In Molise il primo Santuario dedicato a vittime del lavoro

Il ricordo va a Martedì 28 luglio 2015, quando tre operai erano impegnati nella ristrutturazione della chiesa di S. Maria di Costantinopoli a Pietracatella (Campobasso), lesionata dal terremoto del 31 ottobre 2002. Verso le 13, l’improvviso crollo della volta che trascinò a terra, da un’altezza di 10 metri, i tre uomini, tutti di Riccia (Campobasso). Uno morì, due rimasero feriti in gravemente.

Da domani, 30 luglio, la chiesa sarà elevata a Santuario diocesano per le vittime del lavoro, il primo in Italia. La cerimonia, alle 11.30, verrà officiata dall’arcivescovo di Campobasso-Bojano monsignor Giancarlo Bregantini, preceduta alle 9 dalla deposizione di fiori in ricordo delle vittime della miniera di Monongah (Usa) dove, il 6 dicembre 1907, a seguito di un’esplosione, persero la vita anche 87 operai partiti dal Molise. “Questa scelta – ha spiegato il parroco, don Stefano Fracassi, a Tv 2000 – è nata dalla preghiera spontanea della comunità. Insieme al priore Luigi Tomassone abbiamo ‘bussato’ alla porta del cuore del nostro vescovo chiedendo un riconoscimento ufficiale a questa spontaneità della gente”. “Pietracatella – le parole del sindaco, Antonio Tomassone – accoglie e custodirà questo luogo, nel 2023 non è possibile avere ancora vittime sul lavoro. Sarà un luogo di incontro e riflessione affinché tragedie del genere non avvengano più”. “La vita più di ogni altra cosa e prima di ogni altra cosa, vale più la vita o il profitto?”. Con questo interrogativo Bregantini ha motivato la decisione di dedicare la chiesa alla vittime sul lavoro. “In questa circostanza – ha aggiunto – sarà eletta una Bolla specifica”. “La gente ha sete di speranza – hanno spiegato i promotori dell’iniziativa – Educare alla speranza anche nei luoghi di lavoro è fondamentale. Il lavoro costruisce la società”. Dalle parole di Papa Francesco “comprendiamo come il lavoro rappresenti un’esperienza primaria di cittadinanza, in cui trovano forma intere comunità, frutto dell’impegno e dei talenti di ciascuno. Tra i compiti della nostra società, e in particolar modo del sindacato, c’è educare alla coscienza del lavoro, forte di una solidarietà tra i lavoratori stessi”.

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