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Allerta per afa a Firenze l’11 e 12 luglio, i consigli della Regione Toscana

Bollino rosso per afa estiva, che alla fine è arrivata, e tra le varie città allertate per l’11 e il 12 luglio c’è anche Firenze, dove le temperature massime attese saranno attorno ai 36 gradi (38 quelli percepiti): pronti soccorsi dunque in pre-allerta per un possibile accesso superiore alla media, medici di famiglia coinvolti nel ricordare ai loro pazienti più fragili cosa fare e cosa sarebbe meglio non fare ed associazioni di volontariato in campo, organizzate dai Comuni, per fornire aiuto ad anziani magari soli.

Anche la Regione dispensa consigli e raccomandazioni per proteggersi dalle ondate di calore, in base alle linee guida definite dall’assessorato al diritto alla salute a giugno: indicazioni puntuali, soprattutto ai più fragili ma anche a chi fa lavori più esposti agli effetti del gran caldo, per stare bene in estate e per affrontare la vita quotidiana, compreso anche  il corretto utilizzo di farmaci su cui il calore ha un impatto significativo.

Se si deve rinfrescare dunque la casa, è meglio farlo nelle prime ore della mattina, e non esagerare durante il giorno con l’aria condizionata per evitare bruschi sbalzi termici quando si esce: meglio scegliere di stare nelle stanze più fresche e ventilate e lavarsi con acqua tiepida anziché fredda.

Si raccomanda una costante idratazione e una corretta alimentazione (leggera, a base di frutta, verdura e pesce, evitando alcol e caffeina). Nel vestirsi sono preferibili indumenti di cotone e lino, colori  chiari, occhiali e cappello. Si consiglia comunque di non uscire e non spostarsi in auto nelle ore più calde (dalle 11 alle 17) e di ventilare l’abitacolo dopo una lunga permanenza sotto il sole, ma anche di portarsi un po’ di acqua con sé (utile in caso di code e rallentamenti) oppure, prima di fermarsi se l’auto è climatizzata, di regolare la temperatura non oltre cinque gradi inferiori a quella esterna.

I farmaci vanno conservati lontano dalle fonti di calore e a meno di trenta gradi. Nel caso di terapie per la cura dell’ipertensione o malattie cardiovascolari, l’invito è ad un controllo più assiduo della pressione arteriosa, perché il caldo può potenziare l’effetto delle medicine. Importante in ogni caso, prima di qualsiasi decisione sulla terapia, è chiedere il parere del medico.

Ma il caldo non costituisce un rischio solo per le persone fragili o anziane, ma anche per chi lavora. Nelle linee di indirizzo inviate a giugno si raccomanda, tra le azioni di prevenzione, di designare nei luoghi di lavoro una persona di riferimento, formata sui pericoli e sulle misure di tutela da adottare.

Si consiglia di mettere a disposizione acqua ed aree ombreggiate per le pause, che sarebbe preferibile che fossero frequenti, nonché di favorire l’acclimatazione dei lavoratori aumentando gradualmente i carichi di lavoro e l’esposizione al calore, rimettendo mano ai  turni di lavoro riprogrammando ad esempio le attività prioritarie e da condursi all’aperto nei giorni con le più favorevoli condizioni meteo e pianificando invece le attività più impegnative dal punto di vista fisico nei momenti più freschi della giornata.

Rischi da temperature elevate, arriva la circolare dell’Ispettorato a tutela dei lavoratori in edilizia, agricoltura e ambienti non ventilati

L’ondata di calore pone una serie di questioni relative, non solo alla salute dei più fragili, ma anche ai rischi dei lavoratori particolarmente esposti. Per questi motivi, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro ricorda che già lo scorso 22 giugno la Direzione Centrale per la Tutela, la vigilanza e la sicurezza ha emanato una circolare avente ad oggetto la tutela dei lavoratori sul rischio legato ai danni da calore.

Nella circolare vengono richiamati i contenuti della nota prot. n. 4639 del 02-07-2021, in attuazione della quale gli Uffici territoriali dell’INL sono invitati a dedicare particolare attenzione, sotto il profilo ispettivo, alla prevenzione dei rischi sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori determinati dall’ aumento di intensità e durata delle ondate di calore.

“L’art. 28 del d.lgs. n. 81/2008 – si legge nel provvedimento – stabilisce l’obbligo, in capo al datore di lavoro, di valutare “tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori”, compresi quelli riguardanti “gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari”. Come noto, le elevate temperature in assenza di misure idonee, specie nel caso di lavorazioni faticose e in assenza di adeguate pause di recupero, oltre a essere causa di malori possono ridurre la capacità di attenzione del lavoratore e quindi aumentare il rischio di infortuni. Particolarmente esposti al rischio in questione risultano coloro che svolgono l’attività lavorativa all’aperto, in particolare edilizia e agricoltura, unitamente a coloro che sono impegnati in ambienti chiusi senza ventilazione adeguata. In tali settori e ambienti di lavoro si ritiene, quindi, opportuno intensificare le attività di sensibilizzazione e verificare, nel corso dell’attività di vigilanza, quali misure di prevenzione siano state previste ed attuate dal datore di lavoro al fine di ridurre al minimo il rischio espositivo”.