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Il ministro Nordio in Canada: Focus su estradizioni e G7 Giustizia

Visita ufficiale del Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in Canada. Il Guardasigilli ha incontrato ad Ottawa – tra gli altri – l’Attorney General e Ministro della Giustizia canadese, Arif Virani e il Presidente della Corte Suprema, Richard Wagner.

In vista del prossimo G7 Giustizia, durante la presidenza italiana, in programma nel maggio 2024 a Venezia, Nordio ha invitato il suo omologo canadese, che ha assicurato la presenza. Tra i temi del summit, come illustrato nel bilaterale, il coordinamento delle indagini sui crimini contro l’umanità commessi in Ucraina dopo l’aggressione russa e la prevenzione della corruzione nella successiva fase di ricostruzione, in continuità con quanto definito durante la presidenza giapponese.

Un altro focus del G7 Giustizia sarà la lotta al traffico internazionale di stupefacenti, incluse le droghe sintetiche, divenute un’emergenza in Nord America, come emerso anche nel bilaterale con l’Attorney General americano, Merrick Garland, lunedì a Washington.

Durante il colloquio con il suo omologo canadese, inoltre, il Ministro Nordio ha sollecitato una più efficace cooperazione giudiziaria tra Italia e Canada in tema di estradizione. Numerose le richieste di estradizione di indagati, anche per associazione criminale di stampo mafioso, avanzate dall’autorità giudiziaria italiana e pendenti da tempo. Al bilaterale tra i Ministri seguiranno a breve interlocuzioni tra tecnici al più alto livello per perfezionare il negoziato, al fine di superare gli ostacoli esistenti.

Ad Ottawa, il Ministro Nordio ha infine incontrato le principali autorità istituzionali canadesi di origini italiane e ha avuto un colloquio con il Presidente della Corte Suprema Wagner sui sistemi giudiziari dei due Paesi.

L’ultima tappa della missione del Ministro Nordio, dopo Washington e Ottawa, sarà a New York city.

Elly Schlein denuncia l’intimidazione delle vittime di violenza sessuale: un problema culturale da affrontare

“La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, solleva un importante dibattito sulla cultura dell’intimidazione delle vittime di violenza sessuale in Italia. Schlein sostiene che sia necessario combattere questo problema culturale diffuso che mina la credibilità e il sostegno alle donne che denunciano abusi sessuali.”

Sottotitolo: “Schlein critica il silenzio dei leader politici e sollecita un cambio di atteggiamento verso le vittime di violenza sessuale.”

Elly Schlein, segretaria del Partito Democratico, ha sollevato un importante dibattito riguardo all’intimidazione delle vittime di violenza sessuale in Italia. Secondo Schlein, la cultura dell’intimidazione che mette in discussione la credibilità delle donne che denunciano abusi sessuali è un problema grave e diffuso che richiede un’azione urgente.

Schlein critica il silenzio dei leader politici: Uno dei punti sollevati da Schlein riguarda il silenzio dei leader politici di fronte a queste situazioni. In particolare, Schlein si chiede perché Giorgia Meloni, leader di un partito politico, non prenda posizione e non si assuma le sue responsabilità su questo tema così delicato. Secondo Schlein, il silenzio dei leader politici perpetua la cultura dell’intimidazione e mina la fiducia delle vittime nel sistema di giustizia.

La vittimizzazione secondaria e la cultura maschilista: Schlein sottolinea che l’intimidazione delle vittime di violenza sessuale riflette una cultura maschilista in cui gli uomini sono automaticamente considerati giusti e le donne che denunciano violenza sessuale sono sottoposte a una vittimizzazione secondaria. La segretaria del Partito Democratico afferma che questo atteggiamento contribuisce a creare un clima di paura e dubbio che impedisce alle vittime di denunciare gli abusi subiti.

La necessità di un cambiamento culturale: Secondo Schlein, è necessario affrontare questo problema culturale diffuso in modo deciso. La lotta contro l’intimidazione delle vittime di violenza sessuale richiede un cambiamento di atteggiamento e una maggiore sensibilizzazione da parte della società nel suo complesso. Schlein sostiene che le vittime devono essere sostenute, ascoltate e credute, indipendentemente dal tempo trascorso tra l’abuso e la denuncia o da altri fattori che spesso vengono strumentalizzati per mettere in dubbio la loro testimonianza.

Il dibattito sollevato da Elly Schlein sulla cultura dell’intimidazione delle vittime di violenza sessuale rappresenta un’opportunità importante per riflettere sul modo in cui la società italiana affronta questo grave problema. È necessario un cambiamento culturale che sostenga e protegga le vittime, garantendo loro fiducia e giustizia. L’impegno dei leader politici e della società nel suo complesso è fondamentale per creare un ambiente in cui le vittime di violenza sessuale si sentano sicure nel denunciare e siano ascoltate con rispetto e credibilità. Solo attraverso un approccio collettivo sarà possibile porre fine all’intimidazione delle vittime e costruire una società più equa e giusta per tutti.