota. Il nostro non è un mestiere, né una professione, ma una vocazione. Crediamo nella scuola pubblica, giusta, equa, attraverso tutto il sistema di protezione sociale che possiamo mettere in campo: non è possibile mandare i nostri ragazzi allo sbaraglio”.

IL DIVARIO NORD-SUD

Una scuola italiana vittima di una spending review inaccettabile, da riformare attraverso gli emendamenti in discussione. “Le nostre scuole hanno bisogno di un DSga, di dirigenti, di leader educativi. Speriamo che il recovery plan possa distribuire meglio i fondi per la scuola, che al sud ha una spesa pro capite che ammonta a 277 euro, cifra che raddoppia al Nord. Al sud il lavoro femminile è completamente disperso per l’assenza di asili nido e di scuole a tempo pieno. Il Sud potrebbe rimettersi in carreggiata, ma la nostra terra ha bisogno di essere rivalutata attraverso risorse umane ed economiche”.

Dopo 16 mesi, quello di Napoli è il primo incontro quadro per organizzare le 3 grandi manifestazioni a Bari. “Non contro, ma per il Paese – spiega il segretario nazionale Sgambati – Rinvio del blocco dei licenziamenti, rinnovo dei contratti dei lavoratori pubblici, un’organizzazione sanitaria territoriale ed una riforma fiscale progressiva. In quest’ottica è necessario rilanciare il nostro Mezzogiorno. Il Recovery è un’opportunità e necessita di una governance che spenda bene i denari. Per rilanciare il diritto al lavoro di giovani e donne non occupati”.

“Saremo in piazza il giorno 26 maggio insieme Cisl, Cgil e Uil, ma già il 4 ed il 9 giugno siamo stati in piazza per rivendicare le tante rimostranze dei lavoratori del mondo della scuola  aggiunge Roberta Vannini segretaria regionale Uil Scuola Campania – Siamo ad un bivio, perché la scuola è diventata una scatola vuota: ad esempio il decreto sostegni bis prevede licenziamenti di docenti usati per un intero anno scolastico. A ciò si aggiunge la mancata stabilizzazione da anni di DSGA facenti funzione, docenti, personale ata”.

Una mobilitazione continua, seconda la segretaria Vannini“perché la precarietà dei lavoratori del mondo della scuola corrisponde alla precarietà della scuola statale e della costituzione italiana. Abbiamo tantissimi problemi in Campania, strutture fatiscenti, scuole autonome e ridimensionate per legge senza un dirigente ed un DSGA. Le scuole hanno bisogno di un capo di istituto: il numero limitato di posti messi a concorso limita l’immissione in ruolo di buona parte del personale.  Manifestiamo, come Uil, anche per il problema della sicurezza e chiediamo la revisione del rapporto numerico docenti/studenti per eliminare il problema delle classi pollaio. A settembre vogliamo ripartire in sicurezza garantendo stabilità agli alunni e al personale, ma soprattutto diritto allo studio”. 

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247° ANNIVERSARIO DELLA FONDAZIONE DELLA GUARDIA DI FINANZA: BILANCIO OPERATIVO DEL 2020

