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Imprenditore napoletano in vacanza in Marocco: “Resto qui per aiutare”

“Ero a letto, addormentato già da un po’ ma il gran trambusto mi ha svegliato”. Il sarto napoletano Domenico D’Angelo,  imprenditore della moda, è a Marrakech, nella sua casa di vacanza appena fuori dalla medina.

“Ora non credo sia la scelta giusta andarsene di qui – racconta all’ANSA – provare a rientrare in Italia, come molti connazionali di cui sento parlare, vorrebbe solo dire infilarsi consapevolmente nel caos. Vediamo se riesco a fare qualcosa per aiutare chi soffre”.

Il terremoto lo ha sorpreso, a fine giornata, quando ormai pensava di potersene stare tranquillo. “Tutto nella mia stanza si muoveva, per fortuna viviamo in una casa moderna – racconta – è stato come rivivere il terremoto in Irpinia, la stessa violenza. Ho svegliato il mio compagno e ci siamo messi in salvo a ridosso di una parete portante”.

Originario di Napoli, Mimmo è titolare con Luca Lucchetti di “Fg, Flanella grigia” negozio con sartoria a Roma e Milano dal marchio fondato da D’Angelo nel 1973. “In casa c’erano anche altri ospiti – racconta – ho capito solo dopo che erano usciti in strada”.

Nessun danno, qualche vaso rotto in terrazza, in casa di Mimmo e Luca il dramma del terremoto è però subito entrato di prepotenza. “Saadi, la cuoca che lavora da noi è rientrata subitoal suo paese d’origine, Amizmiz, sulla catena dell’Atlante, a pochi chilometri dall’epicentro del sisma. La notte in cui c’è stato il terremoto ha saputo che sua cugina non è riuscita a salvarsi. È rimasta schiacciata sotto il peso delle macerie di casa”.

Marocco: primi italiani rientrati, salvi ma è stato terribile

“Ci è andata bene. Eravamo in albergo a Casablanca quando c’è stato il terremoto e pensare che il giorno prima eravamo proprio a Marrakech dove eravamo andati per visitare la Mecca”.

È la testimonianza di uno dei primi italiani rientrati oggi a Roma da Casablanca dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 7 della scala Richter che ha colpito nella tarda serata di ieri la regione di Marrakech, in Marocco, provocando, secondo un primo bilancio, la morte di oltre mille persone e il ferimento di altrettante.

“Non ci aspettavamo assolutamente una cosa del genere. La notte scorsa, quando c’è stato il terremoto – ha detto all’arrivo all’aeroporto di Fiumicino con un volo di linea della Royal Air Maroc Gaetano Violante, di Bari, partito lo scorso 30 agosto con la moglie per una vacanza di poco più di una settimana in Marocco – per fortuna non eravamo lì perché proprio la mattina eravamo partiti per Casablanca. Anche se lontani da lì, lo abbiamo comunque avvertito nitidamente. Ci siamo molto spaventati perchè non riuscivamo a comprendere se si fosse trattato di un terremoto oppure no. In quel momento eravamo a letto, mezzo addormentati, e quindi lo abbiamo percepito come un qualcosa di strano. Poi – ha continuato – abbiamo capito che si era trattato di un terremoto. Dobbiamo ringraziare il ‘Cielo’ perchè il rientro in Italia era previsto proprio oggi”. L’uomo ha poi aggiunto di essere stato contattato subito dall’Unità di Crisi della Farnesina. “Ci hanno chiamato per fornirci, in caso di bisogno, i numeri di telefono dell’ambasciata a Rabat e del Consolato d’Italia a Casablanca. Per fortuna, però, non è stato necessario e così abbiamo potuto proseguire il nostro viaggio di rientro oggi in Italia così come previsto”. “Ero in casa di alcuni miei parenti a Casablanca quando, all’improvviso – ha riferito una ragazza di origini marocchine ma nata in Italia – , ha cominciato a tremere tutto. Sono stati secondi interminabili. Mai vissuta prima d’ora un’esperienza del genere. La gente, presa dal panico, si è subito riversata in strada lontana dagli edifici e lì ci ha passato poi tutta la notte. E’ davvero terribile ciò che è successo”.

Marocco: sisma confrontabile a quello del 1980 in Irpinia

Il terremoto in Marocco è stato “estremamente energetico, quasi equivalente al sisma in Irpinia del 1980”, ha detto all’ANSA Carlo Doglioni, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Avvenuto a 10 chilometri di profondità quando in Italia era da poco passata la mezzanotte, il terremoto avvenuto lungo la catena montuosa dell’Atlante ha una magnitudo calcolata da alcuni in 6,8 e da altri in 7, considerando il margine di incertezza che accompagna sempre questo tipo di misura. Il terremoto in Irpinia del 23 novembre 1980 era stato di magnitudo 6,9. Nel terremoto avvenuto in Marocco è stata liberata una fortissima energia, ma non è al livello del terremoto in Turchia del febbraio 2023, osserva ancora Doglioni: “Il sisma in Turchia ha provocato la distruzione di 200.000 edifici e 50.000 morti, su un’area di 50.000 chilometri quadrati. Nel caso del Marocco la superficie coinvolta è inferiore”.

