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Fase 2: Unimpresa, utilizzare agenzie investigative per reclutare 60.000 guardie civiche

Affidarsi alle agenzie investigative per reclutare le 60.000 guardie civiche che il governo vuole utilizzare su tutto il territorio nazionale al fine di tenere sotto controllo la Fase 2 dell’emergenza Coronavirus. Unimpresa propone di utilizzare le “Aziende nazionali di servizi investigativi privati” che, secondo quanto stabilito dal decreto ministeriale 269 del 2010, sono autorizzate a svolgere proprio attività da “guardie civiche”. Tale indicazione è espressamente prevista, peraltro, dai codici Ateco «80» relativi ai servizi di vigilanza privata (80.1), ai servizi connessi ai sistemi di vigilanza (80.2) e ai servizi investigativi privati (80.3). La proposta di Unimpresa volta al reclutamento di personale qualificato per la vigilanza al distanziamento sociale può diventare l’occasione per sostenere figure professionali alle prese con difficoltà economiche, attraverso l’istituzione di nuove opportunità lavorative. Il piano di Unimpresa muove da cinque punti fondamentali che riguardano il profilo delle figure professionali che operano come «Guardie di sicurezza sussidiaria»: sono censite in tutte le Prefetture d’Italia secondo l’appartenenza territoriale; hanno una adeguata formazione, specifica per rapportarsi in modo corretto con la popolazione; sono lavoratori esperti e qualificati: hanno quindi gli strumenti per riuscire nell’intento di evitare assembramenti, senza esasperare gli animi dei cittadini e dei titolari degli esercizi commerciali; oltre alla formazione specifica, hanno anche l’esperienza adeguata per evitare possibili tafferugli; sono provviste di copertura assicurativa e contributiva.

«Gli Italiani hanno dato straordinaria prova di sé, nei mesi del lockdown. Vanno richiamati con eguale pressione e premura al rispetto delle nuove regole da professionisti e non da volontari, che potrebbero essere addirittura controproducenti» commenta il consigliere nazionale di Unimpresa, Paolo Lecce, secondo cui «l’idea di far indossare una “pettorina” a persone per nulla formate al delicatissimo compito di controllare e dissuadere il prossimo, è di una leggerezza che sconfina nella sconsideratezza. Abbiamo la convinzione che esasperare gli animi con multe e controlli effettuati da volontari inesperti, rischia di provocare reazioni imprevedibili da parte dei cittadini e commercianti. Quest’ultimi, infatti, si troverebbero stretti tra l’essere i controllori degli assembramenti e i controllati per gli assembramenti, con rischio multe annesso». Secondo il consigliere di Unimpresa «occorre considerare che tra la popolazione vi sono anche persone talmente preoccupate del virus Covid-19, che trascorrono il tempo ad individuare qualcuno da mettere all’indice, spesso pubblicando immagini di assembramenti sulle piattaforme social, alimentando sterili polemiche, in particolare nei confronti dei giovani, dei commercianti e degli amministratori locali. Non si tratta di difendere la movida e tanto meno comportamenti sconsiderati, che vanno pesantemente sanzionati, ma attraverso il lavoro di professionisti e non di volontari incapaci di gestire le situazioni anche meno complesse. In Italia sono censite oltre 3.000 aziende che si occupano di “sicurezza”; sono le stesse aziende che, nel rispetto della normativa, depositano, ogni anno, allo Stato una cauzione, in media di 100.000 euro».

Commercialisti: Analisi Delle Novita’ Irap Al Tempo Del Covid-19

Roma 5 giugno 2020

Una ricognizione sulle ultime novità in merito all’Irap. Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “ Considerazioni in merito al trattamento contabile della cancellazione del saldo dell’imposta regionale sulle attività produttive relativa al periodo di imposta in corso al 31 dicembre 2019”, un contributo alla soluzione delle “urgenze professionali” originate dalla emergenza epidemiologica da COVID-19”.

