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Carceri: Uspp, penitenziaria trova 4 cellulari a Secondigliano

Quattro smartphone sono stati ritrovati dalla Polizia Penitenziaria presso uno dei reparti alta sicurezza del carcere di Secondigliano, a Napoli. L’operazione è stata coordinata dal Comando di polizia del carcere partenopeo, coordinato dal commissario Ciro Cozzolino. A dare notizia del ritrovamento di cellulari – l’ennesimo in carceri campane – è il sindacato di polizia penitenziaria Uspp, che attraverso il presidente nazionale Giuseppe Moretti e il segretario campano Ciro Auricchio, esprime “soddisfazione per la brillante operazione del Comando del carcere di Secondigliano. Nonostante la normativa punisca espressamente l’introduzione di cellulari in carcere – affermano i due sindacalisti – il fenomeno persiste con ritrovamenti quotidiani di telefoni cellulari. Bisogna dotare la polizia penitenziaria di strumenti tecnologicamente avanzati per combattere questo diffuso fenomeno, come i jammer e gli inibitori di segnale”. Moretti e Auricchio ricordano poi “la cronica carenza di organico della polizia penitenziaria, che nonostante il piano ferie, riesce comunque a mantenere l’ordine e la sicurezza interna nel carcere”.

Detenuto torna dal permesso premio con la droga addosso. Scoperto dai cani poliziotto della Penitenziaria

Dopo un permesso premio torna in carcere con 300 grammi di droga nascosta nelle parti intime: è successo ieri, nel carcere casertano di Carinola. A rendere noto l’episodio è l’Uspp. Il detenuto è stato scoperto dalla polizia penitenziaria durante i controlli, grazie alle unità cinofile. “Oramai la sicurezza nelle carceri è allo sbando”, commenta il sindacato che invoca, ancora una volta, uno sforzo del legislatore. Per l’Uspp, inoltre, “i nuovi protocolli operativi minano professionalità e spirito di abnegazione”.

Il sequestro di ieri, sottolinea il sindacato di polizia penitenziaria, dimostra “la noncuranza rispetto alle opportunità di reinserimento offerte al alcuni detenuti che invece hanno come obiettivo trasformare le carceri nella nuova frontiera dello spaccio di stupefacenti, come, peraltro, ha evidenziato il procuratore di Santa Maria Capua Vetere. “Vale la pena sottolineare – conclude l’Uspp – come questi risultati, niente affatto scontati, richiedono l’impegno e il sacrificio di uomini chiamati in servizio dalle ferie: agenti costretti a rimanere al lavoro ben oltre il turno in quanto mancano 70 agenti dalla pianta organica. E’ solo grazie a questi sacrifici che si riesce ancora a mantenere l’ordine e la sicurezza nel carcere”.