Mica è colpa di Geolier se il Festival non è libero

La manifestazione nazional-popolare sanremese è preda delle dittature delle etichette discografiche oramai da tempo e ovviamente quando la pretesa economica fa sentire la sua presenza il livello artistico scarseggia. Poche le testimonianze delle eccellenze nostrane in gara sul palco dell’Ariston come quella del trio dei tenori di fama internazionale de Il Volo che ha deciso di festeggiare i suoi 15 anni di carriera proprio con la partecipazione alla kermesse canora od anche della interpretazione sublime di Mariposa della Mannoia tra contestazione politica e poesia come solo un’artista di questo livello può fare. Il piccolo esercito di Amici ha partecipato come per diritto acquisito dal numero di vendite e dai passaggi radiofonici con canzoni che probabilmente non rispecchiano con onestà le doti canore od interpretative di un’Annalisa o un’Angelina Mango, per citare due delle più gettonate per le coreografie del duo siciliano Joey e Rina su Tik Tok. Dunque una riflessione va fatta perché è abbastanza fastidioso un tifo da stadio semplificato nelle squadre Geolier versus Angelina, almeno ancora per chi conserva un minimo di autonomia nel pensare con la propria testa. Le polemiche sul cambiamento del regolamento da parte del direttore artistico Amadeus vanno lette nel senso di una apertura culturale verso un dialetto che è riconosciuto in tutto il mondo come una vera e propria lingua e cioè il napoletano che a quanto pare capiscono anche a New York. Il palco sanremese ha dato sfogo anche ad un volgare razzismo contro un’artista come il giovane Geolier che può vantarsi di non dover ringraziare nessun talent show ma che ha in sé il progetto culturale di uno stile musicale che ha eco non a Napoli o in Italia ma nel mondo. Probabilmente a differenza di una prematura vittoria di una ragazza che per il suo candore evoca brividi nelle anime belle dei telespettatori dell’Ariston, magari esiste una consapevolezza maggiore della solidità del messaggio musicale da parte di un pubblico ben più vasto quindi che va oltre Napoli e le schede clonate per il televoto, argomentando le accuse rivolte al cantante nella conferenza stampa di oggi da parte di una coraggiosa giornalista. Non è una novità che in terre difficili nascano per giusta risposta della natura prepotenti risposte musicali. Confrontare un Golia contro Davide è ingiusto per una ragazza come la Angelina che forse dovrebbe essere valorizzata maggiormente per le sue capacità di interpretazione dalle etichette discografiche. La Rai ha trovato in Amadeus un direttore artistico che cade sempre in piedi e probabilmente in questo momento storico non riuscirebbe ad avere di meglio ma l’operazione che va fatta è proprio quella di liberare il Festival dalla dittatura e la vittoria di Geolier ne è ferma testimonianza anche perché riconosciuta dal pubblico democraticamente.

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