Archivi tag: mortalità

Tumori: polmone, mortalità in calo negli ultimi 30 anni

È in calo negli ultimi 30 anni la mortalità per tumore al polmone in Italia non solo tra gli uomini, ma anche tra le donne. Lo afferma uno studio condotto da Istituto Superiore di Sanità, Istituto Nazionale di Statistica, Registro Tumori dell’Emilia-Romagna e Università di Padova pubblicato dall’International Journal of Cancer.

Lo studio, utilizzando la banca dati Istat di mortalità per gli ultimi 30 anni, analizza l’andamento della mortalità per tumore al polmone utilizzando l’analisi per coorte di nascita come asse temporale principale e valutandone anche la diversa evoluzione a livello provinciale.

Dall’analisi si conferma il declino generalizzato della mortalità negli uomini, a partire dal picco osservato nella generazione dei nati nel decennio 1920-1929 (tra questa coorte e l’ultima coorte osservata, quella 1960-1969, il rischio diminuisce dell’83%). Nelle donne invece si osserva un picco nella coorte delle nate nel decennio 1955-1964, con un ritardo di circa 35 anni rispetto agli uomini, a cui fa seguito una decrescita (la coorte più giovane ha un rischio minore del 43%). Questi andamenti sono stati dimostrati per la prima volta grazie all’analisi per coorte di nascita e non sarebbero apprezzabili seguendo l’usuale approccio di periodo.

In Italia, come in altri paesi europei, maschi e femmine si trovano quindi in fasi diverse dell’epidemia di cancro al polmone, legate alle variazioni dei comportamenti e degli stili di vita. Dallo studio è emerso anche un forte differenziale geografico.

Per le coorti più anziane nel paese si osserva un gradiente di mortalità nord-sud, con le regioni settentrionali a rischio maggiore, che è stato sostituito nelle coorti più giovani da un gradiente est-ovest, con le regioni occidentali a mortalità più elevata. Nelle coorti più giovani, Napoli è la provincia a più alta mortalità in Italia, sia tra gli uomini ma soprattutto tra le donne (nelle donne la coorte più giovane ha un rischio di mortalità di 2.2 volte la media nazionale). Questo andamento è coerente con una maggiore prevalenza dei fattori di rischio, soprattutto l’abitudine al fumo, per il tumore al polmone nelle popolazioni residenti nel sud-ovest del Paese.

“Questo cambiamento – sottolineano gli autori – pone due problemi. Il primo, relativo alla disponibilità di terapie adeguate, è che il rischio massimo di mortalità osservato in quelle aree geografiche si correla ad una sopravvivenza netta (di tumore al polmone) a 5 anni standardizzata per età (Italia sud-occidentale maschi, 13%; femmine, 18%) più bassa che nel resto del Paese (Italia nord-orientale: maschi, 16%; femmine, 20%). Il secondo problema è che la progettazione delle campagne di prevenzione e disassuefazione dal fumo deve essere riconsiderata, per determinare se esse debbano essere adattate a una popolazione a rischio in evoluzione”.

Diabete: tasso mortalità in Campania più alto d’Italia

“Il diabete è una patologia cronica che costituisce una delle principali concause di morte, il trend in costante crescita coinvolge anche la regione Campania. Importanti novità nel campo della ricerca hanno consentito lo sviluppo di dispositivi capaci di rispondere alle esigenze di monitoraggio continue dei livelli glicemici dei pazienti, garantendo così un flusso di dati in tempo reale fondamentali per il supporto alle decisioni terapeutiche dei medici specialisti”.

Lo ha sottolineato Tommaso Pellegrino, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale. Pellegrino ha presentato un’interrogazione sui ‘Dispositivi di monitoraggio della glicemia in Campania’ con la quale chiede “di attivare subito la Commissione diabetologica per definire le nuove linee guida di indirizzo, nelle quali necessariamente e opportunamente va considerata la disponibilità sul mercato di tecnologie innovative ed efficaci che consentano il superamento dell’attuale categorizzazione tra dispositivi FGM (monitoraggio flash del glucosio) e CGM (monitoraggio continuo del glucosio) per favorire l’accesso dei pazienti ai dispositivi più adatti a seconda delle necessità terapeutiche, come riconosciuto in altre Regioni”.

“Stando ai dati Istat e dell’Health City Institute, la Campania ha il tasso di mortalità per diabete più alto d’Italia con il 7,6 per cento della popolazione coinvolta, ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 5,8% per cento. Ritengo urgente e indifferibile garantire ai pazienti diabetici della Campania l’accesso al più ampio numero di dispositivi presenti sul mercato a maggiore innovazione; e che tutti possano avere accesso ai diversi dispositivi a seconda delle diverse necessità terapeutiche”, spiega. “Il diabete oltre a costituire di per sé un rischio per la salute – ha precisato il capogruppo – rappresenta una delle principali cause di comorbidità, nonché fattore di rischio dell’aumento di complicanze cardiovascolari e altre patologie. Ai pazienti diabetici della Campania va garantito un ampio accesso ai dispositivi innovativi per consentire loro un monitoraggio costante dei livelli di glucosio nel sangue al fine di evitare complicanze che possano metterne a rischio la vita”.