Il sisma che nella notte tra venerdì e sabato ha colpito il Marocco rischia di essere tra i 15 peggiori terremoti al mondo, per numero di vittime, delle ultime due decadi, dall’inizio del 2000. E il secondo per gravità nel Paese nordafricano, dopo quello del 1960 ad Agadir che uccise un terzo degli abitanti della città (12-15 mila persone). Con il bilancio delle vittime che continua a salire di ora in ora, si teme che la scossa a 70 chilometri da Marrakesh possa aver entrare tra i 15 peggiori disastri causati da un sisma nel mondo negli ultimi 23 anni. Ecco una tabella che mostra i 15 peggiori terremoti, per numero di vittime, registrati dal 2000 secondo i dati disponibili: * Haiti – 12 gennaio 2010 – scossa 7 – 250-300 mila vittime * Indonesia – 26 dicembre 2204 – scossa 9.1 – 230mila vittime * Kashmir – 8 ottobre 2015 – scossa 7.6 – 80 mila vittime * Sichuan (Cina) – 12 maggio 2008 – scossa 7.9 – 70 mila vittime * Turchia-Siria – 6 febbraio 2023 – scossa 7.8 – oltre 55 mila vittime * Iran (Bam) – 26 dicembre 2003 – scossa 6.6 – 31 mila vittime * Giappone – 11 marzo 2011 – magnitudo 9 – 19 mila vittime * Nepal – 25 aprile 2015 – scossa 7.8 – circa 8.700 vittime * Giava (Indonesia) 27 maggio 2006 – scossa 6.2 – oltre 6.200 vittime * Indonesia (Sulawesi) 28 settembre 2018 – scossa 7,5 – 4.300 vittime * Haiti – 14 agosto 2021 – scossa 7.2 – almeno 2.500 morti * Algeria – 21 maggio 2023 – scossa 6.8 – 2.265 vittime. * Afghanistan – 21 giugno 2022 – scossa 6.1 – oltre 1.500 vittime * Indonesia – 28 marzo 2005 – scossa 8.6 – oltre 1.300 vittime

Campi Flegrei, scossa di magnitudo 3.8

Dalle 19.45 l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia ha registrato uno sciame sismico nell’area dei Campi Flegrei, con l’evento maggiore di magnitudo 3.8.

In seguito all’evento la Sala situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile si è messa in contatto con le strutture locali del Servizio Nazionale della protezione civile. La scossa è stata avvertita dalla popolazione ma dalle prime verifiche al momento non sono stati segnalati danni a persone o cose, fa sapere il Dipartimento.

Ischia, la ricostruzione è partita ma mancano 900 milioni

La ricostruzione post calamità è partita ad Ischia, anche se per realizzarla manca quasi un miliardo di euro (per la precisione 912 milioni): è questa la sintesi della relazione annuale sullo stato degli interventi di riedificazione post sisma e post frana diffusa oggi dal Commissariato alla ricostruzione, nell’imminenza del sesto anniversario del sisma di Casamicciola che il 21 agosto 2017 fece due vittime e molti danni nel cuore dell’isola. Il documento fotografa lo stato di avanzamento dei lavori di riedificazione pubblica e privata ed il fabbisogno finanziario per gli interventi. Uno dei dati che emerge è che sono 1.015 gli edifici che risultano inagibili nei tre comuni isolani colpiti dal terremoto del 2017 e dalla frana del 2022, Lacco Ameno, Forio e Casamicciola. Emerge inoltre che il 31% degli edifici di Casamicciola Terme risulta inutilizzabile, mentre per Lacco Ameno e Forio le percentuali sono inferiori, rispettivamente del 14% e 0.5%, con la maggior parte degli edifici danneggiati situati nella parte più a monte dei due comuni. Per mettere in moto la macchina della riedificazione è servito un cambio di passo: dal mese di marzo 2022 sono state emanate nove ordinanze in materia di ricostruzione e cinque ordinanze speciali che si aggiungono alle 19 emesse in precedenza. In particolare, con l’ordinanza 17/2022, sono state introdotte misure di semplificazione degli interventi di ricostruzione privata ridisegnando le procedure e istituendo una conferenza speciale dei servizi, fissando altresì tempi certi per la conclusione dei procedimenti amministrativi. I tempi medi di esame delle domande si sono ridotti da 262 a 65 giorni. Nonostante la sospensione delle attività dovuta alla frana attualmente il numero complessivo di contributi concessi (65), ha subito un incremento in circa un anno del 168% rispetto al totale dei cinque anni precedenti mentre l’importo complessivo concesso ad oggi (pari a 22 milioni 182.877 euro) ha registrato un incremento del 505% nello stesso periodo. La percentuale di approvazione sul totale delle istanze pervenute è dell’80% circa e il commissariato prevede che quasi tutte quelle oggi in fase istruttoria si potranno definire positivamente.