Questa mattina, nella piazza d’armi della Caserma Zanzur, sede storica delle Fiamme Gialle
partenopee, presieduta dal Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale, Generale
di Corpo d’Armata Ignazio Gibilaro, si è tenuta la celebrazione del 247° Anniversario della
Fondazione della Guardia di Finanza.
In ragione delle misure di contenimento emanate a seguito dell’emergenza epidemiologica
da Covid-19, la cerimonia si è svolta senza reparti in armi e con la partecipazione delle
massime Autorità locali, sempre nel rispetto della normativa anticovid assicurando il
mantenimento del prescritto distanziamento sociale.
Dopo aver deposto una corona d’alloro alla lapide in memoria del sacrificio dei “Finanzieri
Ludovico Papini e Salvatore Spiridigliozzi” – barbaramente trucidati a Napoli dai nazi-fascisti
nel corso del secondo conflitto mondiale – è stata data lettura del messaggio augurale del
Presidente della Repubblica e dell’Ordine del Giorno Speciale del Comandante Generale
della Guardia di Finanza. A seguire il Comandante Interregionale dell’Italia Meridionale ha
pronunciato la sua allocuzione e, in conclusione, il 3° Cappellano Militare Capo, Mons.
Gerardo Sangiovanni, ha recitato la Preghiera del Finanziere.
La ricorrenza ha costituito comunque l’occasione per un bilancio delle attività condotte
nell’anno 2020 nei settori costituenti la mission istituzionale del Corpo, quali la lotta
all’elusione e all’evasione fiscale, la repressione degli illeciti in materia di spesa pubblica, la
tutela del mercato dei beni e dei servizi, di quello dei capitali ed il contrasto alla criminalità
organizzata in particolare sotto il profilo patrimoniale. Il periodo di emergenza sanitaria ha
inoltre impegnato i Reparti del Corpo nel controllo del rispetto delle norme emanate dalle
Autorità governative per il contenimento della diffusione del coronavirus e di ogni forma
insidiosa di illecito commercio con fini speculativi dei presidi medici non conformi alle
normative vigenti.
Questi i principali dati relativi alle attività di servizio svolte dalle Fiamme Gialle del
Comando Provinciale di Napoli, retto dal Generale di Brigata Gabriele Failla.
GDF: IMPEGNO “A TUTTO CAMPO”
CONTRO LA CRIMINALITA’ ECONOMICA E ORGANIZZATA
Nel corso del 2020 il Comando Provinciale di Napoli ha eseguito 106.378 controlli per
assicurare il rispetto delle misure di contenimento della pandemia, nonché 18.309 interventi
ispettivi e 1.762 indagini per contrastare le infiltrazioni della criminalità economica e
organizzata nel tessuto economico e sociale: un impegno “a tutto campo” a tutela di famiglie
e imprese in difficoltà e a sostegno delle prospettive di rilancio e di sviluppo del Paese.
Guardia di Finanza
COMANDO PROVINCIALE NAPOLI
Ufficio Operazioni
Nr. 75
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LOTTA ALL’EVASIONE, ALL’ELUSIONE E ALLE FRODI FISCALI
Interventi mirati e selettivi, fondati sull’incrocio delle banche dati fiscali e di polizia, sul
controllo economico del territorio e sulle risultanze delle indagini di polizia giudiziaria e
valutaria, nei confronti dei contribuenti ad elevata pericolosità fiscale e, in particolare, verso
coloro che pongono in essere condotte fraudolente e illeciti a carattere internazionale: è
questa, in sintesi, la strategia adottata dal Corpo dall’inizio della pandemia per arginare i più
gravi e diffusi fenomeni di illegalità tributaria e tutelare l’economia legale dall’illecita
concorrenza dei frodatori del fisco e dei grandi evasori.
Nel 2020 sono stati scoperti 66 evasori totali, ossia esercenti attività d’impresa o di lavoro
autonomo completamente sconosciuti all’Amministrazione finanziaria (molti dei quali
operanti attraverso piattaforme di commercio elettronico) e 559 lavoratori in “nero” o
irregolari.
Sono state eseguite, inoltre, 224 indagini di polizia giudiziaria, che hanno portato alla
denuncia di 276 soggetti, di cui 3 arrestati.
Il valore dei beni sequestrati per reati in materia di imposte dirette e IVA è di 22 milioni di
euro, mentre le proposte di sequestro tuttora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria ammontano
a 55 milioni di euro.
Ammontano, invece, a 102 gli interventi eseguiti in materia di accise, anche a tutela del
mercato dei carburanti. Complessivamente sono state sequestrate 1.131 tonnellate di
prodotti energetici e accertate 950 tonnellate consumate in frode.
Nel contrasto degli illeciti doganali sono stati eseguiti 977 interventi finalizzati a ricostruire
la filiera distributiva delle merci illecitamente introdotte sul territorio nazionale, con una
particolare attenzione ai dispositivi di protezione individuale e agli altri beni utilizzati per
fronteggiare la pandemia.
Nel settore del contrasto al contrabbando di tabacchi lavorati esteri sono state sequestrate
31,6 tonnellate di sigarette illegali, 690 soggetti denunciati e 84 arrestati.
I controlli e le indagini contro il gioco illegale ed irregolare hanno permesso di irrogare
sanzioni per 65 mila euro, di denunciare 46 soggetti e di scoprire 1 agenzia clandestina.
CONTRASTO AGLI ILLECITI NEL SETTORE DELLA TUTELA DELLA SPESA
PUBBLICA
Nel corso del 2020 il Comando Provinciale di Napoli ha dedicato una particolare
attenzione agli illeciti in materia di spesa pubblica e a tutte le condotte che, mettendo a
rischio la legalità e la trasparenza che devono connotare l’azione della Pubblica
amministrazione, pregiudicano la corretta allocazione delle risorse, favorendo sprechi,
truffe, malversazioni e indebite percezioni.
Sono 1.935 gli interventi complessivamente svolti a tutela dei principali flussi di spesa, dagli
appalti agli incentivi alle imprese, dalla spesa sanitaria alle erogazioni a carico del sistema
previdenziale, dai fondi europei alla responsabilità per danno erariale, cui si aggiungono 175
deleghe d’indagine concluse in collaborazione con la Magistratura ordinaria e 36
deleghe svolte con la Corte dei conti.
Le frodi scoperte dai Reparti in danno del bilancio nazionale e comunitario sono state
pari a oltre 1,5 milioni di euro, mentre si attestano su oltre 7,7 milioni quelle nel settore
della spesa previdenziale, assistenziale e sanitaria, con un numero di soggetti
denunciati complessivamente pari a 629.
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Con riguardo alle risorse indebitamente richieste o conseguite in relazione ai Fondi
Strutturali o a quelle gestite centralmente dalla Commissione europea (cc.dd. “spese
dirette”), sono state accertate frodi per circa 40 mila euro.
Si tratta di attività che hanno quasi sempre una ricaduta sul versante erariale, nell’ambito
del quale sono stati segnalati alla Magistratura contabile danni per oltre 62 milioni di
euro, a carico di 221 soggetti.
In materia di spesa previdenziale e assistenziale, sono stati eseguiti complessivamente
1.849 controlli, che hanno consentito di accertare l’indebita corresponsione e/o
richiesta di prestazioni non spettanti per circa 4,5 milioni di euro. Con riguardo alla
sola spesa previdenziale (assegni sociali, pensioni di guerra, invalidità civile e altre) sono
state accertate frodi per oltre 400 mila euro.
Tra i controlli in materia di prestazioni sociali agevolate, il Corpo ha realizzato uno
specifico dispositivo operativo volto al contrasto dei fenomeni di illecita apprensione del
“reddito di cittadinanza”. Gli interventi svolti in quest’ultimo ambito, anche con il
contributo dell’INPS, sono stati indirizzati, in maniera puntuale e selettiva, nei confronti
delle posizioni connotate da concreti elementi di rischio e hanno permesso di intercettare,
in ambito provinciale, oltre 4,1 milioni euro indebitamente percepiti e oltre 1 milione di
