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L’Italia piange il suo grande campione Gigi Riva

La situazione è precipitata alle 17.50 di ieri. Gigi Riva, ricoverato in una stanza del reparto di Cardiologia del Brotzu di Cagliari, stava parlando con i medici, scherzava con la compagna, Gianna Tofanari, madre dei suoi due figli, Nicola e Mauro. Era sereno, Rombo di Tuono. E cordiale. Aveva dato anche il suo benestare per diffondere le sue condizioni di salute alla stampa. Poi un attacco improvviso al quale ha fatto seguito un tentativo di intervento con angioplastica. Gigi Riva si è arreso alle 19.10, nonostante i tentativi dei medici. Nella mattinata, quando le condizioni erano stabili, aveva rifiutato un intervento di angioplastica. Aveva chiesto tempo, voleva parlarne con i familiari. Riva ha ringraziato i medici. E uno di loro, Marco Corda, gli ha risposto: no grazie a lei, con lei siamo sempre in debito. Il bomber dello storico scudetto del Cagliari nella stagione 1969/70 era arrivato in ospedale alle 3 del mattino: infarto. Era già affetto da malattia coronarica. La situazione si era stabilizzata con il passare delle ore. E il bollettino medico sembrava rasserenare tutti: “Il paziente è sereno e le sue condizioni generali sono stabili – si leggeva nel primo bollettino medico della direzione dell’Arnas Brotzu -. Attualmente Riva è sotto sorveglianza del personale sanitario e accudito dai familiari. Nei prossimi giorni si proseguirà con gli accertamenti clinici del caso”. Ma la situazione, purtroppo, è precipitata nel giro di poco tempo. Riva, presidente onorario del Cagliari dal dicembre del 2019, aveva compiuto 79 anni lo scorso 7 novembre. Da sempre personaggio riservato e schivo, viveva in un appartamento nel centro di Cagliari e negli ultimi anni aveva limitato anche le sue consuete passeggiate nelle vie del centro. E anche ieri sera Gigi Riva era a casa quando ha accusato un piccolo infarto. Lo spavento, poi la corsa con i figli al Pronto soccorso del Brotzu, con i medici che hanno disposto la degenza nel reparto di Cardiologia. La notizia del ricovero di Rombo di Tuono ha fatto subito il giro d’Italia. Riva è considerato il più forte attaccante azzurro più forte del dopo guerra. E’ ancora lui il detentore del record di gol segnati in nazionale: 35 in 42 presenze, un incredibile media di 0,83 gol a partita. “Siamo con te, forza Gigi”, il messaggio, accompagnato da due cuori, uno rosso e uno blu, del Cagliari. Sui social i tifosi preoccupati scrivono tutti “Forza Gigi” sulle loro bacheche. Sino al momento della triste notizia. Intanto il Comune di Cagliari ha proclamato il lutto cittadino in occasione dei funerali che si terranno nei prossimi giorni.

Tra gli altri ricordi commossi, quello di Zoff: “Provo una tristezza infinita, è un grossa perdita, per me anche di un grande amico. A Gigi mi legano tante cose, abbiamo fatto il servizio militare assieme, poi vincemmo gli Europei del 1968 e abbiamo continuato con le altre nazionali, fino al 2000 quando io ero il ct e lui era dirigente. Avevamo un grande rapporto, era impossibile non essergli amico”. E’ un Dino Zoff commosso quello che, al telefono con l’ANSA, commenta la scomparsa di Riva. “Per me era davvero un amico – dice ancora l’ex portiere azzurro -. Lui, come me, non era uno molto aperto ma era chiaro e sapevi sempre con chi avevi a che fare. era una persona squisita”. E di De Sisti: “Era come un dio greco”.