Il tema oggetto di analisi dello studio è se – per le società che devono ancora approvare il bilancio – la cancellazione del saldo (IRAP) 2019, sia da contabilizzare come insussistenza del passivo, con l’inclusione di un minor carico fiscale già per l’esercizio 2019, oppure  come insussistenza del passivo, con l’inclusione di un minor carico fiscale per l’esercizio 2020. Non crea, invece, problematiche la contabilizzazione della cancellazione del versamento della prima rata dell’acconto dell’IRAP 2020 che è di competenza dell’esercizio 2020. Il documento, dopo un veloce inquadramento approfondisce la cancellazione del saldo IRAP come fatto intervenuto dopo la chiusura dell’esercizio e la soluzione contabile prospettata. Si ritiene quindi che il redattore del bilancio debba prendere in considerazione nel proprio percorso decisionale i seguenti aspetti: attuale percorso di formazione del bilancio; contabilizzazione della cancellazione e rilevanza dell’importo trattato; informativa.  Ed anzitutto, verificare l’attuale tempistica dell’approvazione del bilancio, che nel caso isia stato approvato dall’assemblea, evidentemente, l’imputazione della cancellazione del saldo IRAP 2019 sarà riportato nel bilancio dell’esercizio 2020.  Anche nel caso in cui il bilancio sia stato approvato dall’organo di amministrazione (consiglio di amministrazione o amministratore unico) e non dall’assemblea, nella pressoché totalità dei casi, non si pongono problemi in termini pratici, stante che presumibilmente l’importo non sarà di entità tale da richiedere la riapertura del bilancio e la sua riapprovazione da parte degli amministratori (e l’eventuale ri-emissione di relazione da parte del soggetto incaricato della revisione legale). Laddove il bilancio debba ancora essere approvato dall’organo di amministrazione, la società deve identificare il trattamento contabile da adottare, anche in ragione dell’incertezza nel definire una soluzione che sia pacificamente considerabile come l’unica conforme ai principi contabili.

Qualora si tratti di importi rilevanti, per lo scrivente Consiglio il criterio preferito appare, come precedentemente espresso, quello di imputare la cancellazione del saldo IRAP 2019 al bilancio 2019. Tuttavia, considerata l’incertezza del trattamento, anche l’iscrizione dell’eliminazione al bilancio 2020 appare giustificabile. Infine le disposizioni di carattere generale sono evidentemente valide anche per la redazione del bilancio consolidato, in cui il comportamento delle società del gruppo con riferimento anche alla cancellazione del saldo IRAP 2019 dovrebbe essere rappresentato secondo un criterio uniforme e, per i bilanci infrannuali. Più nel dettaglio, per le relazioni semestrali la situazione tra diversi trattamenti dovrebbe ricomporsi, visto che l’eliminazione – nel caso in cui non sia stata (o non sia) imputata al bilancio 2019 – dovrà necessariamente essere imputata alla semestrale 2020.

Fase 2, Una Popolazione Grande Quasi Come Quella Dell’europa Vorrebbe Venire In Italia

AD INTERROGARSI SULLA VACANZA NELLA PENISOLA QUASI 300MILIONI DI PERSONE

L’ITALIA CHE RIPARTE ATTIRA CHI SI STA ORGANIZZANDO L’ESTATE

SENTIMENT POSITIVO PER LE DESTINAZIONI ITALIANE. CON IN TESTA DUOMO E CITTA’ DI PISA. IN RIPRESA GLI HUB DI ROMA E MILANO