euro di contributi richiesti e non ancora riscossi, nonché di denunciare all’Autorità
Giudiziaria, per le ipotesi di reato previste dalla normativa di settore, 450 soggetti.
In seno al Piano operativo finalizzato alla tutela della regolarità della spesa sanitaria, i
Reparti hanno portato a termine 20 interventi, segnalando alle Procure della Repubblica 9
persone. Le frodi scoperte hanno raggiunto l’ammontare di oltre 1,9 milioni di euro.
In relazione al settore della spesa sanitaria, significativo è il dato riferito all’ammontare dei
danni erariali accertati (31,8 milioni di euro), a testimonianza di come il segmento
operativo sia interessato da condotte oggetto di valutazioni tanto delle Autorità Giudiziarie
penali quanto di quelle contabili.
Passando al settore degli appalti, il valore delle procedure contrattuali risultate irregolari
a seguito di mirati controlli basati su analisi di rischio, è stato pari a circa 6,5 milioni di
euro.
Le persone denunciate per reati in materia di appalti, corruzione e altri delitti contro la
Pubblica Amministrazione sono state 123, di cui 37 tratte in arresto. In tale ambito, riveste
importanza strategica la collaborazione con l’Autorità Nazionale Anticorruzione, su cui
delega, nel corso del 2020, i Reparti hanno effettuato controlli in materia di contrattualistica
pubblica e accertamenti nel settore anticorruzione e trasparenza.
È utile sottolineare, a fattor comune, come un sicuro indice dell’incisività dell’azione
investigativa sia rappresentato dal dato riguardante i sequestri: nell’ambito delle attività
svolte a tutela della spesa pubblica, sono stati eseguiti provvedimenti ablatori per un importo
complessivo di oltre 4,1 milioni di euro.
CONTRASTO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA
ED ECONOMICO-FINANZIARIA
Sul fronte della tutela del mercato dei capitali, l’impegno profuso nel 2020 si è
concretizzato nel sequestro di beni per un valore di oltre 1,8 milioni di euro a seguito di
36 interventi in materia di riciclaggio e auto-riciclaggio. 104 sono le persone
denunciate, di cui 8 tratte in arresto. Il valore del riciclaggio accertato si è attestato su
oltre 34,9 milioni di euro.
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A oltre 1 milione di euro ammontano, invece, i sequestri operati nei confronti di soggetti
ritenuti responsabili del reato di usura.
Con riguardo alla prevenzione, i dipendenti Reparti hanno proceduto all’analisi di 1.870
segnalazioni di operazioni sospette, 13 delle quali attinenti specificamente al fenomeno
del finanziamento del terrorismo.
Sono stati, poi, eseguiti 91 controlli volti a verificare il rispetto delle norme sulla circolazione
transfrontaliera di valuta da parte dei soggetti in entrata e/o in uscita dal territorio
nazionale, con la scoperta di illecite movimentazioni per circa 900 mila euro e
l’accertamento di 38 violazioni.
Nel campo dei reati fallimentari, sono stati operati sequestri di beni per un valore pari a
oltre 4 milioni di euro, su un totale di patrimoni risultati distratti di oltre 33,3 milioni di euro.
Nel comparto operativo dedicato alla sicurezza della circolazione dell’euro sono stati
denunciati 8 soggetti, 2 dei quali in stato di arresto, con l’esecuzione di sequestri di
valute, titoli, certificati e valori bollati contraffatti per un valore complessivo di oltre 760 mila
euro.
In applicazione della normativa antimafia, sono stati sottoposti ad accertamenti
patrimoniali 480 soggetti, mentre i provvedimenti di sequestro e confisca eseguiti
hanno raggiunto, complessivamente, la quota di oltre 90 milioni di euro. Ammonta, invece,
a oltre 123 milioni di euro circa il valore dei beni mobili, immobili, aziende, quote
societarie e disponibilità finanziarie proposti all’Autorità Giudiziaria per il sequestro.
Tali misure ablative ricomprendono l’esecuzione di sequestri di prevenzione, ai sensi del
Codice Antimafia, per oltre 11,5 milioni di euro e confische in via definitiva di beni per
19,5 milioni di euro.
Sono stati eseguiti, poi, 3.895 accertamenti a seguito di richieste pervenute dai Prefetti
della Repubblica, la maggior parte dei quali (3.893) riferiti alle verifiche funzionali al rilascio
della documentazione antimafia.
L’attività a tutela del mercato dei beni e dei servizi è stata volta a contrastare la
contraffazione di marchi registrati, l’usurpazione di indicazioni di origine e qualità delle merci,
le false attestazioni concernenti la corrispondenza dei prodotti agli standard di sicurezza
previsti e le violazioni alla normativa sul diritto d’autore.
In tali ambiti, i Reparti operativi Provinciali hanno effettuato 368 interventi e dato
esecuzione a 50 deleghe dell’Autorità Giudiziaria, sottoponendo a sequestro oltre 5,3
milioni di prodotti industriali contraffatti, con falsa indicazione del Made in Italy e non
sicuri nonché ingenti quantitativi di prodotti alimentari recanti marchi industriali falsificati
o indicazioni non veritiere. Sono stati segnalati alle Procure della Repubblica n. 256
soggetti, mentre sono stati 57 i soggetti segnalati ai fini amministrativi.
La crisi sanitaria connessa al Covid-19 ha visto la Guardia di Finanza fortemente impegnata,
inoltre, nelle attività a tutela dei consumatori, principalmente volte a contrastare le
fattispecie fraudolente riferite, da un lato, all’illecita commercializzazione di beni utili a
fronteggiare l’emergenza epidemiologica e, dall’altro, a condotte ingannevoli e truffaldine.
In tale contesto, sono stati denunciati 114 soggetti per i reati di frode in commercio, vendita
di prodotti con segni mendaci, truffa, falso e ricettazione, constatate sanzioni amministrative
in 23 casi e sottoposti a sequestro circa 3,2 milioni di mascherine e dispositivi di
protezione individuale, oltre 50.000 confezioni e 40.000 mila litri di igienizzanti (venduti
come disinfettanti).
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15 soggetti sono stati segnalati all’Autorità Giudiziaria per il reato di manovre speculative
su merci e sono stati sequestrati 51.614 prodotti, alcuni dei quali commercializzati al
pubblico con ricarichi sino al 6.000% rispetto al prezzo di acquisto.
CONTROLLO DEL TERRITORIO
E CONTRASTO AI TRAFFICI ILLECITI
Nel corso del 2020 la Guardia di Finanza di Napoli ha proceduto al sequestro di circa 17,65
tonnellate di sostanze stupefacenti di cui circa 3,37 tonnellate di hashish e marijuana,
86,7 kg di cocaina e 14,1 ton di droghe sintetiche, nonché 4 mezzi utilizzati per i traffici
illeciti della specie, arrestando 73 narcotrafficanti.
LE OPERAZIONI DI SOCCORSO E IL CONCORSO NEI SERVIZI DI ORDINE E
SICUREZZA PUBBLICA
Prosegue incessante la quotidiana azione di soccorso della componente specialista della
Guardia di Finanza, impegnata nelle principali e più complesse operazioni di salvaguardia
della vita umana in ogni ambiente e contesto.
L’impegno concorsuale del Corpo nella tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica è stato
confermato nell’ambito delle direttive emanate dal Ministero dell’Interno per la gestione
delle manifestazioni pubbliche e di eventi di particolare rilevanza, cui il Corpo partecipa
con l’impiego dei militari specializzati Anti Terrorismo Pronto Impiego “AT-P.I.”.
A seguito dell’emergenza epidemiologia, i finanzieri del Comando Provinciale Napoli,
unitamente alle altre Forze di Polizia, hanno assicurato l’attuazione delle misure di
contenimento della pandemia eseguendo 85.840 controlli nei confronti di persone fisiche
e 20.312 esercizi commerciali, che hanno consentito di sanzionare 2.509 soggetti e di
denunciare all’Autorità Giudiziaria, a vario titolo, 564 responsabili.

