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Dagli autovelox, 76 milioni di euro di incassi. Record di multe in provincia di Benevento

Assoutenti approva la stretta varata dal governo sugli autovelox, uno strumento troppo spesso usato dagli enti locali per fare cassa e che lo scorso anno ha garantito nelle grandi città introiti per quasi 76 milioni di euro. Proprio Assoutenti qualche settimana fa aveva diffuso un report in cui, dalla Telesina al Salento passando per le Dolomiti, si evidenziavano le anomalie legate all’uso degli autovelox in Italia. Il comune che detiene il record di multe da autovelox è Firenze, con 23,2 milioni di euro di proventi, seguita da Milano (12,9 milioni) e Genova (10,7 milioni); Roma si ferma a poco più di 6 milioni di euro. Non mancano però le incongruenze: Napoli incassa appena 18.700 euro dagli autovelox, mentre il piccolo comune di Paupisi in provincia di Benevento, grazie agli apparecchi installati sulla temibile strada statale 372 “Telesina”, ha incassato 1,5 milioni di euro. “Siamo favorevoli alle multe verso chi supera i limiti di velocità e a qualsiasi inasprimento delle sanzioni per i trasgressori, a patto che i primi a rispettare le regole siano gli enti locali, che non devono usare gli autovelox come bancomat ma solo ai fini di garantire la sicurezza stradale”, spiega il vicepresidente di Assoutenti, Gabriele Melluso.

Scuola, bollette, mutui, stangata d’autunno da 1.600 euro

Tra bollette, alimentari, scuola, mutui benzina e ristorazione gli italiani vanno incontro ad una stangata d’autunno da 1.600 euro a famiglia. A fare i calcoli è Assoutenti che prevede rincari di 190 euro per gli alimentari, di circa 95 euro per il corredo scolastico, di più di 100 euro per i carburanti. Le note dolenti riguardano però i mutui, con oltre 1.000 euro in più. “Chiediamo al governo di rafforzare subito il taglio al cuneo, allargare il paniere anti-inflazione e intervenire sulle accise, perché anche un taglio di appena 10 centesimi determinerebbe, considerata anche l’Iva, un risparmio diretto di oltre 6 euro a pieno”, afferma il presidente dell’associazione Furio Truzzi.

Oggi i prodotti alimentari costano il 10,1% in più rispetto allo scorso anno, un trend che se confermato nei prossimi mesi, denuncia l’associazione dei consumatori, porterebbe la spesa per cibi e bevande di una famiglia tipo a salire di 190 euro. A settembre riaprono poi le scuole: i prodotti di cartoleria registrano un incremento attorno al 9% su base annua. Una famiglia che deve acquistare tutto il corredo per l’intero anno scolastico (zaino, diario, astuccio, penne, matite, quaderni, ecc.) si ritrova così a spendere circa 50 euro in più rispetto al 2022, a cui aggiungere i rincari dei libri, con rincari tra il 4 e il 12%, pari a 45 euro in più.

Più caro anche spostarsi in auto: considerati i dati del Mase, nel periodo settembre-dicembre 2022 il prezzo della benzina si è attestato in media a 1,679 euro al litro contro 1,947 euro di oggi. Se i listini alla pompa dovessero mantenersi ai livelli attuali, ipotizzando due pieni al mese a famiglia, al spesa salirebbe nell’ultimo quadrimestre di 107 euro rispetto al 2022. Si riaccende poi l’allarme bollette: in base alle previsioni degli analisti, la luce rischia di rincarare tra il 7 e il 10% nel prossimo trimestre (pari a 16 euro in più a famiglia) e il gas per il mese di agosto attorno al +2%. Va peggio sul fronte dei mutui: nelle prossime riunioni della Bce, ricorda Assoutenti, potrebbero essere decisi ulteriori aumenti dei tassi di interesse.

Oggi un mutuo a tasso variabile dell’importo medio di 125mila euro a 25 anni (la categoria di finanziamento per acquisto prima casa più diffusa in Italia) costa in media il 60% in più rispetto a inizio 2022, con la rata mensile salita in media di circa 270 euro. Ipotizzando un ritocco dei tassi dello 0,25% in tutte e tre le riunioni Bce, la spesa per le rate mensili del periodo settembre-dicembre risulterebbe più cara complessivamente di circa +1.170 euro rispetto al 2022. Sarà più caro anche mangiare nei ristoranti e consumare nei bar, considerati i rincari scattati nei locali pubblici di tutta Italia: in questo comparto, conclude l’associazione, l’aggravio di spesa sarà di circa +28 euro a famiglia in 4 mesi.