ITALIA E’ LA PREFERITA MA RISENTE MAGGIORMENTE DEL CALO DI STRANIERI

L’esordio di un’estate condizionata dal virus ha motivato ancora di più i viaggiatori che non sembrano intenzionati a rinunciare alle vacanze anche grazie all’apertura delle frontiere regionali e alla ripresa di alcuni voli interni ed internazionali. L’Italia non spaventa e anzi viene considerata come un Paese covid free, iper monitorato e rassicurante stando al monitoraggio social di Enit- Agenzia Nazionale del Turismo. A fine di maggio si contano oltre 753,7mila citazioni sul viaggio in Italia – di cui 50mila comparse sul web e 703,7 mila dai social – che hanno prodotto 207,1 milioni di interazioni. Cala progressivamente lo spazio dedicato dai principali quotidiani europei e americani al tema Covid in Italia e oltre 618mila reazioni di gradimento (di cui 85.400 di affetto, 335.200 di empatica tristezza, 60.300 di stupore) sono riservate alla Penisola. ll trend epidemico non è più il solo polo di interesse delle ricerche web sull’Italia: il tema “economia” (13 per cento delle ricerche web) supera il macro-tema “sanità” (9,3%). Sale anche la cultura (5,2%) in quarta posizione ad alimentare il sentiment positivo. Il trend negativo è completamente azzerato. Le ricerche web sul turismo in Italia producono oltre 300milioni di visualizzazioni, un numero enorme pari all’intera popolazione europea. Le grandi città d’arte, Roma, Venezia e Milano rilevano il maggior volume di citazioni. Sentiment positivo con in testa il Duomo di Milano e la città di Pisa. L’Italia turistica, proprio per il suo primato come destinazione delle vacanze, risente maggiormente il calo delle presenze straniere. Dall’inizio del 2020 alla fine di aprile il volume complessivo degli arrivi aeroportuali in Italia è diminuito del -64,5% rispetto al primo quadrimestre 2019. Al 4 giugno, l’analisi delle prenotazioni aeroportuali estive – da giugno ad agosto – in confronto con i competitor diretti Spagna e Francia, mostra nuovamente una caduta delle prenotazioni sia in Italia che negli altri Paesi analizzati: circa 235mila prenotazioni di passeggeri aeroportuali internazionali per l’Italia, poco meno di 231mila per la Spagna e poco più di 193mila per la Francia. Pertanto, si rileva come l’Italia pur avendo il maggior numero di prenotazioni in corso realizza anche il calo più profondo -87,1% rispetto al -86,5% della Francia e al -84,5% della Spagna. L’Italia che riparte punta al recupero dei 65 miliardi di euro previsti in perdita dagli scenari attuali, dove ripresa maggiore è attesa per il mercato interno. Rispetto al periodo maggio – ottobre i cali più evidenti nelle prenotazioni sono quelli dai mercati long-haul: Giappone (-80,9%), Brasile (-74,4%), Sud Corea (-72,9%) come gli Usa e, infine, Australia (-70,2%) frenati dalla prospettiva di una riapertura ritardata dei voli. Nel monitoraggio settimanale sull’Italia, alla undicesima settimana di osservazione sull’andamento degli arrivi aeroportuali nel 2020, si osserva ancora una stabilità delle perdite che ci si auspica freni già nei risultati del prossimo bollettino.  Si stabilizza la diminuzione delle prenotazioni dal 1° giugno al 12 luglio pari al -91,4%, dovuta al calo della Cina del -99,4% ma diffusa anche a tutti gli altri mercati di origine, sebbene minore nei flussi dalla Francia (-86,6%) e dai Paesi Bassi (-84,6%). L’Unione Europea, dal canto suo, sta mettendo in campo manovre per un approccio coordinato al turismo con misure socio-economiche che potrete trovare al seguente link insieme ai dossier dettagliati e ai webinar del ciclo Turismè per promuovere l’Italia organizzati con il Mibact.

Il Sindaco firma l’ordinanza per le misure straordinarie per la sicurezza e per la ripresa delle attività commerciali in Città

Il Sindaco Luigi de Magistris ha firmato poco fa un’ordinanza recante misure straordinarie per la sicurezza e per la ripresa delle attività commerciali in Città.
Ecco la dichiarazione del primo cittadino e dell’assessora al Commercio Rosaria Galiero:
“Siamo preoccupati della situazione di grande difficoltà che stanno vivendo gli operatori economici della nostra città e per supportarne il rilancio del tessuto produttivo, abbiamo voluto emanare un’ordinanza che disciplinerà la delicata e complessa attività relativa all’occupazione di suolo pubblico, vista la mancata discussione della relativa delibera nell’ultima seduta di Consiglio Comunale.
Stiamo intervenendo per dare forza ad una delle più importanti e strategiche decisioni dell’Amministrazione comunale, necessaria per ridare ossigeno alle tante categorie commerciali interessate e per provare a ripartire veramente, ad affrontare con coraggio la delicata fase della ripresa.
Un’ordinanza in linea con l’importante lavoro fatto anche nella competente Commissione consiliare, luogo di confronto schietto e costruttivo che avrebbe di certo trovato, ne siamo certi, un riscontro nel voto dell’Aula.
Tuttavia siamo anche convinti dell’indispensabile necessità di fare presto e di mettere in campo ogni strumento utile per rilanciare un settore in fortissima crisi.”