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Pozzuoli (Na): Estorsione al cantiere nautico. Carabinieri eseguono un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di 3 persone vicine al clan Longobardi-Beneduce

Questa mattina, a Pozzuoli (NA) e Giugliano in Campania i Carabinieri hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione di misura cautelare per estorsione aggravata dal metodo mafioso, emessa dal Tribunale Ordinario di Napoli, nei confronti di tre giovani di Pozzuoli (NA), tutti vicini ad ambienti legati al clan “Longobardi-Beneduce” egemone in area flegrea.
In particolare, il provvedimento scaturisce dalle indagini coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli a seguito di una segnalazione ricevuta dai carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico di Napoli nel corso di un controllo per la repressione di reati ambientali presso un cantiere nautico di Licola di Pozzuoli. Dalle successive indagini, condotte dal citato reparto unitamente al Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Pozzuoli, è emerso come il titolare del cantiere, nel mese di dicembre 2020, a ridosso delle festività natalizie, avesse ricevuto una richiesta estorsiva di 2000 euro da destinare alle famiglie dei detenuti, a fronte della quale, in esito alle pressioni e intimidazioni ricevute, aveva versato una prima rata da mille euro per ottenere in cambio la “protezione” del sodalizio criminale.
Le richieste, rivolte direttamente alla vittima, erano state effettuate dagli indagati recandosi presso il rimessaggio o, talvolta, dando appuntamenti presso altri punti della località Licola, come per rimarcare l’area di influenza del gruppo.
D.S.R. cl. 86 e S.L. cl. 82 sono stati arrestati e ristretti presso la Casa circondariale di Napoli-Poggioreale (ove il secondo era già ristretto per altra causa), mentre a D.S.V.E. cl. 93, è stata notificata la misura del divieto di dimora nella Regione Campania.

