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Oltre 3,6 milioni di italiani possiedono criptovalute

Oltre 3,6 milioni gli italiani dichiarano di possedere attualmente criptovalute. Un terzo le ha acquistate tramite piattaforme di scambio, il 17% con acquisto diretto. Sono alcuni dei dati che emergono dalla ricerca dell’Osservatorio Blockchain and Web3 della School of Management del Politecnico di Milano, che indica un aumento del 19% dei progetti di blockchain nel mondo, con il mercato italiano che vale 38 milioni di euro, spinto da finanza, assicurazioni e agrifood. L’analisi arriva a pochi giorni dal quindicesimo anniversario del lancio del bitcoin che, nel bene e nel male, ha rivoluzionato la finanza. Attualmente, secondo l’analisi del Politecnico di Milano, il 37% di chi possiede crypto-asset conserva i propri beni utilizzando servizi di scambio come Coinbase, Crypto.com e Binance che rimangono i principali (nel 55% dei casi). In linea con il 2022 invece, il 36% degli utenti utilizza portafogli digitali personali (software wallet non-custodial) e l’8% hardware wallet, un dispositivo simile ad una chiavetta. Aumentano gli utenti che detengono criptovalute o token presso servizi di trading finanziari generici o su app bancarie (38%, contro il 23% del 2022), probabilmente anche per via dell’incremento dell’offerta. È più ridotta invece la penetrazione di Nft (8%), i certificati digitali che hanno conosciuto una vera e propria moda, soprattutto nel campo dell’arte, moda che poi si è sgonfiata. Riguardo il settore della blockchain – la tecnologia alla base delle criptovalute – l’analisi registra una flessione del 10% dei progetti. Ma gli attori del mercato – spiega il Politecnico – hanno spostato l’attenzione dal lancio immediato di progetti di piccola entità, che nel 2022 erano stati principalmente legati appunto alla creazione di Nft, a prototipi e progetti pilota di maggiore dimensione.

Lo spread trading spiegato con un metodo adatto a tutti

Lo spread trading, è il trading sui futures e sulle commodities che utilizza tecniche che cercano di minimizzare tempi e rischi. Ne parla Monica Zanettin nel libro Dominare il mercato con lo spread trading’, in uscita a in questi giorni. Cinquantaquattro anni, di professione tecnico radiologo, si è laureata in medicina all’Università di Modena e si divide tra il lavoro in ospedale e i mercati finanziari insegnando trading presso la Joe Ross Italia, tra le più importanti società di consulenza di settore – https://joerossitalia.it.

“Tutto ha avuto inizio quando ho deciso di investire i miei risparmi senza dover ricorrere a intermediari. Mi sono messa a studiare e ad approfondire il trading. Ho iniziato comprando e vendendo Futures sulle Commodities, ovvero contratti diretti sulle materie prime. Questo genere di operazioni, però, prevede il dover passare molto tempo allo schermo di un pc perché i contratti sono estremamente volatili e vanno seguiti costantemente. Mi sono imbattuta, quasi per caso, in un libro di Joe Ross, uno dei massimi esperti in materia che illustra tecniche che riducono i rischi e, soprattutto, non impongono di seguire gli andamenti passo per passo”.

La tecnica consiste nel comprare e nel vendere, quasi nello stesso momento, un contratto future. “Ho messo a punto una mia strategia – afferma Zanettin – che si sviluppa in sedici punti che illustro nel libro con l’obiettivo di condividere questa mia esperienza. Ho voluto farlo anche perché in Italia non c’erano testi adeguati in materia. È anche un manuale di apprendimento, dove si parte da zero e si arriva a entrare nel mercato con una singola operazione, fino a diventare sempre più padroni dello strumento e della materia”.

 

Una tecnica, dice l’autrice, che ha il pregio di essere alla portata di tutti, senza distinzione alcuna: “È adatta veramente a tantissime persone, soprattutto a quelle che non hanno tempo. E avendo lavorato 15 anni in ospedale so cosa significa. Tutti – sottolinea la Zanettin – possono applicare questo tipo di strategia perché bastano tre minuti al giorno. Oltretutto le commodities di investimento sono molto più facili da imparare perché fanno parte del nostro quotidiano. Non si investe su oggetti intangibili o astratti, ma su commodities, ovvero materie prime che usiamo tutti i giorni come il caffè, il mais o il cacao. Un altro vantaggio è che ogni tipo di operazione viene fatta a mercato chiuso, senza alcuna fretta di agire e senza dover controllare il monitor di un pc tutto il giorno. Infine, dato che la produzione delle materie prime segue i cicli naturali delle stagioni, anche i loro andamenti di prezzo seguono i cicli della natura e cambiano in modo prevedibile. La trovo una tecnica più adatta alle persone comuni, rispetto agli investimenti in criptovalute o in azioni”.