M5S: “Comprendere i maestri presepiali nel patrimonio immateriale Unesco”

NAPOLI – I consiglieri regionali Ciarambino e Saiello presentano pacchetto di proposte alla luce di un incontro con le associazioni di categoria. Interrogazione alla Camera del deputato Amitrano: “Consentire al settore di accedere ai fondi per la Cultura”“Gli artigiani di San Gregorio Armeno sono, senza ombra di dubbio, parte del patrimonio artistico-culturale esclusivo della città di Napoli. Tutelare la categoria dei maestri presepiali equivale non solo a difendere una tradizione indissolubile del popolo napoletano, ma anche a salvaguardare uno delle più importanti attrattori turistici della città. Per questo abbiamo il dovere di mettere in campo ogni iniziativa utile per sostenere una delle categorie più colpite dagli effetti dell’emergenza sanitaria”. Lo dichiarano la capogruppo regionale del Movimento 5 Stelle Valeria Ciarambino e il consigliere regionale M5S e membro della Commissione Attività Produttive Gennaro Saiello, e il deputato M5S Alessandro Amitrano che nei giorni scorsi hanno incontrato, in video call, le associazioni di categoria. Un incontro alla luce del quale è stato elaborato un pacchetto di proposte inoltrate alla giunta regionale, oltre a un’interrogazione depositata a firma del deputato Amitrano.
“Accanto alle misure di sostegno economico, riteniamo necessario aggiornare il piano di Gestione per il sito Unesco, di cui San Gregorio Armeno è parte integrante, e ricomprendere in esso questa categoria di artigiani. I maestri presepiali devono essere ricompresi nel patrimonio immateriale tradizionale. Attribuirne, a giusta ragione, un valore culturale significa non solo rendere giustizia a una categoria di artisti vanto del nostro capoluogo, ma anche poter accedere a una serie di finanziamenti previsti a livello nazionale per settore della Cultura nelle sue diverse espressioni. Bisogna prevedere misure di incentivo per accompagnare gli artigiani fuori dalla crisi, istituendo una rete con gli altri siti Unesco della Campania (come Pompei e i siti del Cilento) per attrarre gli investimenti dall’estero e lavorando a un piano di promozione e valorizzazione attraverso la programmazione di eventi dedicati”.

Benevento: nuovo Commissario straordinario per la depurazione: La Sen. Lonardo interroga il Ministro Costa

ROMA – “Ho presentato oggi una interrogazione parlamentare in Senato al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per chiedere di conoscere le ragioni che lo hanno portato a sostituire il Commissario straordinario, Enrico Rolle, che aveva già definito una linea strategica per uscire dall’emergenza della depurazione a Benevento. Ho chiesto di sapere quali siano i criteri con i quali abbia scelto il successore, Maurizio Giugni, e, soprattutto, quando il nuovo Commissario straordinario per la depurazione avrà modo di interloquire con l’amministrazione comunale, che gli ha richiesto un incontro urgente per definire l’iter burocratico da snellire nel più breve tempo possibile. Ho chiesto, infine, di conoscere quando finalmente Benevento potrà avere i depuratori, di cui ha bisogno e che mancano da tempo immemorabile, essendo ormai solo nella disponibilità del Commissario l’attuazione dell’opera, avendo il Comune recuperato gran parte dei fondi”. Lo dichiara la Sen. di Forza Italia, Sandra Lonardo.