Emergenza Arzano, Ruotolo e Mancuso: “Festa comunione, pregiudicati in Ferrari e Lamborghini. Continua inquinamento malavitoso. Commissione parlamentare antimafia intervenga con esame di legalità dei candidati”

“Bisogna di nuovo accendere i riflettori su Arzano perché nonostante gli sforzi dello Stato di ripristinare la legalità, la camorra lancia  segnali pericolosi alla cittadinanza: “noi ci siamo”. L’ultimo inquietante episodio sarebbe accaduto domenica scorsa. Indagato dalla magistratura come boss del clan degli  Amato-Pagano ad Arzano, Pasquale Cristiano, citato tra l’altro nell’ultima ordinanza di custodia cautelare che ha portato in carcere 31 persone a Melito, da un anno agli arresti domiciliari, in occasione della comunione del figlio, avrebbe usufruito di un permesso per partecipare alla celebrazione in chiesa. L’uomo, alla guida di una Ferrari in corteo con una Lamborghini guidata dal presunto capo zona di Frattamaggiore e accompagnato da altre auto di grossa cilindrata avrebbe scorrazzato rumorosamente per oltre mezz’ora per le strade della cittadina. Per agevolare il passaggio del corteo, i guardaspalle avrebbero bloccato gli incroci e fermato il normale traffico veicolare.

