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(VIDEO) – Crisi in Ecuador: Attacco televisivo, ostaggi e dichiarazione di conflitto armato interno

In Ecuador, la tranquillità del Paese sudamericano è stata sconvolta da un evento senza precedenti, quando uomini armati e incappucciati hanno interrotto un programma televisivo in onda sulla rete pubblica Tc Television. L’assalto, avvenuto poco dopo le 14 ora locale, è stato trasmesso in diretta, mostrando immagini agghiaccianti di giornalisti e membri dello staff presi in ostaggio mentre si udivano spari e grida di disperazione.

Le unità di polizia nazionali di Quito e Guayaquil sono immediatamente intervenute sulla scena nella speranza di risolvere la situazione. Nel frattempo, la tensione è alle stelle e l’esercito è stato schierato nelle vicinanze del Palazzo Carondelet, il palazzo presidenziale ecuadoriano a Quito, che è stato evacuato a causa della spirale di violenza che ha colpito il Paese nelle ultime ore.

Il presidente ecuadoregno, Daniel Noboa, ha reagito dichiarando l’esistenza di un “conflitto armato interno” e ha firmato un decreto che prevede l’intervento immediato delle forze di sicurezza contro la criminalità organizzata. Questo annuncio è giunto poco dopo che Noboa aveva imposto un coprifuoco dalle undici di sera alle cinque del mattino per due mesi, in risposta alla scomparsa del boss Adolfo Macías, noto come Fito, da un carcere di Guayaquil.

L’incursione ha avuto luogo anche in risposta alle azioni delle forze armate, che hanno deciso di entrare nei centri penitenziari per evitare minacce o gravi ripercussioni sull’integrità fisica dei detenuti. Tuttavia, la risposta dei criminali non si è fatta attendere: diversi agenti di polizia sono stati rapiti in varie città dell’Ecuador, portando il livello di tensione a livelli critici.

Il video rilasciato dai criminali imprigionati ha mostrato un agente di polizia costretto a leggere un messaggio diretto al presidente Noboa, minacciando di considerare polizia, civili e soldati come “bottino di guerra”. Questo atto di sfida è avvenuto dopo le promesse elettorali di Noboa, che si era impegnato a combattere la crescente criminalità e violenza legata al traffico di droga nel Paese.

Da allora, sono stati riportati incidenti in diverse città, tra cui l’incendio di veicoli e stazioni di servizio, esplosioni e rapimenti di agenti di polizia. La popolazione è in preda alla paura mentre il governo cerca di ripristinare l’ordine in mezzo a una situazione sempre più caotica.

L’Ecuador si trova ora al centro di una crisi senza precedenti, con la sicurezza pubblica a rischio e il timore che la situazione possa deteriorarsi ulteriormente. La comunità internazionale osserva con preoccupazione gli sviluppi, mentre il Paese cerca di affrontare la complessità di una crisi che coinvolge violenza, criminalità organizzata e l’incapacità di mantenere la sicurezza interna.

 

Operazione interforze con circa 500 agenti ad Ostia

Mentre si attende la visita della premier Meloni a Caivano, dove dovrebbe arrivare intorno a mezzogiorno, nel resto d’Italia si intensificano i controlli da parte delle forze dell’ordine per dare un segnale chiaro e preciso alla criminalità organizzata: lo Stato c’è.

Dalle prime ore di questa mattina è iniziata un’attività di controllo interforze ad Ostia, coordinata dalla Questura di Roma, “per il ripristino della legalità”. Sono circa 500 gli uomini impiegati per effettuare perquisizioni in numerose abitazioni di via Marino Fasan e nelle vie limitrofe, zona considerata la roccaforte del clan Spada.

Al blitz partecipano polizia, carabinieri, vigili del fuoco, guardia di finanza, gruppi antiterrorismo, le unità operative di primo intervento (Uopi) della polizia e le aliquote di primo intervento (Api) dei carabinieri. I controlli sono stati estesi alle aree verdi davanti alle abitazioni perquisite. Presenti anche tecnici dell’Acea.

IL DEGRADO DELLE PERIFERIE LA NUOVA PUNTATA DI CITTA’ ASSOCIAZIONI ISTITUZIONI CON LUCIANA ESPOSITO

Il libro di Luciana Esposito narra le vicende legate alla camorra nel quartiere di Ponticelli, un simbolo della presenza della criminalità organizzata in molte città italiane. Le storie raccontate nel libro, frutto di quattro anni di studio e ricerca, sono incentrate su cinque boss camorristi che hanno avuto un impatto significativo sulla scena criminale di Ponticelli. La narrazione mette in luce la dura realtà vissuta dagli abitanti del quartiere, costretti a subire la violenza e l’oppressione della malavita. Tuttavia, il libro non si limita a presentare solo “eroi cattivi” o “eroi buoni”, ma offre anche esempi di persone coraggiose che hanno scelto di ribellarsi alla camorra, cercando di scrivere un finale diverso per le loro vite. Luciana Esposito, attraverso il suo giornale online Napolitan.it, ha approfondito la conoscenza delle dinamiche camorristiche di Ponticelli, imparando a decifrare i codici, i comportamenti e il linguaggio delle famiglie coinvolte. Nonostante le continue minacce ricevute dai clan criminali, ha continuato a svolgere il suo lavoro, ricevendo numerosi riconoscimenti nel corso degli anni.

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POLIZIA: 2 MINORI RAGIUNTI DA UN ORDINANZE DI CUSTODIA CAUTELERE PER TENTATO OMICIDIO

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La Polizia di Stato su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Napoli ha dato esecuzione ad una ordinanza applicativa della misura custodiale in Istituto di Pena Minorile emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni di Napoli nei confronti di due diciottenni ed un diciassettenne perché gravemente indiziati del reato di tentato omicidio aggravato dall’art. 416 bis 1 c.p. commesso con una pistola e lesioni gravi.
La misura cautelare compendia gli esiti di un’articolata attività d’indagine svolta dalla Polizia di Stato sotto la direzione della Procura presso il Tribunale per i Minorenni, che ha consentito di accertare l’esistenza di gruppi contrapposti e violenti di giovanissimi nell’area orientale di Napoli.
La sera del 5 ottobre 2019, all’esterno di un locale in via Manzoni a San Giorgio a Cremano, in una zona nella quale erano presenti numerosissimi ragazzi, è avvenuta una violenta rissa tra giovani appartenenti alle due fazioni contrapposte.
Il gruppo dei “San Giovannesi”, che inizialmente è riuscito ad avere la meglio su quello dei “Barresi”, è stato poi nuovamente affrontato dai rivali che, a bordo di due scooter, sono tornati sul luogo della rissa armati almeno di una pistola ed hanno esploso diversi colpi d’arma da fuoco sulla folla di ragazzi presenti per la strada e in direzione della vittima che cercava di rifugiarsi dietro alcune auto parcheggiate nell’area.
Alla luce delle allarmanti modalità della condotta accertata, è stata riconosciuta la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso.

CULTURANDO

A CULTURANDO presentiamo POSSO CAMBIARTI LA VITA edito da Vallecchi, originale romanzo sul bullismo. Può una vittima trasformarsi in carnefice? Ne parliamo con l’autore Divier Nelli e con la prof Maria Luisa Iavarone, docente universitaria di Pedagogia Sperimentale e coraggiosa mamma di Arturo, che subì un criminoso atto di violenza bullista.

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