Aerospazio-Eurosme: firmati i primi accordi di riservatezza e partnership

Presentate proposte di finanziamento per un valore di 19 milioni di euro

La Fase1 e la Fase2 dell’emergenza COVID-19 non hanno fermato le attività del progetto dedicato al settore dell’aerospazio EACP-EUROSME che segna passi in avanti di rilievo. Le attività di lavoro sono proseguite in modalità smart working attraverso webinar in cui i Distretti aerospaziali coinvolti hanno stimolato l’avvicinamento delle PMI delle sei regioni europee interessate ai grandi temi di sviluppo e investimento sul piano europeo. Sono state interessate 650 PMI di cui oltre 100 attivamente coinvolte, così come circa 50 cluster e 6 regioni europee. Un percorso che porterà entro il prossimo 30 settembre allo sviluppo di progetti di innovazione tecnologica per un valore complessivo di 20 milioni di euro, pronti per essere finanziati da soggetti pubblici o privati, contribuendo agli obiettivi della Commissione Europea di crescita, occupazione e investimenti in Europa.
Sono 12 i progetti che stanno riscuotendo il maggiore interesse delle PMI delle diverse regioni europee nelle aree tematiche specifiche: “Aereo del futuro” (propulsione ibrida e business jet super/ipersonico); Industria 4.0 (Digitalizzazione di processi di manifattura, Manutenzione aerea avanzata e Competitività grazie all’economia circolare); Tecnologie dell’Osservazione (Nanosatelliti, Sistemi di sorveglianza remota di infrastrutture strategiche e Agricoltura di precisione con dati satellitari); UAV (UAV cargo, sistemi di terminazione del volo e Mobilità aerea urbana).
A oggi sono stati firmati tre Accordi di Riservatezza e sono state presentate 4 proposte di finanziamento nell’ambito dei bandi della Commissione Europea per un valore complessivo di oltre 19 M€. Di queste proposte, tre sono a leadership del Distretto Aerospaziale della Campania (DAC): S4W – Sustainable Silent Supersonic Aviation for a Smaller World, ABOVE – Enhanced Urban Air Mobility Services, CONSCIOUS – Cross-cluster collaboration for promoting circular economy and competitiveness of European SMEs in the aerospace, automotive and construction sectors.
È stata inoltre avviata la mappatura degli Innovation Hub e dei centri di ricerca, nell’ottica di aggregarli ai singoli progetti proposti ed in fase di messa a punto da parte di PMI con il supporto dei Distretti. A supporto delle attività di progetto, è stato avviato l’utilizzo di una nuova piattaforma digitale sviluppata da DAC per facilitare l’associazione tra progetti, PMI e opportunità di finanziamento. L’elemento base per favorire tale associazione è l’uso delle tassonomie europee dei settori aeronautico (ACARE, Advisory Council for Aeronautics Research in Europe), spaziale (ESA, European Space Agency) e difesa (WEAG, Western European Armaments Group).
Crediamo nell’Europa e stiamo perciò offrendo la nostra attenzione ed attività all’EACP”, ha detto il Presidente del DAC, Luigi Carrino. “Il progetto EUROSME si colloca in questo quadro e siamo contenti di come si sia sviluppato producendo risultati interessanti. Si tratta di un progetto pilota al quale lavoriamo in modo che possa essere prodomo di un ‘modus operandi’ dei distretti di EACP a favore delle PMI aerospaziali, specie verso una nuova vita dopo COVID-19

Scheda EACP-EUROSME
Il progetto EACP-EUROSME, “Azioni di specializzazione intelligente tra cluster aerospaziali per la competitività delle PMI con approccio orientato all’economia circolare”, è finanziato dal programma COSME dell’Unione Europea e si svolge sotto il coordinamento del distretto aerospaziale campano, DAC. Gli altri cluster partecipanti sono Hamburg Aviation (Germania), Moravian Aerospace Cluster (Repubblica Ceca), Tecnologie per l’Osservazione della Terra ed i Rischi Naturali (Basilicata), Aerospace Valley (Francia), North West Aerospace Alliance (Regno Unito).
L’obiettivo finale di EACP-EUROSME è realizzare almeno 4 progetti di innovazione tecnologica per un valore complessivo di 20 milioni di euro, pronti per essere finanziati da soggetti pubblici o soggetti privati, contribuendo in tal modo agli obiettivi della Commissione Europea di stimolare la crescita, l’occupazione e gli investimenti in Europa, come espresso nella Carta del partenariato ESCP-S3.
I distretti partecipanti ad EACP-EUROSME rappresentano 938 PMI; 105 di queste sono state valutate in termini di caratteristiche e capacità di innovazione aziendale; più di 100 sono state coinvolte nella fase di scouting di nuovi progetti; oltre 650 sono state informate degli sviluppi dell’attività.
Il progetto di innovazione EACP-EUROSME ha consentito fin qui di individuare le aree prioritarie di comune interesse tra le Strategie di Specializzazione Intelligente delle regioni rappresentate: Aereo del futuro, Industria 4.0, UAV, Tecnologie dell’Osservazione. Nel mese di Ottobre dello scorso anno è stato organizzato un evento di matchmaking tenutosi a Preston (Regno Unito) in cui EACP-EUROSME è stato presentato nell’ambito del programma NATEP (National Aerospace Technology Program) Showcase & Networking, durante il quale si sono tenuti quattro webinar sulle aree prioritarie comuni identificate. Su tale base, sono stati pre-selezionati 52 potenziali progetti proposti da PMI.
È stata in effetti studiata e definita una metodologia di coinvolgimento che rappresenta un quadro per alimentare con continuità una pipeline di potenziali progetti per lo sviluppo di partenariati di PMI. Questa metodologia è stata illustrata all’Assemblea Generale dell’EACP (European Aerospace Cluster Partnership) a Torino nel mese di novembre con l’obiettivo di ampliarla all’intera partnership e di trarre beneficio a lungo termine dai fondi pubblici europei assegnati al progetto EACP-EUROSME. La metodologia è stata presentata e discussa lo scorso 17 febbraio negli uffici della Regione Campania a Brussels, in presenza del Project Officer dell’Agenzia Europea per le PMI, EASME.