La scena è stata immortalata dagli stessi protagonisti in filmati postati sui social e condivisi e commentati da numerosi utenti.

La magistratura, le forze dell’ordine, la prefettura ad Arzano stanno conducendo una battaglia durissima contro la camorra e la malapolitica. La pressione investigativa ha portato a importanti risultati ma purtroppo c’è da constatare come il radicamento e la riproducibilità criminale fanno di Arzano un caso nazionale.

Ricordiamo che il Comune è stato sciolto per infiltrazioni  della camorra per ben 3 volte negli ultimi dieci  anni. In questo clima di effervescenza criminale, commistioni politico-camorristiche e segnali inquietanti come le scritte apparse sui muri della 167, il prossimo mese di ottobre si dovrebbe votare per il rinnovo del consiglio comunale oggi commissariato. C’è il rischio concreto di un pesante condizionamento malavitoso nelle nuove consultazioni e la probabile partecipazione alle elezioni di quei soggetti politici protagonisti nell’aver agevolato le infiltrazioni criminali nella pubblica amministrazione. Nell’eventualità sarà il caso di coinvolgere la commissione parlamentare antimafia nell’esame di legalità dei candidati.

Vogliamo, infine, ricordare che un commissario prefettizio, il segretario comunale e il capo dei vigili urbani sono stati oggetto di recente anche di pesanti minacce di morte. Ad Arzano, infine, un cronista è stato minacciato e vive sotto scorta. Dobbiamo liberare Arzano, dobbiamo schierarci tutti. Chi resta indifferente è complice della camorra”. Lo affermano in una nota congiunta il senatore Sandro Ruotolo del gruppo misto e Paolo Mancuso, presidente del Pd metropolitano di Napoli.

Ischia: Carabinieri impegnati nel monitoraggio del primo flusso turistico. Sensibilizzazione per il rispetto delle normative anti-contagio

I Carabinieri della compagnia di Ischia – nell’ambito dei servizi disposti dal Comando provinciale di napoli – hanno svolto un servizio straordinario volto al controllo e al monitoraggio dei flussi turistici e alla prevenzione dei reati.

Alta l’attenzione dei Carabinieri dell’isola che hanno affrontato il primo grande ponte dopo le restrizioni imposte dalle norme anti-contagio. Basti pensare che – da sabato scorso ad oggi – sono sbarcate sull’isola oltre 45mila persone.

I Carabinieri della compagnia ischitana insieme a quelli del nucleo cinofili di Sarno hanno identificato nella giornata di ieri più di 150 persone e 50 veicoli in arrivo presso i porti di ischia e casamicciola terme, invitando i turisti a non abbassare la guardia e a rispettare le norme anti-covid ed il distanziamento sociale.

Durante le operazioni, i militari hanno segnalato alla prefettura 2 assuntori di sostanza stupefacente ed effettuato diverse sanzioni al codice della strada.

A finire in manette, invece, un 31enne di origini tunisine. L’uomo – arrestato in esecuzione di un provvedimento emesso dal tribunale di napoli – era sottoposto alla misura della libertà vigilata. I Carabinieri della stazione di forio hanno segnalato le diverse violazioni del 31enne all’autorità giudiziaria che ha emesso l’ordine di carcerazione.

GUARDIA DI FINANZA PALERMO: OPERAZIONE “DUTY FREE”. ARRESTATI 15 SOGGETTI RESPONSABILI DI CONTRABBANDO DI TLE E TRAFFICO DI STUPEFACENTI.

