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Calcio: il Governo pensa a Agenzia per controllo dei bilanci club

Un altro terremoto sul mondo del calcio. Si chiama Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria delle società sportive professionistiche. È l’organo pensato dal Governo per sostituire la Covisoc e controllare bilanci e conti delle società professionistiche di calcio (e basket). Un progetto arrivato nelle ultime ore anche sul tavolo della Federcalcio e del Coni, costringendo Gabriele Gravina a convocare per oggi pomeriggio alle 18 una riunione d’urgenza in Via Allegri con i presidenti delle componenti federali. Il documento emerso è la bozza di un decreto legge interamente dedicato allo sport da discutere nei prossimi giorni in Consiglio dei Ministri con la volontà governativa di attuarlo nel minor tempo possibile (entro un anno). Ma cosa potrebbe fare l’Agenzia che sarà un ente pubblico non economico, con sede a Roma, posto sotto la vigilanza di Palazzo Chigi o del ministro dello Sport? Tra i poteri, si legge nel documento, ci sarebbero anche quelli di verifica nella consegna della documentazione prevista dalla normativa federale ai fini del rilascio della licenza nazionale. E ancora: potrebbe effettuare anche verifiche e ispezioni presso le sedi delle società e richiedere di fornire chiarimenti laddove necessario. In sostanza quello che oggi fa la Covisoc per la Figc in sede di accettazione delle domande di iscrizione ai campionati, su cui l’ultima parola ce l’ha comunque il consiglio federale. Perché nel sistema attuale il controllo economico è in capo alle federazioni con il Coni a fissare modalità e principi generali. Da qui la decisione di indire un vertice federale per cercare di chiarire alcuni contorni, ancora poco definiti, e soprattutto perché secondo la Federcalcio, la proposta del Governo viene vista come un’invasione di campo dell’autonomia dello sport da parte della politica. Di vedute opposte l’esecutivo che sottolinea come l’agenzia non si sostituirebbe alla federazione nella decisione finale di iscrizione o meno ai campionati dei club. Fonti governative precisano inoltre che la legge dell’81 ha previsto l’introduzione dei controlli finanziari ma senza mai parlare di controlli interni con le federazioni che negli ultimi anni si sono ritrovate così a riempire un vuoto. Una legge, però, che dalla Figc fanno notare sia stata abrogata con decreto legislativo del 2023. Nel documento inviato direttamente dal ministro Abodi a Federcalcio e Coni si legge come l’agenzia sarebbe “dotata di autonomia regolamentare, organizzativa e finanziaria, operando con indipendenza di giudizio e di valutazione”. L’organo sarebbe di stampo collegiale con massimo 30 unità e dunque formato da un presidente e due componenti nominati dal presidente del Consiglio dei Ministri o dall’autorità di governo competente in materia di sport (il ministro Abodi in questo caso). La durata del mandato delle cariche sarebbe di 4 anni, senza la possibilità di esser rinnovate e inoltre sarebbero incompatibili con gli organi di vertice del Coni, delle Federazioni con settori professionistici e con gli organi di vertice delle leghe di riferimento. Infine i costi per il funzionamento dell’agenzia, oggi stimati intorno ai 2,5 milioni l’anno e a carico dei club. Nel frattempo le leghe professionistiche non commentano e vogliono aspettare l’incontro di lunedì per avere un quadro più chiaro.

Calcio libero negli IPM, firmato protocollo

Un percorso formativo-sportivo con il coinvolgimento di calciatori, ex calciatori e staff tecnici messi a disposizione dall’Associazione Italiana Calciatori per favorire la socializzazione dei giovani detenuti negli Istituti penali per minorenni. È quanto prevede il Protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Via Arenula dal Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, da quello per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, e dal Presidente dell’AIC, Umberto Calcagno.

L’intesa si inserisce nell’ambito del progetto “Sport per tutti – carceri”, avviato nel maggio 2023 dagli stessi Ministeri in collaborazione con Sport e Salute Spa con l’intento di potenziare lo svolgimento di attività fisico/sportive e di formazione destinate ai detenuti adulti e minori e agli operatori dell’Amministrazione Penitenziaria e di quella Minorile e di Comunità.

L’accordo, che avrà efficacia fino alla fine del 2024 e sarà rinnovabile, prevede che nelle strutture individuate dal Ministero della Giustizia si svolgano preliminarmente incontri con ex calciatori che racconteranno la loro esperienza professionale; questi incontri saranno seguiti da una preparazione di sei settimane di allenamenti, tenuti da staff tecnici selezionati dall’AIC per due ore settimanali, e da una partita di calcio conclusiva. Il protocollo d’intesa prevede un programma di azioni sportivo-educative che pone il calcio come opportunità di confronto per la socializzazione e il reinserimento. L’attività sportiva può rivelarsi un efficace strumento per favorire una cultura del rispetto di sé, degli altri e delle regole. E lo svolgimento della sua pratica all’interno degli Istituti minorili può efficacemente contribuire al recupero psicologico e sociale dei giovani detenuti, nonché alla prevenzione della recidiva.

Percorsi formativo-sportivi da realizzare attraverso il coinvolgimento di calciatori, calciatrici ed ex-calciatori. Un programma in grado di lasciare un’eredità positiva ai partecipanti e di incidere sulla socializzazione interna. Le attività sportive coinvolgeranno infatti sia i ragazzi che il personale di sorveglianza.

Tre gli Istituti penali per minori individuati per questa prima fase, prima di uno sviluppo nazionale del progetto: Casal del Marmo (Roma), Beccaria (Milano) e Fornelli (Bari).

Il programma prevede in ciascuna struttura incontri con un ex-calciatore professionista; allenamenti settimanali tenuti da uno staff di ex-calciatori professionisti coinvolti dal Dipartimento Junior AIC; partita finale, tra i minori partecipanti al progetto, agenti penitenziari, ex-calciatori e autorità locali.

Il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “Lo sport, come il lavoro, soprattutto per i più giovani, è una straordinaria occasione per trasformare il tempo della pena in autentico percorso di recupero, secondo i dettami della Costituzione. Grazie a questo protocollo, i nostri ragazzi saranno accompagnati da campioni del calcio, disposti a fare la loro parte nel fondamentale compito di restituire alla società dei liberi persone più consapevoli, che non torneranno più a delinquere”.

Calcio libero è un titolo emblematico di questo protocollo – dichiara il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi – Si tratta di un progetto che ha inequivocabili caratteristiche costituzionali. Mi auguro siano storici gli effetti di questa giornata cioè l’Ingresso più organizzato e sistematico del calcio nelle sue componenti perché esprima la sua funzione non solo nella sua forma educativa, ma rieducativa dello sport in tutte le sue forme. Il concetto di riportare la normalità in una condizione nella quale si deve recuperare il diritto alla normalità, perché evidentemente non soltanto si è mancato a una norma, ma spesso si è offesa una persona nel senso più ampio del termine”.

Il Presidente AIC Umberto Calcagno: “Per l’Associazione Calciatori è un onore far parte di questo progetto ed esserne il braccio operativo. Un’iniziativa importante che valorizza il percorso che abbiamo intrapreso da più di dieci anni, da quando abbiamo incluso gli ex calciatori coinvolgendoli in iniziative sociali per avvicinare i giovani allo sport. Questo progetto ci permetterà di entrare in contatto con ragazzi che hanno commesso qualche sbaglio e ci auguriamo di riuscire a trasferire loro il nostro ‘saper fare squadra’ attraverso l’aspetto rieducativo proprio del calcio”.