Mazzogiorno: De Bonis (Misto), “esodo giovani verso università del nord è piaga sociale ed economica”

“Arrestare l’emorragia dei giovani meridionali, che per studiare emigrano verso le università del Nord, equivale a rilanciare l’economia del Sud. Eppure, passano gli anni, i governi cambiano, ma la situazione nel Meridione resta pressoché invariata, inchiodata al rapporto Svimez di qualche anno fa, con più del 25% dei giovani del Sud che si sposta al centro nord. Un esodo di talenti che costa al Mezzogiorno ben tre miliardi di euro l’anno”.
Così il senatore del gruppo Misto Saverio De Bonis, in un’interrogazione ai Ministri dell’università e della ricerca, per il Sud e la coesione territoriale e dell’economia e delle finanze, in cui chiede che siano prese iniziative perché “È ora di fare in modo che chiunque scelga di frequentare un’ università lo possa fare nella sede più prossima al proprio territorio di origine. Questo – spiega De Bonis – non solo perché tutte le università italiane sono eccellenti ma, soprattutto, per sollevare le famiglie stremate dall’ingente impegno economico a cui sono costrette per far studiare i figli”.
” Il continuo definanziamento, infatti, porta ogni Ateneo ad attrarre il più alto numero di studenti per poter accedere ai fondi. Questa competizione fra Università crea vincitori e vinti e ogni strumento viene ritenuto valido per accaparrarsi più risorse possibili e quindi per sottrarle agli altri. Tutto questo a scapito del Sud e delle famiglie meridionali”.
“Per scongiurare questo esodo economico e sociale bisogna creare presupposti seri, iniziative volte ad attirare nuovamente chi si è trasferito al Nord già dai tempi universitari. Gli interventi ‘a pioggia’ effettuati nel passato sono serviti a poco o a nulla. Occorrono grandi riforme strutturali per migliorare drasticamente la situazione del Sud Italia, rendendolo competitivo con il Nord e gli altri Paesi Europei. Senza un piano di interventi decisi, purtroppo, il Mezzogiorno non sarà mai protagonista, ma sarà sempre destinato ad essere il fanalino di coda del Paese”.

Il leader della Lega Matteo Salvini domani a Napoli

Il senatore Matteo Salvini, leader e segretario della Lega, sarà in Campania venerdì 5 giugno e farà tappa a Napoli, Nola e Avellino. È prevista una conferenza stampa alle ore 11:00 presso Villa Vittoria, in via Petrarca 46 a Napoli.

Programma:

VENERDI’ 5 GIUGNO: SALVINI IN CAMPANIA

Ore 11:00 – NAPOLI Conferenza stampa c/o Villa Vittoria in via Francesco Petrarca 46

Ore 12:30 – NAPOLI Deposizione corona di fiori in memoria del poliziotto Pasquale Apicella

Ore 14:30 – NOLA (NA) Incontro con imprenditori e visita aziende c/o Palazzina CIS (Centro Ingrosso Sviluppo-La Città degli Affari)

Ore 17:00 – AVELLINO Inaugurazione sede Lega in via Stanislao Esposito 2

Ore 19:00 – NAPOLI Incontro con artigiani di San Gregorio Armeno c/o Hotel Paradiso in via Catullo 11

Fase 2: Unimpresa, a giugno salasso fiscale da 29 miliardi per aziende e famiglie

