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Garante, restituiti 122 milioni a 600mila consumatori

Oltre 122 milioni di euro restituiti a 600mila consumatori in 15 mesi: è il risultato dell’attività dell’Antitrust che – secondo il presidente Roberto Rustichelli che ha presentato alla Camera la Relazione dell’Autorità – tra gennaio 2023 e marzo 2024 ha esaminato oltre 34mila segnalazioni, ha concluso 102 procedimenti, di cui 40 con accertamento dell’infrazione e 48 con accoglimento degli impegni. Rustichelli ha ricordato le principali sanzioni comminate nell’anno sottolineando in particolare il caso Balocco-Ferragni e la penalizzazione subita dai consumatori con la commistione tra sponsorizzazione e beneficienza. “Meritano di essere richiamati – dice – i procedimenti volti alla repressione di comportamenti scorretti in relazione alle recensioni online e le istruttorie condotte nel settore dell’influencer marketing. Queste ultime hanno evidenziato come il comportamento dei consumatori possa essere indebitamente pregiudicato da una comunicazione fondata su una ambigua commistione tra sponsorizzazione e iniziative di beneficenza, inducendoli a credere – contrariamente al vero – di contribuire all’iniziativa benefica attraverso l’acquisto del prodotto”. Ma l’Autorità ha puntato il dito anche sulle piattaforma che “offrono servizi ai consumatori in assenza di un corrispettivo monetario”. In particolare riferendosi alla sanzione comminata a Tik Tok ha ricordato che ci sono stati “taluni contenuti pericolosi veicolati ai segmenti dell’utenza più esposti in termini di sicurezza, vale a dire i minori, attraverso un sistema di raccomandazione basato sulla profilazione e volto ad accrescere le interazioni e il tempo speso online”. Un’attenzione particolare è stata data ai settori dell’energia e del gas nei quali le pratiche commerciali aggressive, secondo il Garante della concorrenza, hanno interessato 4,5 milioni di consumatori e micro-imprese, con un danno prudenzialmente stimato – sulla base dei consumi minimi calcolati da Arera – di oltre 1 miliardo di euro”. I procedimenti chiusi con impegni hanno consentito il ripristino delle condizioni iniziali di contratto a favore di 500.000 consumatori ai quali sono stati restituiti oltre 115 milioni di euro I benefici a favore delle imprese e dei consumatori derivanti dall’attività dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato nel periodo 2015-2023 sono stati pari a circa 8,4 miliardi di euro, di cui 710 milioni nell’ultimo anno. La relazione dell’Antitrust è stata apprezzata dai consumatori che hanno chiesto con il Codacons di “indagare a tutto campo sull’attività degli influencer” e con l’Unc di “potenziare il potere sanzionatorio dell’Authority, togliendo i tetti alle sanzioni e stabilendo che le multe siano sempre superiori all’illecito guadagno”.

Antitrust, apparecchi acustici poco trasparenti e costosi

L’Antitrust ha inviato una segnalazione a Parlamento, ministero della Salute, ministero dell’Economia, Agenas, Regioni e Province Autonome per segnalare criticità in merito alla trasparenza delle offerte al pubblico e delle forniture del Servizio Sanitario Nazionale degli apparecchi acustici. L’Autorità aveva avviato a settembre 2023 l’indagine conoscitiva, che ha rilevato, spiega, “una scarsa una scarsa trasparenza delle condizioni commerciali praticate al pubblico”. Rispetto ad altri Paesi comparabili, inoltre, in Italia il prezzo medio (compreso tra 1.500 e 2.100 euro)risulta superiore e con minori sostegni pubblici all’acquisto

L’Autorità garante per la concorrenza ed il mercato ricorda che sono almeno 7 milioni gli italiani che soffrono di problemi di udito e di questi circa 2,5 milioni già utilizzano apparecchi acustici. In Italia, secondo l’Antitrust, i consumatori hanno difficoltà nell’ottenere informazioni chiare sia di tipo tecnico sia sul prezzo dell’apparecchio e dei servizi connessi, di solito venduti abbinati e senza alcuna distinzione. I servizi rappresentano la spesa principale nel pacchetto, fatto che però non viene percepito dai consumatori. L’Autorità ha pertanto segnalato a Parlamento, ministero della Salute, ministero dell’Economia, Agenas, Regioni e Province Autonome l’opportunità di garantire, anche attraverso interventi di tipo normativo-regolatorio, una chiara e distinta indicazione al pubblico del prezzo del dispositivo rispetto a quello dei relativi servizi offerti all’utilizzatore. Per quanto riguarda gli apparecchi acustici forniti dal Servizio Sanitario Nazionale, dall’indagine sono emerse gravi difficoltà nelle procedure di acquisto pubblico, dovute a una normativa poco chiara che ha pregiudicato l’effettiva attuazione dei livelli essenziali di assistenza, oltre alla forte opposizione dei principali operatori commerciali.