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Palermo, in esecuzione
dell’ordinanza emessa dall’Ufficio G.I.P. del Tribunale del capoluogo in esito ad
indagini coordinate dalla D.D.A. della Procura di Palermo, hanno eseguito, con la
collaborazione dei Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Napoli,
15 misure cautelari personali, di cui 3 in carcere, 7 agli arresti domiciliari, 5 con
l’obbligo giornaliero di presentazione alla p.g., per i reati di associazione per
delinquere finalizzata al contrabbando di sigarette e traffico di sostanze
stupefacenti.
Contestualmente, i Finanzieri hanno proceduto al sequestro di disponibilità
finanziarie, un fabbricato, 2 magazzini, un appartamento, 3 autovetture e 3
motoveicoli, per un valore complessivo di circa 1 milione e mezzo di euro.
I destinatari del provvedimento di custodia cautelare in carcere sono i palermitani
B.G. (classe ‘88) e C.P. (classe ‘66), capi e promotori dell’organizzazione criminale.
Per D.G.G. (classe ‘87), autista per conto della ditta di spedizione, F.G. (classe ‘82),
G.G. (classe ‘85) e G.A. (classe ‘70), i primi due corrieri e quest’ultimo acquirente di
t.l.e., sono scattati gli arresti domiciliari. Infine, nei confronti di D.S.G. (classe ‘66), B.M.
(classe ‘88), D.P.G. (classe ‘76) e D.P.M. (classe ‘57), grossisti acquirenti di t.l.e., è
stata applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
A Napoli si è proceduto ad eseguire la misura cautelare in carcere nei confronti di A.C.
(classe ‘73), quale capo e promotore dell’organizzazione con compiti di
procacciamento del t.l.e. a Napoli e spedizione a Palermo. Agli arresti domiciliari i
sodali addetti alle spedizioni: A.A. (classe ‘96), B.M. (classe ‘75), C.G. (classe ‘60) e
per V.P. (classe ‘69) l’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria.
Sono altresì indagate altre 13 persone, per un totale di 28 soggetti coinvolti. Di
questi, ben 19 risultano percettori di Reddito di Cittadinanza.
Le indagini svolte – nel periodo novembre 2019/maggio 2020 – dagli investigatori del
2° Nucleo Operativo Metropolitano del Gruppo di Palermo, condotte mediante

L’attività di servizio si inquadra nell’ambito della costante azione di contrasto dei
fenomeni del contrabbando di sigarette e del traffico di stupefacenti, fonti di
ricchezza della criminalità organizzata, operato dalla Guardia di Finanza sia sul piano
investigativo che nell’ambito del quotidiano controllo economico del territorio.
Nel periodo 1 gennaio 2020 – 31 marzo 2021, i Reparti dipendenti del Comando
Provinciale di Palermo hanno operato:
 in materia di tabacchi lavorati esteri, il sequestro di oltre 3.500 Kg. di t.l.e., con
la denuncia all’A.G. di 82 soggetti, di cui 15 in stato di arresto;
 per quanto concerne la lotta al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti,
il sequestro di oltre 80 kg tra hashish, marijuana e cocaina, con la denuncia
all’A.G. di 90 soggetti, di cui 20 tratti in arresto, e 188 segnalati
amministrativamente alle competenti Autorità Prefettizie.

Luna Rossa un altro passo verso la finale di America’s Cup

di Gianni Borrelli

La regata del Pokerissimo viene vinta da Luna Rossa grazie al talento del fuoriclasse del match race, J. SPITHILL.
Costringe Ineos alla un penalità con una partenza aggressiva per essere entrati in contatto con LR sulla boa di destra, partendo in anticipo ma infrangendo la regola 11, riguardo le dinamiche di sopravento e sottovento.
Campo E del golfo di Auraki molto stabile come forza e direzione del vento.

Il campo dx di regata paga di più ma, al primo incrocio, Luna Rossa è gia avanti forte anche dei 50 mt di penalità ad INEOS.
Ad ogni Gate, Luna Rossa guadagna tanto e, grazie ai migliori angoli specie in bolina, guadagna metri su metri fino a più di un KM all’arrivo.
Serenità e silenzio a bordo di Luna Rossa, mentre concitazione ed una punta di stress a bordo di Ineos UK. Manovre pulite ed ordinate per il team italiano che appare sempre più concentrato ed attento.

In regata 2 primo punto per INEOS UK.
Ben Asley vince la partenza e sceglie il kato sx del campo E.
Vantaggio accumulato lato su lato anche se, un grande recupero di LR in ultima bolina, quasi azzera lo svantaggio. Ma non basta. Nell’ultima poppa Ineos UK mantiene il controllo e l’esiguo vantaggio e va a vincere una ottima regata.
5 a 1 e si riparte con Luna Rossa a meno 2 punti dalla vittoria. Ottima notizia in vista della America’s Cup che, dopo la giornata di oggi, appare più vicina..