Salasso fiscale da 29 miliardi di euro, a giugno, per le aziende e le famiglie del nostro Paese. In piena emergenza economica e appena avviata la complessa “Fase 2”, per imprese e cittadini entro questo mese si profila una notevole stangata tributaria: i contribuenti italiani sono infatti chiamati a versare nelle casse dello Stato l’Ires, l’Irpef, e la cedolare secca sugli affitti: si tratta di 11,7 miliardi di tributi da saldare per il 2019 e altri 17,2 miliardi da pagare come acconto per il 2020. È quanto segnala il Centro studi di Unimpresa secondo cui, per l’imposta sul reddito delle società (Ires) l’acconto vale 10,2 miliardi e il saldo 6,1 miliardi, per l’imposta sul reddito delle persone fisiche (Irpef) si profila un saldo da poco più di 5 miliardi con un acconto da circa 6 miliardi, mentre per il balzello sulle locazioni il versamento complessivo ammonta a 1,3 miliardi. «È impossibile pensare che al prossimo 30 giugno i contribuenti saranno in grado di adempiere alle scadenze fiscali perché l’economia non sarà tornata su un terreno positivo» commenta il consigliere di Unimpresa, Marco Salustri.
Secondo i calcoli del Centro studi di Unimpresa, gli incassi attesi con i versamenti estivi d’imposta ammontano a 28,9 miliardi complessivi. Di questi, 11,1 miliardi si riferiscono all’Irpef, 16,3 miliardi all’Ires e 1,3 miliardi alla cedolare secca. Per quanto riguarda l’Irpef, 5,1 miliardi sono a saldo delle competenze 2019 e 6,07 miliardi in acconto sul 2020; per quanto riguarda l’Ires, 6,1 miliardi sono a saldo dello scorso anno e 10,2 miliardi in acconto su quest’anno. Per quanto riguarda i saldi, la cifra in ballo, tra Irpef e Ires, è pari a 11,2 miliardi, mentre gli acconti valgono, tra Irpef e Ires, 16,3 miliardi. «Sono cifre rilevanti, che potrebbero dare ossigeno alle famiglie e alle imprese, contribuendo a far ripartire i consumi, gli investimenti delle aziende, il pagamento di stipendi e di fornitori. Le imposte si dovrebbero pagare quando è possibile. Se è vero, infatti, che tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributive, è vero anche che, in tempi drammatici come questi, i contribuenti non hanno affatto capacità contributive. Per tale motivo i rinvii vanno fatti in ragione di una ripresa economica vera e ponderata» aggiunge il consigliere di Unimpresa. Secondo Salustri «anche lo sconto dell’Irap (imposta regionale sulle attività produttive) ha effetti distorsivi importanti: chi ha avuto un incremento del reddito nel 2019, avrà beneficio immediato, mentre chi ha ottenuto un calo del fatturato dovrà fare i conti con il recupero del credito che maturerebbe da questa agevolazione (a causa dei maggiori acconti versati l’anno precedente). Sempre con riferimento all’Irap gli imprenditori sono in attesa di chiarimenti certi circa l’applicazione contabile di questa agevolazione e la gestione del secondo acconto previsto per il mese di novembre 2020».
L’analisi di Unimpresa prende poi in considerazione i rischi a cui vanno incontro i contribuenti che non riusciranno a rispettare le scadenze fiscali nemmeno per gli adempimenti rinviati: il rischio è di trovarsi sommersi da accertamenti e poi da cartelle. «I rinvii dei versamenti d’imposta che dovrebbero far respirare le imprese in crisi di liquidità – spiega il consigliere di Unimpresa – si trasformano in vere proprie gabbie, nel momento in cui i contribuenti devono adempiere ai relativi versamenti, in un lasso di tempo ristretto come quello proposto per le varie scadenze, presumibilmente dal 16 settembre al 16 dicembre. Verrebbe invece da pensare che sia una manovra ben studiata: il governo sa benissimo che la maggior parte di imprenditori, ditte e lavoratori autonomi non pagherà le imposte questo giugno, ma sa altrettanto bene che quello che non incassa oggi lo incasserà tra qualche mese tramite l’emissione di avvisi bonari e cartelle di pagamento. Con questa procedura non solo può recuperare le somme accertate, che non sono state versate a giugno, ma anche con interessi e sanzioni, attraverso le quali recupererebbe anche parte dell’Irap abbonata: un’altra beffa».